Honda-Nissan: fusione fallita, un favore alle case automobilistiche cinesi



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Honda-Nissan, il matrimonio non si farà . Le due case giapponesi hanno annunciato l’interruzione della trattative, riguardanti anche la controllata Mitsubishi. Rimane aperta la possibilità di una “collaborazione strategica”, ancora da definire sullo sviluppo dei “veicoli intelligenti”. Sullo sfondo, il possibile coinvolgimento di Foxconn. Mentre le case automobilistiche cinesi diventano sempre più grandi

Sarebbe stata la risposta allo strapotere delle case cinesi sulle vendite dell’auto elettrica. Nonché un modo per fronteggiare le politiche commerciali aggressive di Donald Trump a colpi di dazi. Per non parlare della soluzione offerta a Nissan per uscire dall’angolo delle sue difficoltà finanziarie.

Non se ne farà nulla, se non una indefinita collaborazione sulle nuove frontiere tecnologiche dell’automotive. Anche se la strada sembra ormai segnata. Come confermano le indiscrezioni sull’interessamento di Foxconn, il fornitore taiwanese di Apple, i gruppi protagonisti delle transizioni (tecnologiche ed elettriche) sono destinati a mettersi insieme.

Honda ha proposto a Nissan tagli al personale e alla produzione, oltre alla possibilità di trasformarla in una controllata

In ogni caso, dopo le dichiarazioni di una settimana fa, quando l’amministratore delegato di Nissan, Makoto Uchida, aveva comunicato al Ceo di Honda, Toshihiro Mibe, di mettere fine alle trattative è arrivata la nota ufficiale.  “I due gruppi hanno concluso che sarebbe più appropriato interrompere i colloqui”. Fin qui le notizie ufficiali. Ora bisogna chiedersi il perché.

La possibile fusione tra Honda e Nissan è fallita principalmente a causa di divergenze sulla futura gestione del nuovo gruppo. Honda ha proposto di acquisire una quota di maggioranza in Nissan, trasformandola in una sua controllata. Proposta che Nissan ha sdegnosamente rifiutato, insistendo per una fusione tra pari. Inoltre, Honda ha richiesto tagli alla forza lavoro e alla capacità produttiva di Nissan, in un ottica di risparmio per avere più risorse per ribattere alla concorrenza cinese sul mercato internazionale. Il che ha ovviamente complicato i colloqui.

Non mancano, come sempre in questi casi, divergenze sui temi finanziari. I vertici di Honda si sono posto il problema dell’utilità dell’operazione, a causa delle difficoltà economiche e produttive incontrate da Nissan. Lo scorso novembre, quindi, l’azienda ha annunciato il taglio di ben 9mila posti di lavoro, dovuta alla riduzione del 20% della produzione mondiale. Nissan ha da poco annunciato la chiusura di uno degli impianti di produzione presente in Cina per ottimizzare i  costi. Ricordiamo che Honda ha una capitalizzazione del mercato cinque volte superiore a quella di Nissan ed è logico che volesse “guidare” l’operazione.

In Cina le fusione si fanno si sono guidate dal governo: si parte con Dongfeng (partner di Stellantis in Europa) e Changan Automobile

Peccato che, nel frattempo, l’industria automobilistica cinese sta attraversando una fase di consolidamento oltremodo significativa. Guidate dal governo di Pechino, soo in corso colloqui tra Dongfeng Motor (alleata in Europa di Stellantis) e Changan Automobile. Assieme stanno valutando una ristrutturazione con altre imprese statali, con l’obiettivo di rafforzare la competitività nel mercato dei veicoli elettrici e ibridi. Ma non è solo una questione di sinergie tecnologiche. Il processo in corso vuole creare gruppi più forti e competitivi, in grado di affrontare le sfide del mercato globale. Quasi inutile aggiungere che la mancata fusione tra Honda e Nissan potrebbe indebolire la loro posizione competitiva, mentre nascono nuovi colossi cinesi.

Honda e Nissanhanno anche dichiarato che si limiteranno a una “cooperazione strategica” che coinvolga anche Mitsubishi: ma cosa significa? Stando ai comunicati ufficiali che continueranno a “collaborare” allo sviluppo di batterie, guida autonoma, software e tecnologia per veicoli elettrici. Nell’ambito di una partnership strategica siglata lo scorso anno per adattarsi all’“era dei veicoli intelligenti ed elettrici”.

L’ingresso di Foxconn nelle trattative, dopo il fallimento dei colloqui tra Honda e Nissan, dove porteranno?

Ma l’agenzia Bloomberg, nei giorni scorsi, ha avanzato anche un’altra ipotesi. Secondo la quale la Nissan starebbe cercando un nuovo partner con precise caratteristiche: provenienza dal settore high-tech e forte presenza negli Stati Uniti. E’ l’identikit di Foxxconn, che si era già fatta avanti l’anno scorso per acquisire la casa giapponese, preferendo poi assumere una posizione attendista dopo l’annuncio dei colloqui con Honda.

Foxconn è sempre più attiva nel campo delle auto elettriche e sicuramente sarà della partita nelle prossime fusioni, per cui gli esperti di settore attendono una nuova mossa della società taiwanese. La partita è solo all’inizio.

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