Attenzione alla scadenza del 28 febbraio 2025: entro questa data i pensionati interessati devono inviare il modello Red e quello Invciv per continuare a godere delle prestazioni a loro erogate. Altrimenti l’Inps procede prima con la sospensione dei pagamenti e dopodiché con la decadenza della prestazione.
Per evitare di perdere soldi, quindi, è importante sapere a cosa servono questi due modelli da inviare obbligatoriamente entro il 28 febbraio, nonché chi è tenuto a inviarli (e come).
Essere informati sugli adempimenti amministrativi richiesti, d’altronde, è molto importante: bisogna ricordare il principio secondo cui “la legge non ammette ignoranza”, pertanto qualsiasi errore anche se in buona fede non vi risparmierà da una sanzione.
Cos’è il modello Red e chi deve inviarlo
I pensionati che sono titolari di prestazioni collegate al reddito – si pensi ad esempio a chi gode dell’integrazione al trattamento minimo della pensione, come pure dell’incremento al milione – ogni anno è tenuto a dichiarare all’Inps i propri redditi e non solo: nella comunicazione, infatti, vanno indicati anche quelli del coniuge e dei componenti del nucleo, ma ovviamente solo nel caso in cui siano rilevanti per la prestazione in oggetto.
Questa comunicazione va data con il cosiddetto modello Red, obbligatorio per:
- i pensionati che negli anni precedenti a quello oggetto di verifica non hanno avuto altri redditi oltre a quello da pensione (propri e, se previsto, dei familiari), ma solamente se la situazione reddituale è variata rispetto a quella dichiarata l’anno precedente;
- i titolari di prestazioni collegate al reddito che non comunicano integralmente all’amministrazione finanziaria tutti i redditi influenti sulle prestazioni, perché non devono essere comunicati all’Agenzia delle Entrate con la dichiarazione dei redditi. Pensiamo, ad esempio, al lavoro dipendente prestato all’estero, gli interessi bancari, postali, dei Bot, dei Cct e di altri titoli di Stato o i proventi di quote di investimento, soggetti a ritenuta d’acconto alla fonte a titolo d’imposta o sostitutiva dell’Irpef;
- coloro che sono esonerati dall’obbligo di presentazione all’Agenzia delle Entrate della dichiarazione dei redditi e in possesso di redditi ulteriori a quelli da pensione. Per esempio i titolari di Assegno al nucleo familiare (Anf) che hanno un reddito da pensione e un reddito da abitazione principale;
- i titolari di alcune tipologie di redditi rilevanti sulle prestazioni collegate al reddito che si dichiarano in maniera diversa ai fini fiscali all’Agenzia delle Entrate (modelli 730 o Redditi PF), come per esempio, i redditi derivanti da collaborazione coordinata e continuativa o assimilati e lavoro autonomo, anche occasionale.
A tal proposito, è la circolare Inps n. 195 del 2015 – che trovate in allegato di seguito – il punto di riferimento per capire quali sono i pensionati obbligati all’invio del modello Red; qui è anche specificato in quali casi a essere rilevanti sono solamente i redditi del titolare della prestazione rispetto a quando servono anche quelli di coniuge e familiari.
Come inviare il modello Red
Per inviare la dichiarazione reddituale – ricordiamo che per il modello Red 2025 con il quale si vanno a comunicare i redditi riferiti all’anno 2023 c’è tempo fino al 28 febbraio 2025 – si può accedere direttamente al sito Inps, nell’area personale inserendo le proprie credenziali, dove è disponibile il modello Red Precompilato. In alternativa ci si può far aiutare da caf e patronati.
Cos’è invece il modello Invciv?
Si tratta di un modello differente in quanto con questo adempimento non si chiede di comunicare i redditi bensì la permanenza stabile e continuativa in Italia. Una condizione essenziale per continuare a godere di determinate prestazioni, quali la Pensione sociale, l’Assegno sociale e l’Assegno sociale sostitutivo dell’invalidità civile. Fino a qualche anno fa lo stesso modello serviva anche per dichiarare situazioni relative a eventuali ricoveri, ma adesso non è più così in quanto una tale informazione viene acquisita direttamente dall’Inps tramite uno scambio di informazioni con il ministero della Salute.
Sono i titolari di queste prestazioni, quindi, a dover inviare il modello Invciv entro la scadenza del 28 febbraio 2025, pena anche in questo caso il congelamento della prestazione e successivamente la revoca della stessa. La procedura è sempre la stessa: l’invio può essere fatto telematicamente dal sito dell’Inps o in alternativa rivolgendosi a caf e patronati.
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