La protesta dei trattori a Pordenone.
Trattori in strada a Pordenone, bandiere e cartelli con una richiesta chiara: dignità e giusta remunerazione per il lavoro agricolo. Gli agricoltori friulani protestano per denunciare una crisi che da anni sta erodendo il settore primario, mettendo a rischio la sopravvivenza di numerose aziende.
La manifestazione, organizzata dal Comitato spontaneo agricoltori a Pordenone ha visto il raduno dei trattori nell’area del centro commerciale ‘Meduna’, con il successivo corteo che ha attraversato la città e un presidio in piazza XX Settembre – vi sono le difficoltà delle aziende agricole sul fronte del reddito, l’accordo UE-Mercosur e l’eccessiva burocratizzazione, che rischia di soffocare le attività agricole.
Una crisi di redditività
I conti non tornano più. Nonostante le lunghe giornate nei campi e i sacrifici quotidiani, gli agricoltori non riescono a ottenere un reddito adeguato per le loro attività. I costi di produzione aumentano, mentre i prezzi riconosciuti ai produttori restano bassi. “Non possiamo continuare a lavorare sotto costo”, affermano i manifestanti, preoccupati per un comparto che continua a perdere pezzi. Senza un giusto guadagno, il futuro dell’agricoltura italiana appare sempre più incerto.
Tra le principali denunce dei manifestanti c’è la concorrenza sleale, che penalizza le produzioni italiane a favore di quelle estere, spesso ottenute con regolamenti meno stringenti. I prodotti importati da altri paesi, secondo gli agricoltori, non rispettano gli stessi standard di sicurezza e qualità imposti alle aziende italiane. “Non vogliamo favori, ma regole uguali per tutti: chi importa deve rispettare le nostre stesse normative”, spiegano.
L’assessore Zannier: “Istituzioni e imprese unite per tutelare il comparto”.
“È doveroso essere qui, anche per il modo pacifico con cui si è scelto di far sentire la voce dell’agricoltura – ha commentato l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier – . Oggi il sistema agricolo sconta una difficoltà difficilmente gestibile a livello locale, poiché spesso è indotta a livello europeo. Il settore sta affrontando un problema reale: il fatto che i costi di produzione siano superiori ai ricavi. Il mercato non tutela assolutamente la produzione primaria e, se pensiamo al bilancio di una media azienda agricola, gli interventi contributivi non permettono nemmeno il pareggio dei conti”.
“Una situazione complessiva di disagio – ha evidenziato Zannier – che però richiede molta attenzione. Può esserci la tendenza a cercare di strumentalizzare politicamente il momento di difficoltà che il comparto sta attraversando, da parte di qualcuno che rischia di fare campagne sulla pelle degli stessi agricoltori, senza portare alcun vantaggio al settore”.
“Le istituzioni – ha precisato poi l’assessore – hanno il compito di conoscere le problematiche in modo specifico, per poter fornire le migliori risposte possibili e garantire i relativi servizi alle imprese. Il nostro obiettivo è quello di individuare soluzioni a un vero e proprio caos che sta attanagliando l’intero sistema europeo, il quale troppo spesso – ha rimarcato l’esponente della Giunta regionale – concepisce l’attività agricola quasi esclusivamente come una gestione del territorio, e non invece come un’attività economica di produzione alimentare e di creazione di reddito per le imprese e per le famiglie che vi lavorano”.
“O si supera questa visione in cui il mondo agricolo non viene affatto valorizzato – ha avvertito Zannier – oppure assisteremo a un progressivo abbandono delle attività, con il rischio di dover reperire i prodotti in altre aree del mondo, esponendoci al pericolo di importare produzioni che non garantirebbero certo le stesse qualità e caratteristiche dei prodotti dei nostri territori, sottoposti al vaglio di un sistema di controlli a volte persino eccessivamente rigoroso“.
Rispetto alle oltre diecimila imprese agricole del Friuli Venezia Giulia, l’assessore ha voluto ricordare: “Nel 2024 la Regione ha stanziato complessivamente 250 milioni di euro per il comparto agricolo, una cifra che non è stata allocata nemmeno a livello nazionale. Con il sistema autonomo dei pagamenti sui contributi, gestito attraverso l’ente pagatore regionale, diventato operativo lo scorso anno, ci stiamo allineando, consapevoli dei disagi, ma anche del fatto che le novità introdotte con la nuova Pac necessitano di un periodo di assestamento, il quale, una volta superato, non ripresenterà difficoltà in futuro”.
L’Amministrazione regionale – ha concluso Zannier, che si è poi spostato al presidio nel centro della città – sta facendo la propria parte. Non è certo sufficiente a risolvere tutti i problemi del settore agricolo, ma la collaborazione continua con l’intero sistema della rappresentanza delle categorie aiuta ad agire congiuntamente per perseguire gli interessi collettivi, tutelando il comparto primario”.
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