Inaugurata a Meldola la Farmacia oncologica della Romagna: 16,5 milioni di euro di investimento

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Un modello nazionale ed europeo prende forma in Romagna con l’inaugurazione della Farmacia oncologica, una struttura all’avanguardia per ritrovati ingegneristici e contenuto tecnologico, interamente dedicata alla produzione di farmaci oncologici e radiofarmaci terapeutici sperimentali per l’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” Irst Irccs e Ausl Romagna. Grazie a un investimento complessivo di oltre 16,5 milioni di euro, il nuovo polo – situato a Meldola a poche centinaia di metri da Irst – rappresenta un deciso passo verso una sanità ritagliata sulle esigenze cliniche di ogni singolo paziente, più sicura, sostenibile e tecnologicamente avanzata.

Percorsi oncologici personalizzati e radiofarmaci sperimentali

La nuova struttura, nei 2.000 metri quadri distribuiti su quattro piani – l’interrato per magazzini e logistica, il piano terra destinato a uffici, il primo piano per i laboratori e officine, il secondo riservato ai locali tecnici – vede concentrarsi un apparato tecnologico unico nel panorama nazionale, composto da tre robot per l’allestimento automatizzato dei farmaci oncologici (in Europa il solo Institut Gustave Roussy di Villejuif, Francia conta lo stesso numero), strumentazioni per studi di stabilità, un isolatore per la preparazione di terapie a base di microrganismi geneticamente modificati (Mogm), oltre a un sistema di produzione automatizzata di farmaci ancillari in monodose

Una dotazione che, unita alle alte competenze dell’equipe di professioniste e professionisti impiegati – 50 tra farmacisti e tecnici di produzione – consente alla Farmacia Oncologica di assicurare percorsi oncologici personalizzati, automatizzare l’80% degli allestimenti, riducendo così il rischio di errori e ottimizzando i costi. A pieno regime, la Farmacia oncologica sarà in grado di gestire oltre 100mila preparati oncologici all’anno, garantendo la centralizzazione dei processi e una maggiore omogeneità nei trattamenti per i pazienti dell’IRST e dell’AUSL Romagna. Parte integrante del progetto è il servizio di counseling, pensato per supportare i pazienti nella gestione delle terapie orali a domicilio, con l’obiettivo di migliorare l’aderenza ai trattamenti.

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Infrastruttura strategica della nuova Farmacia, è l’Officina radiofarmaceutica, la prima struttura ospedaliera autorizzata da AIFA (settembre 2024) alla produzione di radiofarmaci sperimentali terapeutici. L’Officina dispone di 2 linee di produzione automatizzate con celle schermate, moduli di sintesi, dispensatori di dose automatizzati e la strumentazione necessaria per effettuare il controllo di qualità dei radiofarmaci prodotti. In particolare, l’Officina è in grado di realizzare radioligandi terapeutici utilizzati nell’ambito di sperimentazioni cliniche per il trattamento di tumori secondo un approccio teragnostico, l’approccio che combina diagnosi e terapia in un unico processo. Questa produzione è destinata sia alla Medicina Nucleare IRST sia ad altri centri regionali e nazionali. L’Officina sarà a disposizione di enti, aziende e ospedali per promuovere, fin dalle fasi iniziali, la ricerca clinica con radioligandi beta e, in futuro, alfa, sfruttando anche le competenze della Contract Research Organisation IRST.

Una struttura da 2mila metri quadri su quattro piani

L’investimento complessivo per la realizzazione della struttura (building e polo tecnologico dove sono installati gli impianti tecnologici per la cogenerazione, elettrici e meccanici) è stato di oltre 16,5 milioni di euro. Un investimento sostenuto non solo da IRST (11 milioni), ma anche da Regione Emilia-Romagna (tramite la Legge 14/2016, con 1,5 milioni), dal Ministero dello Sviluppo Economico (0,55 milioni a fondo perduto tramite bando competitivo), dal Ministero del Lavoro (1 milione dal Decreto Aiuti), dall’Associazione Volontari e Amici dell’Istituto Oncologico Romagnolo e da aziende partner (Cia-Conad, Gruppo Caviro e Fondazione Corrado e Bruno Maria Zaini) per un totale di 2 milioni, oltre a 0,5 milioni donati da una coppia di privati per l’acquisto di un robot.

Al taglio del nastro, hanno preso parte il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, il sindaco di Meldola Roberto Cavallucci, il direttore generale Ausl Romagna, Tiziano Carradori oltre ai vertici dell’Irst con il presidente Fabrizio Miserocchi, il direttore generale Lorenzo Stefano Maffioli, il direttore scientifico Nicola Normanno, la direttrice della Farmacia IRST Carla Masini e la direttrice del Dipartimento delle procedure e delle tecnologie avanzate IRST e della Medicina nucleare della Romagna, Federica Matteucci, Luca Panzavolta, presidente IOR e amministratore delegato Cia-Conad.

De Pascale: “Testimonia l’eccellenza della sanità pubblica”

“La farmacia oncologica e l’officina radio farmaceutica di Meldola – ha detto il presidente della Regione, Michele de Pascale – rappresentano un modello per la sanità del futuro. Una sanità che grazie alle tecnologie è ritagliata sulle esigenze cliniche di ogni singolo paziente e affianca la cura alla ricerca. L’Emilia-Romagna è prima in Italia e seconda in Europa a realizzare strutture di questo tipo, che ancora una volta testimoniano l’eccellenza della sanità pubblica. Con questa nuova struttura, realizzata anche con il generoso contributo di associazioni, aziende e Fondazioni, non solo la produzione dei farmaci sarà più sicura e veloce grazie a processi automatizzati, ma anche più sostenibile, perché saremo in grado di produrre farmaci in singole dosi, progettati per ciascun paziente, evitando il rischio di sprechi”

Il progetto Farmacia Oncologica della Romagna – aggiunge Fabrizio Miserocchi, presidente Irst Amadori Irccs – è motivo di grande orgoglio per l’Istituto ma è un valore che l’Irst ha saputo condividere in senso ampio con tutta la comunità locale e più in generale con l’intero Paese. Questo lo si evince con chiarezza dalla composizione del finanziamento che è stato necessario per la realizzazione di questo gioiello logistico e tecnologico: Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro, Regione Emilia Romagna, IRST-IRCCS, Istituto Oncologico Romagnolo con risorse proprie e come collettore di grandi gruppi di impresa come CIA CONAD, Gruppo CAVIRO e la Fondazione Zaini del Gruppo FATRO, altre donazioni liberali: tutti sono stati convintamente protagonisti consapevoli dei buoni frutti che questo progetto può generare per i pazienti oncologici e per le loro famiglie. Una condivisione ideale che diventa operosa e concreta come il Prof. Amadori ci ha insegnato e lasciato in eredità.”



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