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Intervista ad Alessandro Peron, Segretario Genale FIAP, a cura di Francesca Saporiti per il Giornale Della Logistica 

Per oltre un milione di lavoratori, il 6 dicembre 2024 è arrivato l’accordo di rinnovo del CCNL Logistica, trasporto merci e spedizioni, sottoscritto, dopo 9 mesi di trattative, da 24 associazioni datoriali e 3 sigle sindacali. L’accordo rinnova il CCNL con valenza nel triennio 2025 – 2027.

Cosa prevede il rinnovo? Dal punto di vista economico, il nuovo CCNL introduce un aumento contrattuale complessivo di 260 euro per il personale viaggiante (livello B3) e di 230 euro per il personale non viaggiante (livello 3s). Entrambi gli aumenti sono composti da 140 euro di minimo tabellare e la restante parte di EPA – Elemento Professionale d’Area.

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Correlato all’aspetto economico, troviamo nel nuovo CCNL una revisione dei profili professionali, contenuti nell’art. 6, volta a interpretare al meglio i cambiamenti in atto nel settore per impatto delle nuove tecnologie e di un nuovo approccio. Tra le nuove figure troviamo, per esempio, il Responsabile informatico dell’automazione e il Logistic engineer, ma anche il Mediatore culturale. Sempre guardando alle istanze del settore, l’accordo ha cercato di introdurre nuovi strumenti e soluzioni per introdurre maggior flessibilità, con interventi sull’orario di lavoro sia per il personale non viaggiante sia viaggiante e l’aumento, fino alla percentuale del 41%, della soglia massima di lavoratori assunti con contratti atipici (con deroga per i due anni di fase di start up con soglia al 44-48%). Nuove regole per lavoro agile, disconnessione, sicurezza, contrasto alle discriminazioni di genere.

Prioritario nella revisione del contratto è stato anche introdurre strumenti e linee guida per implementare la trasparenza, intervenendo sul sistema di gestione degli appalti e delle esternalizzazioni.

Nel dettaglio si è lavorato alla “qualificazione di filiera” intervenendo sull’art. 42 rubricato ora “Appalto di lavori di logistica, facchinaggio, movimentazione – cambi appalto – clausola sociale – qualificazione della filiera”. 

Che impatto avrà il nuovo CCNL sul comparto logistico e del trasporto? Quali sono i punti da valorizzare e quanto poteva essere fatto in più o diversamente? Lo abbiamo chiesto ai protagonisti del settore.

INTERVISTA AD ALESSANDRO PERON, Segretario Generale FIAP

 “Credo che qualunque commento al recente rinnovo del CCNL Logistica debba partire da alcuni dati oggettivi che rendono il livello di complessità del lavoro fatto: 24 associazioni datoriali e 3 sindacati al tavolo, un orizzonte imprenditoriale che spazia dalle cooperative alle realtà artigiane fino alle grandi aziende, una gamma molto variegata di figure professionali coinvolte con mansioni ed esigenze marcatamente differenti – dai conducenti di mezzi pesanti su lunghe tratte ai magazzinieri specializzati a tutto l’ambito impiegatizio… – un’ampia platea di lavoratori coinvolti.

In questo momento, infatti, sono oltre un milione i lavoratori che operano sotto la copertura del CCNL Logistica – il secondo contratto a livello nazionale per persone impiegate dopo quello dei metalmeccanici e destinato in breve tempo a diventare il primo – e il numero è destinato a salire sia considerando il trend occupazionale sia i lavoratori attualmente inquadrati sotto contratti non adeguati. Nove mesi di trattative in cui lo scoglio più grande da affrontare è stato di tipo culturale poiché ancora oggi i servizi di trasporto e logistica sono concepiti come una mera voce di costo sul prodotto finale e non una leva strategica che lo valorizza. Questa visione distorta già ha portato molti committenti a rigettare gli aumenti conseguenti agli adeguamenti economici contenuti nel CCNL e questo evidenzia un problema culturale dell’intero sistema.

Continuare a valutare i servizi di trasporto e logistica solo in base al prezzo è una trappola da cui sembra non ci si riesca a liberare, che porta solo a una continua guerra dei poveri.

Il nostro impegno, invece, è nel far riconoscere il valore che c’è dietro la nostra professione. In questa direzione va anche la scelta di un aumento salariale non più solo tabellare, ma con indennità per area. L’introduzione dell’EPA diversifica gli aumenti in base alle differenti qualifiche e rappresenta uno strumento importante di valorizzazione della professionalità, utile anche ad incrementare l’attrattività per certe qualifiche particolarmente critiche. In base al sistema EPA, infatti l’incremento salariale di un autista C3, per esempio, è proporzionalmente più alto di un quadro impiegatizio. Grazie a questa logica, abbiamo ottenuto il CCNL con il valore di rinnovo più alto a livello nazionale. Un messaggio chiaro e forte su quanto deve essere riconosciuto a trasporto e logistica. 

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Saldo e stralcio

 

Significativo, però, è che non si è intervenuti solo sull’aspetto salariale, ma il contratto è stato rivisto in modo olistico, intervenendo su ben il 35% degli articoli normativi. Si è lavorato all’introduzione di novità quali la parità di genere, lo smart working, il contrasto alla violenza, le ferie solidali e a tutta una serie di innovazioni che potessero rispondere in modo adeguato all’evoluzione del mondo del lavoro in atto. In alcuni casi, come sulla parte dedicata al diritto alla disconnessione, credo siamo anche riusciti a giocare d’anticipo rispetto alle tendenze europee.

Soprattutto, abbiamo lavorato su diversi punti utili a implementare trasparenza lungo la filiera, a partire dall’art. 42 sulla qualificazione della filiera. L’obiettivo di questo contratto, però, non era – e non avrebbe potuto essere – risolvere tutti i problemi, ma dare regole chiare e condivise, creando un sistema virtuoso. Ci sono già oggi imprese che superano quanto stabilito in questo rinnovo: il mio auspicio è che queste realtà diventino punti di riferimento per il comparto e che si crei un rapporto costruttivo lungo la filiera, all’interno della quale i lavoratori siano liberi di scegliere di collaborare con le aziende che offriranno le condizioni migliori, da interpretare come stimolo alla crescita comune.

Per contro, la committenza si dovrà rendere conto che si verificherà sempre più spesso anche il problema opposto: ossia, sempre più lavoratori si rifiuteranno di lavorare in certe condizioni e la scarsità di manodopera non dipenderà solo dalla mancanza di personale, ma da una precisa volontà di cambiamento. Questo CCNL non può che essere il punto di avvio di un cambiamento molto più profondo”.



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