Medici in pensione disponibili a cure gratuite a chi non può permettersele – Valledaostaglocal.it

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L’Associazione diritto alla salute (Das), fondata dal dottor Sergio Crotta, ex primario di gastroenterologia dell’ospedale Parini di Aosta, ha come obiettivo offrire visite mediche gratuite a persone in condizioni di fragilità, senza risorse economiche sufficienti per affrontare le spese sanitarie.

L’iniziativa partirà il prossimo 3 marzo e si terrà presso il consultorio di Pont-Suaz, a Charvensod, messo a disposizione dall’Usl. Due pomeriggi a settimana, mercoledì e giovedì dalle 16.30, i volontari dell’associazione offriranno consulenze specialistiche in 24 discipline, che spaziano dalla cardiologia all’endocrinologia, dall’ortopedia all’urologia. La visita specialistica gratuita sarà un’opportunità preziosa per chi non può permettersi le lunghe attese delle liste d’attesa pubbliche o le tariffe delle strutture private.

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Il progetto ha suscitato una risposta entusiasta da parte di numerosi professionisti, tra cui 35 medici, due psicologi, due infermieri e un assistente sociale, molti dei quali sono medici in pensione che desiderano continuare a mettere la loro esperienza e competenza al servizio della comunità. L’associazione si propone infatti non solo come un punto di riferimento per i pazienti, ma anche come una rete di solidarietà che unisce diverse figure professionali con il comune intento di alleviare le difficoltà di chi è più vulnerabile.

Per garantire l’efficacia dell’iniziativa, i pazienti saranno indirizzati anche grazie alla collaborazione con la Caritas e i servizi sociali, che aiuteranno a individuare chi è realmente in difficoltà economica. Sebbene non sia richiesto un ISEE, l’associazione si avvale di una forma di selezione che prevede, preferibilmente, che i pazienti siano già stati visitati dal proprio medico curante e abbiano bisogno di una visita specialistica che non riescono a ottenere tramite il sistema sanitario pubblico.

La gratuità del servizio, che potrebbe sembrare un atto di carità, si basa su un solido sistema di autofinanziamento. Le risorse arrivano dalle quote di adesione dei soci (100 euro ciascuno) e dalle donazioni di realtà locali come la Fondazione comunitaria Vda e il Lion Club, che hanno contribuito rispettivamente con 15.000 e 4.500 euro. Inoltre, l’associazione ha potuto dotarsi di attrezzature specialistiche grazie al supporto di altre realtà, come l’elettrocardiografo fornito dall’associazione Les amis du coeur.

L’iniziativa del Das non si limita a rispondere alle necessità immediate. Esiste infatti una visione a lungo termine, in cui si immagina di risolvere fino al 50% dei problemi legati all’accesso alle cure mediche. In caso di necessità di esami urgenti, l’associazione seguirà il percorso delle segnalazioni all’Usl, cercando sempre di rispondere tempestivamente alle esigenze sanitarie degli utenti.

Questa iniziativa non è solo un atto di assistenza sanitaria, ma anche una risposta sociale e umanitaria alla crescente disuguaglianza nell’accesso alle cure. In un contesto in cui le liste d’attesa del sistema sanitario pubblico sono spesso lunghe e l’accesso alle cure private è limitato a chi può permetterselo, questa rete di medici in pensione offre una soluzione concreta e immediata. Non si tratta solo di un aiuto materiale, ma di un segno di attenzione verso chi si trova ai margini, un esempio di come la solidarietà possa tradursi in azioni tangibili e trasformare il modo in cui pensiamo alla salute e al benessere collettivo.

In un’epoca in cui le disuguaglianze economiche sembrano amplificarsi, progetti come questo sono una speranza e un’ispirazione. Il cuore dell’iniziativa è infatti la volontà di abbattere le barriere economiche e sociali, facendo sì che ogni persona, indipendentemente dalla propria situazione finanziaria, possa accedere al diritto fondamentale della salute.

L’Associazione Diritto alla Salute-DAS che è costituita da 43 volontari, tra cui 35 medici, 2 psicologi, 2 infermiere, 1 assistente sociale e altre professionalità. Quattro medici sono tuttora attivi in servizio presso l’USL Valle d’Aosta, mentre la maggior parte dei volontari è in pensione. Attualmente, per le visite specialistiche, vengono utilizzati due studi medici part-time presso il consultorio di Pont-Suaz





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