Il caso
L’ira di Palazzo d’Orléans: ora contratto a rischio
Neanche il tempo di far diradare la fumata bianca sui dirigenti regionali e spunta la prima grana. Uno dei 17 nominati, Carmelo Ricciardo (nella foto), new entry all’Istruzione, è sotto processo per turbativa d’asta, a seguito di un’inchiesta per tangenti nei lavori di riqualificazione dei porti di Riposto, Lipari, Mazara e Sciacca.
Ricciardo all’epoca dei fatti contestati (fra il 2018 e il 2020) era, a detta dei giudici, «un dirigente dal cui tavolo, per oltre un lustro, è passato tutto ciò che riguardava le infrastrutture marittime» della Regione. Per l’accusa, dopo avere utilizzato un generatore di numeri automatici in uso alla Regione Emilia-Romagna, per sorteggiare le ditte “fortunate” tra quelle che avevano risposto a una manifestazione d’interesse, avrebbe accoppiato manualmente i numeri estratti alle singole imprese. Secondo le indagini della guardia di finanza di Riposto il giro di mazzette, che coinvolge altri burocrati e imprenditori, ammontava a 130mila euro. La gip, pur rigettando le richieste di arresto perché «nonostante la mole di intercettazioni» non emergevano «elementi tali da ricondurre in maniera inequivocabile le parole degli indagati ai fatti contestati», sottolineava però «elementi significativamente indicativi di una gestione clientelare e spregiudicata delle procedure di affidamento degli appalti di opere pubbliche da parte di Ricciardo, nell’esercizio della pubblica funzione». L’inchiesta, per competenza territoriale, è passata a Palermo. Per il neo-dirigente dell’Istruzione (originario di Brolo, stimato dal deputato Nino Germanà, leghista come l’assessore all’Istruzione Mimmo Turano) sono caduti 5 dei 7 capi d’accusa, ma sui restanti c’è il processo a Palermo. Prossima udienza il 27 febbraio.
Da Palazzo d’Orléans filtra «disappunto» perché Renato Schifani non era stato messo a conoscenza del procedimento in corso. Prima della firma del contratto, comunque, ci saranno «tutte le opportune e rigorose verifiche sulla presenza di eventuali cause di inconferibilità dell’incarico». In serata le persone più vicine descrivono il governatore su «tutte le furie» per un caso che «rischia di macchiare la linea di rinnovamento» della burocrazia regionale. Ed è sempre più probabile che il contratto di Ricciardo (comunque non l’unico dirigente con guai giudiziari, condivisi con altri uscenti e confermati) possa saltare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
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