di UGO BIANCO – L’Ape Sociale è un’indennità economica, finanziata dallo Stato ed erogata dall’Inps, destinata a determinate categorie di lavoratori che si trovano in condizioni di svantaggio e che incontrano difficoltà nel raggiungere la pensione di vecchiaia. La legge n. 207/2024 (legge di bilancio 2025), con l’articolo 1, comma 175 – 176, ne ha prorogato la validità fino al 31 dicembre 2025. Per accedervi è necessario presentare la domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso all’Inps entro le seguenti date: 31 marzo, con risposta entro il 30 giugno; 15 luglio, con risposta entro il 15 ottobre; 30 novembre, con risposta entro il 31 dicembre.
Peraltro, l’Istituto di previdenza, con il messaggio n. 502 del 10 febbraio 2025, ha ufficializzato l’apertura delle nuove domande telematiche per la certificazione del diritto e per l’accesso alla pensione.
Qual’ è l’età minima richiesta?
L’età minima è di 63 anni e 5 mesi, requisito necessario per presentare la domanda e ricevere l’indennità fino al pensionamento.
Con quale contribuzione?
Essere iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alla gestione speciale dei lavoratori autonomi, alla gestione separata, ai fondi speciali ed alle forme esclusive dei dipendenti dello stato. Sono esclusi i liberi professionisti iscritti ad ordini e collegi. L’accesso al beneficio è subordinato alla cessazione del lavoro dipendente, autonomo o parasubordinato, espletato in italia o all’estero.
Con quanti contributi?
Per lavoratori e lavoratrici sono necessari 30 anni di anzianità contributiva e trovarsi in una delle seguenti condizioni: 1) disoccupati che hanno terminato la prestazione di disoccupazione. Il beneficio è riservato a chi ha perso il lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale o scadenza di un contratto a tempo determinato, con almeno 18 mesi di lavoro dipendente negli ultimi 36; 2) invalidi civili con un riconoscimento minimo del 74 %; 3) i caregivers che assistono un disabile almeno da 6 mesi;
Per le attività gravose, individuate dalla legge n. 234/2021, bisogna possedere un’anzianità assicurativa minima di 36 anni, di cui almeno 7 anni negli ultimi 10 oppure 6 anni negli ultimi 7 in modo continuativo.
Per i gli operai edili, i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta sono sufficienti 32 anni di contributi e un’età minima di 63 anni e 5 mesi.
Per le madri lavoratrici è prevista la riduzione dei contributi di un anno per ogni figlio, con un massimo di 104 settimane (2 anni).
Ai fini dell’anzianità contributiva è valida tutta quella versata o accreditata a qualsiasi titolo.
Tab. 1
Beneficiari Ape sociale 2025 | ||
Richiedenti | Requisiti (età e contributi) | |
1 | Disoccupati con NASPI, DISCOLL e Disoccupazione Agricola (Terminate) | 63 anni e 5 mesi e 30 anni di contributi |
2 | Invalidi civili con almeno il 74% | 63 anni e 5 mesi e 30 anni di contributi |
3 | Caregivers | 63 anni e 5 mesi e 30 anni di contributi |
4 | Lavoratori dipendenti addetti ad attività gravose | 63 anni e 5 mesi e 36 anni di contributi |
5 | Operai edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta | 63 anni e 5 mesi e 32 anni di contributi |
Quanto spetta?
L’assegno può arrivare massimo a 1500,00 euro lordi mensili. Non è rivalutabile, non prevede la reversibilità, gli assegni familiari e la tredicesima.
Quand’è cumulabile o incompatibile?
L’Ape sociale è cumulabile con la pensione di reversibilità, le prestazioni economiche dedicate agli invalidi civili e il un lavoro autonomo occasionale, remunerato con un limite di € 5.000 annue lorde. E’ incompatibile con le prestazioni temporanee a sostegno della disoccupazione involontaria (es. Naspi) e l’indennità per la cessazione dell’attività commerciale (Ind. Com).
La decorrenza?
È il primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti.
Come fare domanda?
Appena raggiunti i requisiti, è necessario presentare due domande in momenti diversi: Riconoscimento del diritto di accesso: questa prima domanda serve a verificare l’idoneità. L’Inps valuta la richiesta e, se provvede all’accoglimento, comunica la prima decorrenza utile o un eventuale differimento, qualora le risorse stanziate siano insufficienti. In caso di rigetto, l’Istituto fornisce le motivazioni della decisione; Richiesta di pagamento: una volta ottenuto il riconoscimento, è possibile presentare la seconda domanda per ricevere l’indennità.
Per evitare di perdere i ratei del trattamento, se si possiedono tutti i requisiti, inclusa la cessazione dell’attività lavorativa, è possibile presentare contestualmente sia la domanda di riconoscimento del diritto di accesso che quella di liquidazione. (ub)
[Ugo Bianco è presidente dell’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Calabria]
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