Stangata in Emilia-Romagna. Volano Irpef, Irap, auto e ticket. De Pascale: per salvare la sanità

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Proviamo a farci due conti in tasca, innanzitutto: chi guadagna 60mila euro all’anno, nel 2025 ne pagherà circa 340 in più di Irpef. Per chi ne dichiara 50mila, il conto sarà di 220 euro in più; venti per redditi sui 30mila euro. Dicesi aumento dell’addizionale regionale Irpef. Vale per il terzo e il quarto scaglione di reddito (28-50mila euro e sopra i 50mila) e la giunta regionale lo ha messo nella proposta di bilancio 2025. A chiamarla stangata non si fa peccato, anzi. È una manovra da 200 milioni a spese dei redditi medi e alti, che tuttavia “servirà a mettere in sicurezza i conti e i servizi della sanità regionale, coprendo il disavanzo (200 milioni, appunto, ndr) accumulato l’anno scorso”, la mette giù chiara e tonda il governatore Michele de Pascale. E non è l’unica. Prendete nota. Da quest’anno, via anche alla riforma del ticket sanitario – che sarà introdotto per la prima volta pure per la farmaceutica – e dal prossimo scatteranno gli aumenti del bollo auto (+ 10%) e dell’aliquota dell’addizionale Irap (di circa lo 0,3 per cento sul 3,9 fisso) per le imprese. E così il pacchetto è completo, per un maggior gettito di circa 420 milioni a vantaggio della fiscalità regionale. Apriti cielo. Mentre l’opposizione salta già su gridando al blitz (“velina rossa, è una grave scorrettezza”, copyright di Vignali e Castaldini, Forza Italia) e chiedendo al governatore di riferire subito in aula, de Pascale non si nasconde e la spiega così: “Di fronte a uno squilibrio di oltre 200 milioni tra la spesa sanitaria regionale e il finanziamento statale (ne è già stata data comunicazione scritta al Mef, ndr) nel 2024, potevamo scegliere: tagliare o mantenere, anzi potenziare”. “Ecco, la scelta politica è questa: a dispetto di un evidente sottofinanziamento da parte del governo, noi non facciamo un passo indietro neanche di un euro”, rivendica (e con lui l’assessore al bilancio, Davide Baruffi), annunciando anche le altre priorità del bilancio. In sintesi: il finanziamento del fondo per la non autosufficienza (85 milioni in più già quest’anno, altri 25 nel 2026, idem nel 2027, in tutto 135 milioni nel triennio), il raddoppio della quota dedicata alla manutenzione di fiumi, costa e frane (da circa 24 a 50 milioni l’anno già dal 2025), l’incremento di 15 milioni dello stanziamento per il trasporto pubblico locale, 9 milioni per il fondo per l’affitto e altri trenta nel triennio per efficientare e implementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

Ecco, in tutto serviranno circa 420 milioni e diciamo che più o meno paga Pantalone con le simulazioni di cui sopra. Dall’Irpef arriveranno 200 milioni, 100 dall’Irap, 70 dai ticket e 50 dal bollo. “Ritoccare le leve fiscali non è una scelta che facciamo a cuor leggero – ammette de Pascale –, ne comprendiamo l’impatto per famiglie e cittadini: per questo ne abbiamo parametrato il più possibile l’effetto in base al reddito, cercando di salvaguardare quelli più bassi”. Una “tassa di scopo”, secondo il governatore.

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GLI AUMENTI

L’addizionale regionale Irpef aumenterà dell’uno per cento (fino al 3,03) per il terzo scaglione di reddito (28-50mila euro) e dell’1,06 per cento per il quarto (oltre 50mila euro), che arriverà così al 3,33, il massimo. Il meccanismo sarà progressivo e il calcolo si applicherà soltanto alla quota di reddito che eccede 28mila euro. Riforma del ticket sanitario: la giunta regionale si dà un mese di tempo per una revisione complessiva del sistema, che sarà calibrato sulla base dell’Isee. Sarà introdotto il ticket sui farmaci e con ogni probabilità aumenterà anche quello relativo alle prestazioni sanitarie in genere.

Nel 2026, poi, ecco l’aumento secco del bollo (10%) e dell’addizionale Irap sulla base imponibile per le imprese nella misura di circa un terzo del massimo consentito (0,92), lo 0,3 per cento sul 3,9 fisso di paternità statale. Per l’assessore regionale alla sanità, Massimo Fabi, “è una scelta etica di tutela di un bene comune, la sanità, a vantaggio delle fasce più deboli”. Pietro Vignali e Valentina Castaldini di Forza Italia non la pensano così, ovviamente. “È una scorrettezza che sia stato illustrato il bilancio regionale senza prima presentarlo all’assemblea legislativa – tuonano i consiglieri azzurri –. Chiediamo che de Pascale venga a riferire in aula in merito agli ulteriori aumenti e ai sacrifici chiesti con una manovra da lacrime e sangue alle aziende e alle famiglie”. E Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia: “La strategia appare chiara: incolpare il governo e aumentare tutto ciò che era possibile. Se questa è la linea di de Pascale, ci fa rimpiangere Bonaccini”. Amen.



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