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L’operazione che porterà la Lega verso il Congresso. E trasformerà il Partito. Il ruolo di Durigon per blindare il risultato. E quello di Ciacciarelli per mediare con Rocca nel Lazio. Perché hanno riempito la Sala Tirreno di amministratori locali
Li hanno chiamati “i minatori” perché per quasi una settimana hanno lavorato sotto traccia, lontani dai riflettori e dal baccano che nel frattempo in superficie si faceva sempre più alto. Un lavoro al buio, con il quale scavare una galleria che riconnettesse la Lega con il governo regionale del Lazio dopo lo strappo dei giorni precedenti: Matteo Salvini aveva minacciato di uscire dalla maggioranza di centrodestra per passare all’appoggio esterno, il governatore Francesco Rocca aveva replicato gelido “Ce ne faremo una ragione”. La galleria alla fine è stata costruita e la situazione è tornata alla normalità come ha dimostrato l’incontro diretto avvenuto nei giorni scorsi. (Leggi qui: Scoppia la pace tra Salvini e Rocca: al giusto prezzo politico).
A scavare quel tunnel sono stati il vice segretario federale della Lega Claudio Durigon e l’assessore regionale all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli. Nel nuovo organigramma del Carroccio, al di là di titoli sul citofono e galloni cuciti sulla divisa, i due diplomatici di lungo corso sono loro.
La campagna silenziosa
La dimostrazione sta nella silenziosa campagna avviata nel Centro e nel Sud d’Italia. C’è Claudio Durigon dietro all’operazione che all’inizio della settimana ha portato sul Carroccio il consigliere regionale campano Massimo Grimaldi. Non si tratta solo di una autorevole adesione al Partito: con l’ingresso di Grimaldi la Lega è diventata il primo gruppo di centrodestra nell’assemblea legislativa.
Importante, allo stesso modo, il recente recupero dell’ex presidente della provincia di Latina Armando Cusani: è stato uno degli uomini di punta di Forza Italia; ora con il contributo del Responsabile Organizzazione Lazio Mario Abbruzzese è andato a costituire il nuovo bastione leghista in un’area dove mancava una figura politica di quello spessore. Nelle ore scorse ad Atina ha aderito il vicesindaco Valter Fasoli sul quale è andato in pressing il dirigente provinciale Andrea Amata.
C’è il sottosegretario dietro l’operazione che è culminata con la levata di scudi fatta da Matteo Salvini contro Fratelli d’Italia nel Lazio per avere invaso il campo dell’assessore Ciacciarelli ed avere tenuto fuori il Partito dal nuovo Risiko della Sanità.
Il ruolo di Ciacciarelli
La ricucitura in questo caso è stata affidata a Pasquale Ciacciarelli. Perché? È l’assessore che con Francesco Rocca ha un contatto quasi quotidiano per via dei files che fino a questo momento la Regione Lazio è stata in grado di risolvere. È il caso dei lavori per l’ampliamento della Cittadella giudiziaria di Roma, la riforma delle norme urbanistiche con cui sanare molti dei piccoli abusi di necessità, avviare il recupero di sottotetti e cinema nei centri urbani, promuovere l’adeguamento dei Piani regolatori sostenendo i Comuni anche sul piano economico, il piano di miglioramento dei Porti nel Lazio.
Forte di questo rapporto, Pasquale Ciacciarelli ha portato l’attenzione del presidente su alcuni dettagli del rapporto interno tra Lega e FdI, proponendo anche la soluzione che poi ha sancito il pieno recupero del rapporto politico.
Sud strategico
Il Sud di Durigon è strategico per la Lega. Soprattutto ora che si avvia al Congresso con il quale il partito cambierà definitivamente il suo assetto e da formazione Federale nordista diventerà a tutti gli effetti un Partito nazionale. Nel quale proprio le truppe del Sud organizzate da Claudio Durigon avranno il compito di blindare il risultato della rielezione di Matteo Salvini al timone leghista.
Infatti, la composizione dei delegati, con una forte presenza di rappresentanti del Sud, garantirà il sostegno al Capitano per il nuovo mandato. Nonostante le difficoltà organizzative, il leader ha deciso di accelerare i tempi affidando a Durigon il compito di fare breccia nel sud.
Si spiega così allora la folla oceanica che Ciacciarelli e Durigon hanno fatto trovare a Salvini in settimana per il convegno sulla Legge Salva Casa tenuto in Regione Lazio. In quell’occasione c’è stato il pubblico chiarimento con Rocca. E ci sono state circa seicento persone in Sala Tirreno, molti amministratori locali: per far capire al Governatore che la Lega ha la sua forza sul territorio; per far capire a Salvini che le truppe per il Congresso sono mobilitate.
Non è tutto semplice: ex leghisti come Paolo Grimoldi criticano la direzione meridionalista del Partito, ma Salvini punta su una linea sovranista e trumpiana, mantenendo un riferimento ai territori. Il congresso sarà anticipato da incontri programmatici in Veneto, Marche e Campania, ma al momento non rappresenta una minaccia per la leadership di Salvini.
E l’operazione nel Lazio è stata utile per ricordare che il Partito non è in fase di smantellamento.
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