Si è resa necassaria una nota di chiarimento del presidente del Parco regionale Sirente Velino Francesco D’Amore per replicare a quanto sostenuto da Sinistra Italiana L’Aquila in merito al decreto Milleproroghe di recente approvazione che, a detta di SI, avrebbe sanato una presunta anomalia amministrativa. Affermazioni che insieme alla segnalazione di Daniele Iacutone, esponente di Sinistra Italiana e candidato al cda del Parco, per Francesco D’Amore altro non rappresntano se non “un miscuglio di illazioni poco comprensibili che merita di essere dipanato e spiegato agli abruzzesi”.
Sgombrando il campo da fraintendimenti, D’Amore ribadisce come non esista alcuna relazione tra la durata dell’organo di amministrazione del Parco e la scadenza della legislatura e che “il decreto Milleproroghe passato in consiglio è servito a riallineare le scadenze del direttivo che si è costituito in due fasi diverse esattamente come è avvenuto per i parchi nazionali”. Non una “sveltina” dunque come ha voluto far intendere SI, ma una necessità imposta dalla circostanza che il Cda dei Parchi ha una durata di 5 anni dalla nomina e quindi, poiché nel 2021 sono stati designati il presidente Francesco D’Amore, il vicepresidente Gianfranco Tedeschi e i consiglieri Francesco Franceschi e Sabatino Musti, mentre nel 2023 si sono aggiunti con nomina della Regione Abruzzo gli altri componenti Antonio Di Bartolomeo, Francesco Benedetti e l’ingegnere dell’Ater dell’Aquila,Sarah Salem, occorreva riallineare le scadenze delle rispettive nomine.
A conferma della regolarità della vicenda, D’Amore ricorda come dopo la mail di Iacutone, l’Ente Parco inviava una nota di richiesta di approfondimento all’assessore regionale e vicepresidente con delega ai Parchi e foreste Emanuele Imprudente in cui si riportava anche il novellato dell’art 3 della LR42/2011 aggiornata al 15/01/2022. “Già da questa lettura – spiega D’Amore – è palese che i consiglieri restano in carica 5 anni dallo specifico atto di nomina, senza alcun riferimento alla legge regolante dello spoil system”. Con la conseguenza che i 4 membri indicati dalla comunità del Parco e di nomina della giunta regionale terminerebbero il mandato nel luglio del 2026 mentre i tre consiglieri di nomina del consiglio regionale, nominati il 28/02/2023, terminerebbero nel febbraio del 2028.
Una questione sulla quale lo stesso assessore Imprudente aveva inoltrato richiesta di parere alla competente Direzione affari della presidenza e affari legislativi del consiglio regionale che, aggiunge il presidente D’Amore “ha risposto in maniera chiara e inequivocabile” ribadendo che “dalla lettura della norma medesima si evince chiaramente che essa, quanto alla durata dell’organo di amministrazione dell’Ente Parco, non fa alcun riferimento alla scadenza della legislatura”. Parole che per Francesco D’Amore confermano quanto la volontà regionale sia in linea anche con quella del legislatore statale, laddove con la L. 394/1991 dispone che gli organi dell’ente parco durano in carica cinque anni’” adottando lo stesso criterio utilizzato nel 2021 con i Parchi Nazionali per i quali però, sottolinea D’Amore “nessuno ha avuto nulla da eccepire”.
Ultimo chiarimento quello relativo alle competenze dei consiglieri, argomento sul quale il presidente del Parco regionale Sirente Velino sottolinea che “le nomine di tutti i membri rispondono appieno ai dettami della legge 42/2011, sia nei requisiti che nel rispetto di casi di incompatibilità e inconferibilità” . Parafrasando poi quanto riportato dall’articolo di Sinistra Italiana, D’Amore aggiunge “ci spiace riscontrare che, come spesso pratica la sinistra italiana aquilana, invece di fare un plauso a questa amministrazione che ha saputo ridare dignità e identità a un ente che attualmente ha tra i Parchi Italiani uno dei più alti indici di efficienza, esce sulla stampa solo per fare polemiche strumentali e prive di fondamento”.
E, ricordando che nel 2021, come suo primo atto, ha rinunciato all’indennità e che i sei componenti del Consiglio Direttivo non percepiscono alcuna indennità, il presidente del Parco Sirente Velino conclude chiarendo ai cittadini abruzzesi che, contrariamente a quanto asserito da Sinistra Italiana, “il riallineamento della durata del cda non dipende dalla legislatura regionale”.
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