Presentare la domanda di rottamazione blocca pignoramenti, fermi e ipoteche ma interrompe anche i termini di prescrizione. Scopri tutti gli effetti immediati e come sfruttarli al meglio.
Ricevere una cartella esattoriale è sempre fonte di preoccupazione. Fortunatamente, le leggi italiane prevedono spesso la possibilità di accedere a forme di definizione agevolata, comunemente note come “rottamazioni”. Ma cosa succede subito dopo aver presentato la domanda di adesione? Molti contribuenti si chiedono: con la rottamazione delle cartelle, quali sono gli effetti e i vantaggi per il debitore?
La semplice presentazione della domanda, prima ancora dell’accoglimento da parte di Agenzia Entrate Riscossione (AdER) e del pagamento delle rate, produce conseguenze importanti a favore del contribuente. In questa ampia guida, analizzeremo in dettaglio quali sono i pro e i contro, spiegando come bloccare pignoramenti, fermi amministrativi, ipoteche, e come gestire le dilazioni in corso. Vedremo anche come la rottamazione influisce sulla regolarità fiscale e sui rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Cos’è esattamente una “rottamazione” delle cartelle esattoriali?
La “rottamazione” (o “definizione agevolata”) è una misura legislativa, non permanente ma introdotta periodicamente, che consente ai contribuenti di pagare i debiti iscritti a ruolo (cioè le cartelle esattoriali) in modo agevolato, scontando sanzioni e interessi.
In particolare, si pagano solo l’imposta (o il tributo) originariamente dovuta, le eventuali spese di notifica e, a seconda della specifica rottamazione in vigore, una parte ridotta o nulla degli interessi e delle sanzioni.
Sotto il profilo delle multe stradali, poiché non sono previste sanzioni oltre al capitale, lo sconto riguarda solo gli interessi. Ma poiché questi maturano nella misura del 10% ogni sei mesi (per un totale del 20% annuo), lo sconto per le sanzioni vecchie può essere consistente.
Una volta pagate tutte le rate (o l’unica rata, se si sceglie questa opzione), il debito è estinto. Così il contribuente torna a essere in regola con il Fisco.
Quali sono gli effetti della presentazione della domanda di rottamazione?
La sola presentazione della domanda di rottamazione, anche prima del suo accoglimento e del pagamento della prima rata, produce i seguenti effetti:
- sospensione dei termini di prescrizione e decadenza: il contribuente non può più far valere la prescrizione compiuta dopo la richiesta di rottamazione. La stessa infatti interrompe il termine previsto dalla legge (10 anni per i tributi dovuti allo Stato; 5 per quelli dovuti agli enti locali, per contributi INPS e INAIL, sanzioni amministrative e multe stradali; 3 anni per il bollo auto). La prescrizione torna a decorrere solo in caso di decadenza dalla rottamazione;
- sospensione delle dilazioni in corso: se il contribuente aveva già una rateizzazione in corso con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER), le rate vengono sospese;
- divieto di nuove iscrizioni di fermi amministrativi e ipoteche: l’Agenzia Entrate Riscossione non può iscrivere nuovi fermi sui veicoli o nuove ipoteche sugli immobili del contribuente (ma quelli già iscritti non vengono cancellati);
- divieto di avvio di nuove procedure esecutive: l’AdER non può avviare nuovi pignoramenti (mobiliari, immobiliari, presso terzi);
- sospensione delle procedure esecutive già avviate: i pignoramenti già in corso vengono sospesi (ma non estinti, vedi sotto);
- ripristino della “regolarità fiscale”: il contribuente è considerato “in regola” ai fini di alcune verifiche (es: pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione superiori a 5.000 euro).
Cosa succede ai pignoramenti già in corso?
I pignoramenti già in corso vengono sospesi con la presentazione della domanda di rottamazione. Si estinguono solo con il pagamento della prima rata della rottamazione.
Esempio:
- l’AdER ha pignorato lo stipendio del contribuente;
- il contribuente presenta la domanda di rottamazione;
- il pignoramento dello stipendio viene sospeso (il datore di lavoro non deve più trattenere le somme);
- se il contribuente paga la prima rata della rottamazione, il pignoramento si estingue;
- se il contribuente non paga la prima rata, il pignoramento riprende.
Cosa succede alle dilazioni in corso?
Le dilazioni in corso vengono sospese con la presentazione della domanda di rottamazione. Il contribuente non deve pagare le rate della vecchia dilazione durante il periodo di sospensione.
È possibile chiedere una nuova dilazione se si è decaduti da una precedente rottamazione o dilazione?
Di solito, le leggi che introducono le rottamazioni prevedono la possibilità di accedere alla definizione agevolata anche per i debiti per i quali si è decaduti da precedenti rottamazioni o dilazioni. Tuttavia, è sempre necessario verificare le specifiche disposizioni della legge in vigore.
Cosa significa essere “regolari” ai fini fiscali grazie alla rottamazione?
Significa che, dopo aver presentato la domanda di rottamazione, il contribuente non risulta più “moroso” nei confronti dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questo ha importanti conseguenze pratiche:
- pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione: se il contribuente deve ricevere pagamenti superiori a 5.000 euro da una Pubblica Amministrazione, quest’ultima non bloccherà il pagamento (come invece avverrebbe in caso di morosità);
- compensazione dei crediti d’imposta: il contribuente potrà utilizzare eventuali crediti d’imposta per compensare altri debiti fiscali, senza che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione possa bloccare la compensazione.
Come si presenta la domanda di rottamazione?
La domanda di rottamazione si presenta esclusivamente online, tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, seguendo le istruzioni e le scadenze indicate dalla legge che ha introdotto la specifica rottamazione.
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