Due miliardi in più in un anno, per un totale di 33,4 miliardi di euro. Sono queste le cifre affluite nelle casse dello Stato lo scorso anno grazie al lavoro dell’Agenzia delle Entrate. «Si tratta di una cifra record», ha detto il direttore dell’Agenzia, Vincenzo Carbone, «soprattutto se si considera che 26,3 miliardi derivano dal contrasto all’evasione fiscale» con la restante parte relativa ad altre irregolarità.
Nel 2024 crescono le somme versate spontaneamente dai cittadini. Secondo i dati presentati a Roma, il gettito relativo ai principali tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate ha raggiunto 587 miliardi, in crescita di 43 miliardi rispetto al 2023 (+8%). Gli incassi da misure straordinarie (come la rottamazione delle cartelle, i pagamenti residui derivanti dalla definizione delle liti pendenti e la vecchia pace fiscale) diminuiscono di oltre il 30% attestandosi, nel 2024, a 3,5 miliardi.
Il governo impegnato sulla riforma del fisco
«Confermo l’impegno riformatore del governo per garantire un sistema fiscale certo, trasparente, semplificato. Non distorsivo per le attività economiche e funzionale alla crescita del Paese». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in un video-messaggio inviato alla presentazione dei risultati 2024 dell’Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate-Riscossione.
«Abbiamo uno stock di riscossione di 1.275 miliardi al 31 dicembre – ora probabilmente il numero è più alto – e dobbiamo affrontarlo» ha aggiunto il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, parlando durante l’evento organizzato dall’Agenzia. «Abbiamo insediato una commissione per un due diligence, ci sono anche iniziative parlamentari, tutti coloro che possono dare un contributo per risolvere una tematica che ci affligge da tantissimi anni per noi diventa un elemento fondamentale».
Scovate 6 mila partite iva apri e chiudi
Le attività anti-frode dell’Agenzia hanno assicurato, nel 2024, minori spese per 5,8 miliardi tra crediti fittizi, indebite compensazioni e rimborsi Iva non spettanti. Il contrasto a questo tipo di illeciti viene seguito tramite analisi di rischio e controlli preventivi. Sono state 6 mila le partite Iva «apri e chiudi» cessate nel 2024. «Qui si annida la vera evasione, un’attività alla quale daremo maggiore rilevanza anche nei prossimi anni», ha detto il direttore Vincenzo Carbone presentando i dati.
Tornando ai numeri del 2024 condivisi dall’Agenzia delle Entrate, emerge che i 26,3 miliardi di recupero dell’evasione provengono principalmente da attività ordinarie (l’87%), che hanno consentito di incassare 22,8 miliardi di euro. Di questi, 12,6 miliardi sono stati versati dai contribuenti dopo aver ricevuto un atto, 5,7 miliardi a seguito di una cartella e 4,5 miliardi sono frutto delle attività di promozione della compliance.
Crescono i rimborsi fiscali a famiglie e imprese
I rimborsi fiscali sono aumentati di 2 miliardi nel 2024, attestandosi a quota 24,2 miliardi: poco meno di 21 miliardi sono andati alle imprese e 3 miliardi alle famiglie. «I rimborsi sono importanti per due aspetti: perché consentono alle imprese di sostenersi con proprie risorse, senza ricorrere alla finanza esterna e perché consentono alle famiglie di reimmettere nel circuito nuove risorse», ha proseguito Carbone.
Nel dettaglio, i rimborsi sono 3,8 milioni e l’Agenzia ha erogato 20 milioni di servizi ai contribuenti, di cui 5,7 milioni al telefono, 5,3 in ufficio e gli altri per video-chiamata, pec o altri canali online; il canale whatsapp risulta il più seguito della Pa e tra i primi a livello nazionale.
Da Equitalia riscossi 16 miliardi
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione (che svolge attività di riscossione coattiva dei tributi tramite la società per azioni Equitalia) ha incassato 16 miliardi lo scorso anno, con un aumento dell’8% su anno, di cui 10,6 miliardi da attività ordinarie e 5,4 miliardi da misure straordinarie.
Per quanto riguarda gli enti affidatari, 8,9 miliardi sono stati riscossi per conto dell’Agenzia delle Entrate: 3,8 miliardi per l’Inps, 1 miliardo per conto dei Comuni e il resto per altri enti come Regione, Casse di previdenza, ministeri e Inail. Rispetto alle fasce di debito, il 57% delle somme (cioè oltre 9 miliardi) è stato versato da contribuenti con debiti superiori a 100 mila euro. (riproduzione riservata)
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