è caccia ai punti salvezza

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Subito in campo, non c’è tempo per riposare. Ieri il ritorno da Catania, poi nel pomeriggio il primo allenamento della settimana. Incombe il derby di sabato (ore 17,30) con l’Avellino e la Casertana non ha neppure un giorno da perdere per prepararsi al meglio. Lavoro alternato, di scarico atletico e di tattica, con squadra divisa in due gruppi tra chi ha giocato domenica e chi invece è rimasto in panchina. Limare i dettagli, migliorare l’organizzazione di gioco, trovare la quadra. Questi gli obiettivi che Pavanel ha poco tempo per riuscire a centrare.

A Catania i falchetti hanno ancora una volta dimostrato di essere vivi, di poter giocare alla pari contro una squadra costruita per vincere come del resto avevano già fatto la settimana precedente contro il Cerignola. Alcuni dei nuovi acquisti, Llano soprattutto, stanno dando grande aiuto alla squadra. Il jolly argentino è stato ancora una volta tra i migliori in campo se non addirittura il migliore in assoluto.

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Ma se il pareggio conquistato al “Massimino” si può considerare un buon risultato, anche in considerazione del fatto che, oltre al gol di Carretta su rigore, la Casertana ha avuto almeno un’altra occasione clamorosa nel finale con il portiere Dini superlativo nel togliere letteralmente dalla porta un pallone scagliato da Proia, di testa, da distanza ravvicinata, le preoccupazioni restano e sono anche tante.

Lo scenario

Certamente per la classifica, che vede la Casertana ancora in zona playout. Certamente perché l’esclusione eventuale di Taranto o Turris o peggio ancora entrambe (ieri scadeva il termine per il pagamento degli emolumenti, se ne saprà di più nei prossimi giorni) renderebbe ancor più complicata la graduatoria dei falchetti che perderebbero i punti conquistati contro le due squadre con le quale i rossoblu hanno fatto meglio dei loro contendenti. Ma soprattutto perché la squadra di Pavanel non sembra aver ancora risolto i suoi problemi di gioco in fase di possesso palla.

Sterile, soprattutto nel primo tempo, incapace di gestire il gioco neppure per brevi tratti di gara, troppo spesso impegnata in lanci lunghi a cercare la testa di Vano e le sue spizzate, improbabili vista la stretta marcatura dei catanesi. Meglio nella ripresa, con merito per mister Pavanel che ha deciso cambi risultati molto efficaci. Però non basta ancora, anche al netto del valore dell’avversario di domenica scorsa e di quello probabilmente ancor più alto dell’Avellino che arriverà sabato al “Pinto“. Preoccupa in particolare Kallon. Il calciatore della Sierra Leone è stato ingaggiato con il compito di supportare con dribbling e fantasia l’azione offensiva della Casertana.

Se contro il Cerignola era apparso in ombra, pur mostrando qualche spunto pregevole, perché troppo lontano dall’area di rigore avversaria, a Catania la sua prova è stata negativa. La palla in zona pericolo l’ha ricevuta più di una volta e puntualmente l’ha persa incaponendosi in azioni individuali che non hanno portato a nulla. Deve fare di più, meglio e pure presto perché la Casertana di tempo non ne ha affatto.

La salvezza diretta senza passare per i playout (con la classifica attuale, quindi con Taranto e Turris) dista solo il punto di distanza che il Latina ha sui falchetti ma il prossimo turno, il derby con l’Avellino vicecapolista in programma sabato al “Pinto” alle 17.30, mette giustamente paura e nella giornata successiva i falchetti saranno di scena a Cava de’ Tirreni per giocare uno scontro diretto da non fallire assolutamente. Li si costruirà la salvezza della Casertana. Quella la linea ultima per scendere in campo nel miglior modo possibile, trovare le giuste distanze tra singoli e reparti: in uno, mettere in campo un gioco offensivo convincente, da appaiare a quello difensivo che già funziona a sufficienza. Dopo sarà troppo tardi.

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Perché il calendario non promette nulla di buono. Se da un lato ci saranno scontri alla portata con Altamura, Foggia e Sorrento, dall’altra, soprattutto nelle ultime battute del campionato, ai falchetti toccherà affrontare squadre bisognose di punti per centrare la zona playoff e quelle non saranno affatto partite abbordabili. Per sentirsi al riparo anche dall’eventuale esclusione di Taranto e Turris, alla Casertana servono almeno cinque vittorie da conquistare in appena 11 giornate. Un’impresa complicata se non si riesce, in tempi molto brevi, a trovare la quadratura tattica giusta ad una squadra che le qualità tecniche per centrare la salvezza le ha sicuramente.





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