Il derby del “bau bau” non migliora i sondaggi dem. Nel Lazio si punta su Bonafoni

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La performance canina in televisione ha portato punti sia ad Augusta Montaruli che a Marco Furfaro. Meno invece al resto del Pd, in cui quasi tutti si lamentano perché con la gestione Schlein c’è poca discussione interna, ma nessuno poi la apre. Anche se una mancata ricandidatura di Rocca riapre la partita delle regionali


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La coppia Furfaro-Montaruli “spacca”. Dalla famosa scenetta del “bau bau” in tv che ha spopolato su tutti i social (per intendersi quella in cui la deputata di Fratelli d’Italia imitava il verso di un cane mentre il parlamentare del Partito democratico parlava), i due sono diventati delle star tv. Marco Furfaro, che i dem ormai chiamano maliziosamente Fuffi, ha guadagnato diversi punti presso Elly Schlein grazie alla sua performance televisiva. Certo, già prima il deputato pd era in ottimi rapporti con la “sua” segretaria e andava in tv anche perché le ragazzine sui social lo riempiono di like, ma adesso è praticamente in quasi tutte le trasmissioni per volontà del Nazareno. La cosa, come sempre avviene nel Partito democratico, dove tutti sgomitano per avere visibilità, ha innervosito non poco i suoi colleghi. Già perché adesso per tutti gli altri dem c’è assai meno spazio in tv. Ma anche ad Augusta Montaruli è andata più che bene. Pure lei, dopo quell’esibizione canina, ormai è in televisione spesso e volentieri. 

 

                   

 

Insomma, il derby del “bau bau” sembra l’antipasto del vero e proprio derby, quello che tra due anni, alle prossime elezioni politiche, si giocherà tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Gli ultimi sondaggi non sono molto confortanti per il Partito democratico. Già prima alcune rilevazioni riservate avevano fatto scattare un campanello d’allarme, ma adesso anche dai dati pubblicati dai giornali emerge una flessione del Pd in termini di consensi. Tra i dem, però, nulla si muove. Molti mugugni dietro le spalle della segretaria, ma per il resto silenzio quasi assordante. Del resto, subito dopo l’uscita di Dario Franceschini su Repubblica (uscita che, a detta del suo autore, aveva però l’intento di aiutare la leader e non di metterla in difficoltà), Elly Schlein si era premurata di continuare a mantenere la pax interna. La segretaria del Pd aveva fatto molte pressioni per ottenere che non solo i fedelissimi, ma anche gli esponenti della minoranza non aprissero il fuoco amico. 

Per amor di cronaca va anche detto che Schlein non ha dovuto premere più di tanto perché ha trovato un alleato leale in Stefano Bonaccini. Il presidente del Partito democratico ha spiegato ai suoi che per lui la cosa più importante è la gestione unitaria dei dem e che quindi non aveva intenzione alcuna di cominciare un cannoneggiamento contro la leader. Alla fine della festa, anche chi ritiene che Bonaccini sia troppo accondiscendente, chi gli preferirebbe Paolo Gentiloni, ha preferito tacere e lasciare sotterrata l’ascia di guerra. E’ il paradosso incredibile (ma mica tanto, per chi conosce bene i dem) di un partito in cui quasi tutti si lamentano perché con la gestione Schlein c’è poca discussione interna. Difficile che ci sia se poi non la apre nessuno

In questo contesto qualcuno che vorrebbe il dibattito (non contro la segretaria) ancora c’è. E’ il caso di Goffredo Bettini, il quale, pur continuando a vivere in Thailandia per parte del suo tempo, non smette di essere interessato a ciò che si muove in Italia. Anche a questo scopo ha organizzato un dibattito per il 27 febbraio. Il tema dell’evento – “Dialogo tra socialismo e Cristianesimo” – non deve trarre in inganno. Certo, si volerà alto, ma all’incontro a cui partecipano monsignor Vincenzo Paglia, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la governatrice dell’Umbria Stefania Proietti, l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, oltre ovviamente a Bettini, si parlerà anche dei temi dell’attualità politica e del ruolo che gioca il centrosinistra in questa fase della storia del paese.

Pare che il governatore del Lazio Francesco Rocca non abbia voglia alcuna di candidarsi. E il Pd sta pensando che forse si sta preparando il momento buono per riprendersi la regione. La segretaria ha già in mente un nome: quello di Marta Bonafoni. Sarebbe lei la candidata per la guida del Lazio nelle intenzioni di Elly Schlein.

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