Il Ministro Alessandra Locatelli in visita al PRIME Center di Cesena – Forlì24ore.it

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


Immagine della visita

Il Ministro per le Disabilità ha incontrato i professionisti della struttura di medicina integrata dedicata al paziente oncologico

Sabato 15 febbraio il Ministro per le Disabilità della Repubblica Italiana, Alessandra Locatelli, ha deciso di far visita al PRIME Center, la struttura che porta avanti attività di prevenzione e medicina integrata dedicata ai pazienti oncologici sorta nel 2021 a San Cristoforo di Cesena. L’On. Locatelli era in visita in Romagna per partecipare alla conferenza stampa di presentazione dei nuovi progetti legati alla “Spiaggia dei Valori”, lo stabilimento balneare realizzato sul litorale di Punta Marina Terme con l’obiettivo di garantire a tutti, a partire dalle persone con disabilità, la possibilità di una vacanza in assoluto relax, assistiti da personale specializzato e da volontari. L’iniziativa, che rende la nostra Riviera ancor più inclusiva e accessibile, è stata avviata anche grazie all’Istituto Oncologico Romagnolo sia con una donazione di 23.000 euro volta a sostenerne il taglio del nastro, sia con un contributo regolare al fine di riservare una postazione dedicata ai pazienti con tumore e ai loro affetti. Dopo esser intervenuta nell’ambito della conferenza stampa organizzata sabato 15 febbraio presso la Sede del Monte di Pietà della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, il Ministro ha approfittato della sua presenza sul territorio per una visita presso il centro che sorge nelle immediate vicinanze di Cesena per vedere coi propri occhi l’attività di una realtà che rappresenta un unicum a livello nazionale.

Acronimo di “Prevenzione, Riabilitazione e Integrazione in Medicina”, il PRIME Center raccoglie all’interno di un unico luogo tutte quelle attività che, affiancate alle terapie tradizionali, garantiscono un miglioramento significativo della qualità di vita dei pazienti con tumore, proposte da professionisti certificati della cura: dall’attività fisica riabilitativa personalizzata, portata avanti presso la palestra con macchinari d’eccellenza a marchio Technogym, alla nutrizione, con laboratori svolti all’interno della cucina didattica della struttura; dalla mindfulness all’agopuntura; dallo yoga all’arteterapia, passando per la green therapy. Al contempo, la struttura si dedica anche alla diffusione della cultura della prevenzione nella cittadinanza, con workshop dedicati, ma soprattutto nelle nuove generazioni, con iniziative pensate proprio per avere un impatto significativo sullo stile di vita dei più giovani, in modo che diventino adulti più consapevoli delle proprie scelte di salute. Nata dalla visione del prof. Dino Amadori, ispirata ai grandi centri di medicina integrata americani e inaugurata grazie all’investimento dell’Istituto Oncologico Romagnolo e di aziende partner che hanno creduto fortemente nel progetto, la realtà del PRIME Center rappresenta un unicum nazionale che il Ministro Locatelli, da sempre molto attenta all’ambito del volontariato e della presa in carico della persona con fragilità, ha voluto vedere coi propri occhi.

«La malattia oncologica è una problematica sempre più gestibile, a volte cronica e a volte completamente guaribile – ha spiegato Fabrizio Miserocchi, Direttore Generale dello IOR – ma allungare la sopravvivenza di chi riceve una diagnosi di cancro è inutile se non siamo in grado di garantire qualità alla vita che riusciamo a restituire alle persone. Quella del PRIME Center è quindi una delle nuove sfide a cui l’oncologia deve rispondere: i pazienti sono costretti a cercare queste attività in autonomia, affidandosi a quello che trovano in luoghi differenti. Avere la possibilità di essere seguiti da una struttura unica in un momento di fragilità fisica e emotiva, con un team di specialisti che si ritrova a discutere settimanalmente del tuo caso offrendo una direzione coerente al fine di recuperare funzionalità e benessere, è un valore aggiunto notevole. La mole di accessi al PRIME Center è passata dai 99 pazienti del 2021 ai quasi 600 dell’anno passato, con più di 7000 prestazioni erogate: una crescita decisa che racconta quanto sia importante questo lavoro al servizio di chi soffre, tanto che stiamo valutando l’apertura di strutture similari anche nel territorio di Rimini e Ravenna».

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

L’occasione è stata utile anche per mettere al corrente il Ministro Locatelli, da sempre molto sensibile alle tematiche del volontariato, dell’attività dell’Istituto Oncologico Romagnolo, organizzazione non-profit che, pur rivolgendosi a un territorio limitato, ha numeri che non hanno nulla da invidiare alle principali realtà nazionali del Terzo Settore. «Riceviamo il sostegno di circa 20000 donatori l’anno e siamo da tempo stabilmente all’interno dei primi quaranta enti per sottoscrizioni del 5×1000, con un record di quasi 45000 preferenze espresse nell’ultimo anno fiscale. Sono dati che raccontano quanto le persone della Romagna si immedesimino nella nostra missione, un patto di fiducia che si rinnova grazie a gesti concreti a favore di chi soffre: sono stati quasi 800 i pazienti oncologici che abbiamo aiutato gratuitamente solo nel 2024. Anche il PRIME Center fa parte di questi gesti: i prezzi delle attività al suo interno possono rimanere calmierati, quasi simbolici, per i nostri pazienti grazie appunto al coinvolgimento e al sostegno dello IOR».

Dopo la visita ai locali di San Cristoforo il Ministro Locatelli ha affermato: «Il PRIME Center si presenta sicuramente come una struttura d’eccellenza per il territorio romagnolo, ma è anche e soprattutto un grande esempio di integrazione socio-sanitaria il cui obiettivo è accompagnare il paziente oncologico, il suo famigliare o il suo caregiver, in modo da non farli sentire soli in questo difficile percorso. La persona ha bisogno di vedersi garantite non solo cure, medicine e strutture adeguate ma anche socialità, affettività, relazioni, vacanze: tutti noi, a prescindere dalle fragilità, abbiamo il diritto di essere felici. Il volontariato, soprattutto in ambito sanitario, gioca un ruolo sempre più importante, come testimonia l’attività dell’Istituto Oncologico Romagnolo: la legge 117 incoraggia e stimola già gli Enti di Terzo Settore alla co-programmazione e alla co-progettazione, ma possiamo fare ancora di più. Serve il coraggio di innovare i sistemi, di sperimentare e scardinare schemi burocratici tutt’oggi ancora troppo rigidi. In questo modo mi auguro che istituzioni, organizzazioni di volontariato e mondo privato possano trovare sempre più occasioni di collaborazione a tutti i livelli, sia locale che regionale che nazionale. L’unità di intenti di queste realtà ha già dimostrato quanto possa fare la differenza durante il periodo dell’emergenza Covid, con le istituzioni a legittimare gli interventi, le imprese a offrire supporto economico per velocizzare i tempi e il terzo settore a mettere la sua capacità di raggiungere tutto il territorio in maniera capillare. Con questo schema siamo riusciti a rialzare la testa: è un modus operandi che andrebbe replicato sempre. Sicuramente la Romagna è un territorio privilegiato con una vocazione importante in questo senso: in altre Regioni non si trova lo stesso fermento, oppure non c’è la stessa qualità. Occorre insistere su un volontariato sempre più formato e qualificato, che possa proporre interventi validi: in questo senso stiamo organizzando importanti eventi in cui far incontrare le varie realtà del Terzo Settore, affinché durante questi momenti di confronto si possano creare sinergie e scambiare le buone pratiche che permettono di crescere tutti insieme».      



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link