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TORINO. La collaborazione tra SpaceX di Elon Musk e Argotec, azienda di San Mauro torinese specializzata nella costruzione di microsatelliti, culminata con il lancio del satellite Pathfinder Hawk, avvenuto il 14 gennaio 2025 a bordo di un razzo Falcon 9 dalla base di Vandenberg, in California. Il modulo lunare Argonaut che dovrà riportare gli astronauti sulla Luna con i primi sbarchi, e creare di seguito una base permanente sulla sua superficie che sarà realizzato a Torino sotto la guida di un consorzio di imprese europee capeggiate da Thales Alenia Space Italia. Il progetto della Città dell’aerospazio che dopo qualche difficoltà è pronto a decollare in maniera definitiva con il probabile ingresso nel progetto di Arexpo, la società che sta sviluppando il Milano Innovation District.

Sono i grandi movimenti della Space Economy piemontese, nuova vocazione della Regione simbolo dell’automotive accelerata da storie di successo di aziende leader ma anche da imprese più piccole imprese capaci di alimentare una filiera che conta circa 450 Pmi e genera più di 8 miliardi l’anno di fatturato impiegando oltre 35 mila addetti. E che sta diventando sempre più solida in operazioni finanziarie e di venture capital.

«La filiera è solida e altamente specializzata e come Regione continueremo a investire in ricerca, innovazione e sostegno alle imprese per consolidare la nostra leadership e cogliere tutte le opportunità di sviluppo che il settore offre» spiega l’assessore regionale alle Attività Produttive, Andrea Tronzano, che promette: «L’aerospazio è un pilastro della nostra economia e il nostro obiettivo è continuare a sostenerlo con investimenti mirati, favorendo l’innovazione e la collaborazione tra imprese e centri di ricerca».

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La Città dell’Aerospazio
Una delle partite più importanti riguarda la creazione della cosiddetta “Città dell’Aerospazio”, ambizioso progetto che mira a creare un enorme polo tecnologico e didattico, destinato a ospitare pmi e start up del settore, nella zona di Torino dove hanno sede i colossi del comparto, da Leonardo a Thales Alenia. Per accelerare il progetto, annunciato inizialmente nel 2019, la Regione Piemonte sta coinvolgendo Arexpo, la società che sta sviluppando il Milano Innovation District. «L’idea di creare un acceleratore dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, un punto di incontro tra grandi imprese e piccole aziende in un settore ad alto valore aggiunto come l’aerospazio, è sicuramente una formula vincente» spiega Fulvia Quagliotti, la presidente del distretto aerospaziale del Piemonte (Dap), il più importante d’Italia. Un luogo dove grandi imprese e Pmi si sostengono e si potenziano reciprocamente. «Questo è il nostro obiettivo principale come distretto e associazione: favorire il contatto tra grandi imprese, piccole aziende e soprattutto le microimprese, che sul nostro territorio sono numerosissime e necessitano di supporto e guida per crescere. Molte Pmi sono già parte della supply chain delle grandi aziende, ma molte altre si stanno affacciando ora a questo mondo e il distretto ha il compito di aiutarle in questo percorso». Il primo passo sarà l’attivazione dei laboratori congiunti tra università, in particolare il Politecnico, e aziende, «un’opportunità di crescita straordinaria sia per i giovani in formazione che per coloro che si affacciano al mondo industriale» conclude Quagliotti.

Fermento venture capital
E se, da un lato, gli enti locali fanno di tutto per sostenere la filiera, a partire dai grandi gruppi, e ingigantire la rete di fornitori, dall’altro si muove anche la finanza. Lo dimostra l’ultimo investimento del Club degli Investitori, che ha da poco scommesso 520 mila euro nella scaleup torinese Aiko, leader nello sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale e automazione per missioni spaziali. Fondata nel 2017 da Lorenzo Feruglio, Aiko ha sviluppato tecnologie avanzate che permettono ai satelliti e alle missioni spaziali di operare in autonomia, ottimizzando i costi e migliorando l’efficienza.

Grazie a questo finanziamento, Aiko porterà il round Series A a 4 milioni di euro, accelerando la propria espansione in Europa e negli Stati Uniti. L’azienda punta inoltre a passare dagli attuali 40 a 70 dipendenti entro i prossimi due anni. «Il team di Aiko – ha commentato Zeno Kastelic, associato del Club degli Investitori – ha dimostrato eccellenti capacità di pianificazione ed esecuzione, supportati da una forte domanda nel settore aerospaziale, in cui crediamo fortemente. Metteremo a disposizione il nostro network e le competenze dei soci per accelerarne la crescita».

Un’altra realtà capace di attirare finanziamenti è Kurs Orbital, incubata in I3P, l’incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino, nell’ambito del programma di incubazione Esa Bic Turin, l’acceleratore dell’Agenzia Spaziale Europea con sede nel capoluogo. Fondata nel 2022, si occupa di logistica in orbita, offrendo servizi come la rimozione dei detriti spaziali, il trasferimento orbitale dei satelliti, il de-orbiting e le ispezioni satellitari. Nel marzo 2024, la start up ha chiuso un round di finanziamento seed da 3, 7 milioni di euro, guidato da OTB Ventures, con la partecipazione di Credo Ventures, Galaxia, In-Q-Tel e Inovo. Successivamente, nel dicembre 2024, Kurs Orbital ha ottenuto un finanziamento agevolato di 1, 1 milioni di euro tramite il programma Smart&Start gestito da Invitalia.

Le sfide dell AI
Come dimostra il successo del percorso di Aiko, l’intelligenza artificiale è una delle principali leve per spingere la crescita di aziende e start up attive nel settore aerospaziale. Ma l’adozione di queste tecnologie può essere considerata un ostacolo per alcune realtà, in particolare quelle più piccole. «La digitalizzazione è un passaggio obbligato e rappresenta già di per sé una sfida» continua Quagliotti. «Non si tratta di un processo scontato, ma di un percorso graduale che deve essere affrontato, in particolare dalle piccole imprese. Esiste un progetto denominato Damas, finanziato dal Mimit e gestito da Leonardo, nato proprio per favorire questo processo. Noi, come distretti, lo seguiamo attraverso il Cluster Nazionale Tecnologico Aerospazio, con un’iniziativa specifica volta a supportare le piccole e medie imprese nel loro percorso di digitalizzazione». —

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