Il presidente Emanuel Macron riflette sulla possibilità di inviare altre armi, e forse truppe, in Ucraina. Nel frattempo la Francia conquista la prima posizione tra gli importatori europei di gas liquefatto russo, scalzando la Spagna. Lo rende noto l’istituto Ieefa (Institute for Energy, economics and financial analysis), secondo il quale la Russia ha rappresentato oltre 1/3 delle importazioni francesi di gnl nel 2024. Secondo l’istituto, nel 2024, le importazioni in Francia sono balzate dell’81%, a fronte di un calo del 13% a 25,3 miliardi di metri cubi delle importazioni complessive. La Francia, che affida alle centrali nucleari il soddisfacimento circa il 70% del suo fabbisogno elettrico, non è peraltro un paese particolarmente dipendente dal gas, come lo sono invece Italia o Germania.
Attraverso il terminale di Dunkerque ha accolto il 27% delle importazioni di gnl russo di tutta l’Unione Europea. In totale, tra gennaio e novembre, i flussi di gnl russo attraverso i 5 terminali di rigassificazione della Francia hanno raggiunto un valore di circa 2,7 miliardi di euro.
L’import di gnl è stata la soluzione scelta da molti paesi, Italia inclusa, per compensare i minori flussi dei gasdotti che collegano Russia ed Europa. I principali fornitori di gas liquefatto sono Stati Uniti, Qatar e, appunto, la stessa Russia. Rispetto al gas recapitato via pipeline, quello che arriva via mare ha il difetto di essere molto più costoso. Il che ha contribuito a gettare l’Europa in una crisi energetica che dura ormai da tre anni, erodendo, tra l’altro, la competitività delle aziende, alle prese con costi ben più alti di prima. Tra le prime richieste di Donald Trump all’Ue c’è stata quella di aumentare gli acquisti di gnl statunitense.
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