Valle d’Aosta prima in Italia per investimenti in asili nido e welfare – Valledaostaglocal.it

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La nostra regione si conferma una delle regioni più virtuose in Italia in ambito welfare, come dimostra il risultato del Welfare Italia Index 2024, uno strumento che analizza l’efficacia e la capacità di risposta dei sistemi di welfare nelle regioni italiane.

Con un punteggio di 74,4 su una scala da 0 a 100, la Valle d’Aosta si colloca al nono posto nella classifica generale, un dato che evidenzia gli sforzi compiuti dalla Regione per migliorare le politiche sociali, sanitarie, previdenziali e formative.

Tra i punti di forza della Valle d’Aosta, dalle  classifiche del “Welfare Italia Index 2024” – strumento di monitoraggio che prende in considerazione gli ambiti di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione e consente di identificare, a
livello regionale, i punti di forza e le aree di criticità in cui è necessario intervenire – realizzato da “Welfare Italia”, Think Tank nato su iniziativa del Gruppo Unipol in collaborazione con The European House – Ambrosetti (TEHA), emerge in particolare la spesa media regionale per gli asili nido, che la vede primeggiare a livello nazionale. Come sottolinea il presidente della Regione, “La Valle d’Aosta è al primo posto per spesa media per utente fruitore degli asili nido con 12.810 euro per bambino, un dato che ci conferma l’importanza che attribuiamo alla cura e all’educazione dei più piccoli. Un impegno che, con grande soddisfazione, vediamo premiato da questa classifica.” Un investimento che va ben oltre la media italiana, che si attesta a 8.057 euro per bambino. La spesa per asili nido è uno degli aspetti centrali del welfare regionale, poiché rappresenta una priorità in termini di sviluppo delle politiche sociali e familiari.

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Un altro dato interessante riguarda la spesa in interventi e servizi sociali, con la Valle d’Aosta che si posiziona al terzo posto a livello nazionale con 329 euro pro-capite, un importo significativamente superiore alla media italiana di 146 euro. Questo riflette un impegno concreto nel sostenere le fasce più vulnerabili della popolazione e nell’offrire servizi di qualità a chi ne ha bisogno.

La regione si distingue anche per alcuni indicatori strutturali. In particolare, la Valle d’Aosta è al terzo posto in Italia per la quota di giovani NEET (Not in Education, Employment or Training), con un dato pari al 10,5%, nettamente inferiore alla media nazionale del 18%. Questo risultato è il frutto delle politiche orientate verso l’inclusione sociale e la formazione dei giovani. Il presidente ha infatti dichiarato: “Siamo particolarmente orgogliosi di questo risultato, che testimonia l’efficacia delle misure messe in atto per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e dell’istruzione, creando così un ambiente più dinamico e prospero.”

La Valle d’Aosta si distingue anche per una bassa percentuale di cittadini inattivi (44,8% della popolazione contro una media italiana del 50,1%) e per una forte partecipazione a forme di pensionamento complementare, con il 46,2% dei lavoratori aderenti a forme pensionistiche integrative, una percentuale significativamente superiore alla media nazionale del 36,9%.

Nonostante questi risultati positivi, non mancano alcune aree di criticità. La regione si trova infatti al 21° posto per il contributo medio in pensioni integrative, che rappresenta solo il 5,6% del reddito medio, inferiore alla media nazionale del 7,8%. Inoltre, la spesa per consumi finali nell’istruzione e formazione, sebbene al di sopra della media nazionale, è relativamente contenuta, posizionandosi all’11° posto.

Il Welfare Italia Index 2024 evidenzia dunque le molteplici sfide e i successi della Valle d’Aosta in termini di politiche welfare, facendo emergere un quadro complessivo che, pur con alcuni aspetti migliorabili, dimostra un forte impegno a livello regionale per garantire benessere e qualità della vita ai suoi cittadini.

In conclusione, l’analisi dell’indice di welfare testimonia come la Valle d’Aosta stia adottando un approccio proattivo nell’investire in politiche sociali e nel miglioramento dei servizi pubblici. A conferma di quanto più volte sostenuto dll’assessore Carlo Marzi, questo è un risultato che dovrebbe spronare la politica a continuare a lavorare per migliorare ulteriormente la qualità del nostro welfare, con un focus particolare sulle persone più vulnerabili, i giovani e le famiglie.

pi.red.





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