Altri soldi alle Ong? Dibattito in Germania

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


In Germania si discute sul mantenimento dei finanziamenti statali alle Ong private che effettuano salvataggi nel mar Mediterraneo. I liberali vogliono interrompere i fondi e attaccano la ministra Baerbock. Tutti i dettagli.

Prima di abbandonare la nave alla deriva del governo tedesco, dando il via alla crisi che avrebbe portato allo scioglimento del Bundestag e alle elezioni anticipate del prossimo 23 febbraio, i liberaldemocratici avevano aperto un altro fronte di scontro con i partner di maggioranza. In particolare con i Verdi: tema, il sostegno statale ai soccorritori marittimi privati. L’attacco era partito da Marie-Agnes Strack-Zimmermann, presidente della delegazione Fdp al parlamento europeo, che aveva detto di ritenere “una revisione dello stanziamento di fondi da parte del ministero degli Esteri tedesco ai servizi privati di salvataggio in mare sicuramente opportuna”.

A supporto della richiesta, l’esponente liberale aveva spiegato che il salvataggio in mare è un compito sovrano dell’Unione europea e non di un singolo Stato e che, inoltre, nel 2024 gli arrivi attraverso la rotta del Mediterraneo centrale erano stati significativamente inferiori rispetto agli anni precedenti.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Nonostante qualche tempo fa lo stesso cancelliere Olaf Scholz avesse ipotizzato una riduzione o addirittura una cancellazione di tali sostegni, il ministero degli Esteri, attraverso una presa di posizione della sua titolare Annalena Baerbock (Verdi), aveva poi respinto le richieste al mittente. I fondi saranno messi a disposizione secondo quanto deciso dal Bundestag – aveva detto Baerbock – perché contribuiscono a salvare vite umane. E così è stato. Ma il tema tornerà di attualità nella prossima legislatura, soprattutto se a dettare la linea sarà un esecutivo a guida Cdu-Csu, che ha appena inasprito le proprie proposte in tema generale di immigrazione (mentre sulla sorte dei liberali è davvero difficile fare previsioni).

Al momento la questione dei finanziamenti alle Ong in Germania è in questi termini: secondo una risoluzione del Bundestag, a partire dal 2022, le organizzazioni private di salvataggio in mare vengono sostenute con due milioni di euro all’anno e tale aiuto finanziario è formalmente previsto fino al 2026.

L’agenzia europea per la protezione delle frontiere Frontex aveva fornito qualche tempo fa gli ultimi dati sui flussi migratori lungo tale rotta, confermando il forte calo del 2024. Nei primi nove mesi dello scorso anno il numero di arrivi sulla rotta del Mediterraneo centrale, dall’Africa all’Italia, è diminuito del 64%. Oltre a quella centrale, che è quella principale, ci sono anche le rotte del Mediterraneo orientale e occidentale, sulle quali le persone in fuga verso l’Europa sono molto meno numerose.

L’Handelsblatt ricorda che più di un anno fa i partiti dell’allora maggioranza, anche in conseguenza delle lamentele italiane, avevano già condotto difficili negoziati sull’opportunità di continuare a sostenere anche nell’esercizio finanziario 2024 le Ong che soccorrono i rifugiati nel Mediterraneo. E in quell’occasione Scholz aveva preso le distanze dal sostegno ai soccorritori marittimi. Ma alla fine nel 2024 sono stati approvati finanziamenti per un totale di 1,9 milioni di euro, di cui 1,3 milioni risultavano già erogati a fine ottobre.

Secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri, tre organizzazioni in particolare hanno beneficiato del sostegno statale lo scorso anno: l’associazione Sea Eye 393.540 euro, SOS Humanity 500.000 euro e SOS Méditerranée 492.060 euro.

Sempre dal fronte liberale, le critiche alle politiche di Baerbock erano state molteplici. A sostegno della richiesta bruxellese di Strack-Zimmermann si era speso da Berlino il vice-presidente del Bundestag Wolfgang Kubicki, il quale si era detto sorpreso del fatto che la titolare dell’Auswärtiges Amt (la Farnesina tedesca) contraddicesse in modo così plateale il suo cancelliere. E aveva ricordato che Scholz, incalzato dai giornalisti al termine di un vertice informale dell’Ue a Granada, aveva detto che i fondi erano stati autorizzati dal Bundestag e non dal governo tedesco, che lui non aveva autorizzato alcuna domanda e che questo chiariva “in maniera inequivocabile” quale fosse la sua opinione in merito. L’esperto di politica finanziaria dell’Fdp, Frank Schäffler, aveva accusato Baerbock di perseguire una “politica egoistica alle spalle dell’Italia”. “È chiaro che questo porterà al risentimento dell’Italia”, aveva ricalcato Schäffler all’Handelsblatt.

Lo scorso anno il sostegno della Germania ai soccorritori marittimi non è stato apparentemente coordinato con la cancelleria. Bild ha citato una risposta del ministero degli Esteri a un’interrogazione del deputato della Cdu Ingo Gädechens, da cui si evince che “per l’utilizzo dei fondi vale il principio dipartimentale”. E se Schäffler aveva accusato Baerbock di modificare di fatto i confini dell’Ue, il deputato liberale Christoph Meyer è stato ancora più esplicito: “Finanziare la migrazione illegale attraverso operazioni private di salvataggio in mare con i soldi dei contribuenti tedeschi è inaccettabile”. Per i liberali la soluzione è semplice: la Germania deve smettere di finanziare le navi Ong e del salvataggio in mare nel Mediterraneo dovrebbe occuparsi solo l’agenzia europea per la protezione delle frontiere Frontex. Una soluzione che il partito ha riproposto anche in campagna elettorale e che potrebbe tornare di attualità con il prossimo governo.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link