Crisi finanziaria in Serie C: Turris e Messina a rischio penalizzazioni ed esclusione

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Situazione sempre più critica per i due club: stipendi non pagati, contributi arretrati e proteste dei giocatori. La salvezza sul campo rischia di essere vanificata dai problemi economici.

Le difficoltà economiche di Turris e Messina stanno gettando ombre inquietanti sul futuro delle due società, che ora rischiano penalizzazioni pesanti e, nel caso della Turris, persino l’esclusione dal campionato. La situazione si è ulteriormente complicata nelle ultime ore, con nuovi dettagli emersi sulla mancata regolarizzazione dei pagamenti e sulla crescente tensione tra squadra e dirigenza.

Turris: pagamenti incerti e rischio esclusione immediata

Secondo quanto riportato da TuttoTurris, la situazione del club campano resta avvolta nel mistero. Le ultime indiscrezioni parlano di un presunto invio telematico degli F24 per il pagamento dei contributi arretrati, ma senza la relativa contabilizzazione, che resta vincolata ai conti societari ancora bloccati dai pignoramenti. L’unica speranza per la Turris è che il Tribunale preposto sblocchi i fondi come conseguenza dell’accesso alla procedura della “Composizione Negoziata”. Se questo avvenisse, la Co.Vi.So.C potrebbe riconoscere validi i versamenti effettuati.

Tuttavia, ciò non basterebbe a garantire la permanenza del club in Serie C. Un altro nodo cruciale è rappresentato dagli stipendi arretrati ai tesserati, relativi al bimestre settembre-ottobre. Ad oggi, gli accrediti non risultano ancora sui conti dei giocatori, lasciando aperte due ipotesi:

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  • I tempi tecnici di trasmissione dei bonifici potrebbero giustificare il ritardo.

  • Il pagamento non è stato effettuato in tempo utile, ipotesi che condannerebbe la Turris all’esclusione immediata dal campionato, come previsto dal regolamento in caso di mancata regolarizzazione per due scadenze consecutive.

La situazione dovrebbe chiarirsi nel giro di poche ore. Se i giocatori continueranno a segnalare il mancato pagamento degli stipendi, sarà evidente che la società ha tentato un bluff per guadagnare tempo, ma senza una reale soluzione alla crisi.

Messina: giocatori in rivolta, richiesta di risposte alla proprietà

Non va meglio in casa Messina, dove la mancata corresponsione dei contributi previdenziali e fiscali rischia di portare a una penalizzazione in classifica. Ma il vero colpo di scena è arrivato con la conferenza stampa autoconvocata dai giocatori, dove quest’aspetto comprometterebbe non poco il discorso salvezza per i peloritani.

Come riportato da Messina Sportiva, a prendere la parola è stato il direttore sportivo Domenico Roma, che ha spiegato la necessità di un confronto pubblico per fare chiarezza: “Correva l’obbligo di parlare con la stampa e tramite voi arrivare alla città. Io, Francesco Ramondino, il mister con il suo staff e tutta la squadra, volevamo esporre la nostra posizione. Servono risposte immediate, diamo 48 ore di tempo alla proprietà per sbloccare questo impasse che rischia di avere ripercussioni gravissime sul nostro campionato e l’obiettivo salvezza.”

A nome della squadra ha parlato anche il capitano Davide Petrucci, che ha espresso tutta la frustrazione del gruppo:

“Questa mattina siamo andati al campo e la notizia ci ha colpiti come un fulmine a ciel sereno. Siamo delusi, amareggiati e incazzati, non è qualcosa che ci aspettavamo. Fino a mezzanotte eravamo tutti collegati, aspettando un messaggio positivo, ma è arrivata una doccia gelata. Il gruppo è unito, ma servono garanzie economiche. Non possiamo lottare sul campo e poi vederci togliere punti per colpe non nostre.”

Il rischio di ulteriori sanzioni si fa sempre più concreto, e il futuro del Messina appare tutt’altro che sereno.

Serie C sempre più a rischio caos

Queste vicende mettono in evidenza le difficoltà economiche che molte società di terza serie italiana stanno affrontando. La sostenibilità finanziaria del campionato è ormai un tema centrale, con club che ogni anno lottano non solo sul campo, ma anche fuori, tra scadenze fiscali e bilanci sempre più in rosso.

Il rischio è che il campionato perda di credibilità, con squadre che, nonostante i risultati ottenuti sul terreno di gioco, vedono vanificati i loro sforzi a causa di una gestione societaria fallimentare. Nel caso di Turris e Messina, le prossime ore saranno decisive per capire se si riuscirà a evitare il peggio o se il campionato di Serie C subirà un nuovo scossone.

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