La decisione di stipulare un contratto triennale per i servizi della Gazzetta amministrativa è stata presa nel collegio dei questori in cui è centrale il ruolo del deputato di FdI, Paolo Trancassini. Proprio lui che aveva spinto Meloni a candidare l’avvocato a sindaco di Roma
Enrico Michetti ha messo piede anche alla Camera. Non da eletto, perché non ha mai corso per un posto in parlamento. Ma ha ottenuto un contratto da 90mila euro in tre anni a Montecitorio mettendo a disposizione i servizi della Gazzetta amministrativa della Repubblica italiana (Gari).
Si tratta della fondazione che si occupa della gestione di banche dati fondata e presieduta proprio da Michetti, l’ex candidato sindaco di Roma del centrodestra. Un contratto ricevuto anche grazie al ruolo del suo sponsor politico: Paolo Trancassini, deputato questore di Fratelli d’Italia.
Odore di aMichettismo
La Camera ha sottoscritto un abbonamento da 30mila euro annui, dal 2023 al 2025, per usufruire del database della Gari. La decisione è stata assunta dal collegio dei questori, l’organismo che decide sulle spese di Montecitorio. E, appunto, il “questore anziano”, quello più influente, è Trancassini, che è anche coordinatore nel Lazio del partito di Giorgia Meloni e, proprio per questo, è stato uno degli sponsor di Michetti per la candidatura al Campidoglio.
«Quando abbiamo iniziato la ricerca di un profilo civico, alto e autorevole, per la partita di Roma ho suggerito il suo nome. D’altro canto, Enrico (Michetti, ndr) ha tenuto una serie di corsi ai nostri sulla Costituzione e sul diritto amministrativo», ha raccontato Trancassini in un’intervista al Corriere, difendendo la scelta subito dopo la débâcle del “suo” candidato, proposto a Giorgia Meloni, che ha assecondato l’idea. Per l’attuale presidente del Consiglio, la vittoria di Roberto Gualtieri ha sempre rappresentato uno smacco.
Sembrava una partita vinta e invece è andata male perché il profilo di Michetti è parso inadeguato. Ma Trancassini non si è mai pentito di aver messo il suo nome sul tavolo.
Michetti, dopo il ko elettorale, non ha più avuto ruoli attivi in politica, dimettendosi da consigliere comunale a Roma. Così ha continuato la propria attività da avvocato e quella con la Gari. Fino a ottenere il contratto a Montecitorio. Ad avallare la decisione, nel collegio dei questori, oltre a Trancassini sono stati anche Alessandro Manuel Benvenuto (Lega) e Filippo Scerra (Movimento 5 stelle).
Insomma, il questore meloniano non ha deciso da solo e, ovviamente, ha portato la cosa in ufficio di presidenza, guidato da Lorenzo Fontana, che ha dato il definitivo via libera come avviene sempre in questo organismo dopo le deliberazioni del collegio dei questori.
Onorevole promemoria
L’accordo, certo, risale al 2023, poco dopo l’inizio della legislatura.
Proprio di recente è arrivata una mail di promemoria ai deputati per ricordare l’organizzazione dei corsi di formazione, gratuiti per gli eletti (ma messi sul conto di Montecitorio) e per i loro collaboratori. Nella comunicazione inviata agli onorevoli veniva specificato che per «fruire delle attività formative» bisognava «cliccare sulla lezione di interesse e seguire la procedura» con il calendario aggiornato.
Domani ha chiesto alla Camera quali siano i servizi offerti dalla Gazzetta fondata da Michetti nell’ambito dell’accordo: tra questi c’è «l’utilizzo di alcune banche dati (giurisprudenza amministrativa, rivista scientifica trimestrale) e servizi (consulenza amministrativa, formazione)».
Inoltre, grazie all’abbonamento da 30mila euro annui, «le banche dati sono fruibili sia dai deputati sia dai dipendenti» e «la stipula dell’abbonamento, in coerenza con quanto fatto da altri enti, alla Camera garantisce supporto, in particolare, per la formazione, con docenze tenute da magistrati, accademici, avvocati dello Stato e specialisti di settore».
E ancora: a disposizione è stata poi messa la newsletter divisa in aree (amministrativa, tecnica, contabile, pareri e concorsi pubblici) con le novità normative e giurisprudenziali, oltre all’abbonamento alla rivista scientifica trimestrale online, sugli aspetti critici riguardanti le tematiche della Pubblica amministrazione.
Insomma, un ampio ventaglio di iniziative che il collegio dei questori ha voluto fortemente garantire ai parlamentari, evitando il bando e proponendo come interlocutore proprio la fondazione di Michetti.
Del resto non è la prima volta che la Gari arriva in parlamento. Nel 2023, durante la discussione della legge di Bilancio, la maggioranza ha portato a termine un blitz per garantire risorse alla Gazzetta amministrativa della Repubblica italiana: 100mila euro all’anno, per tre anni, con la motivazione di potenziare i servizi alla Pa.
Addirittura, nel precedente decreto Assunzioni, era stata proposta l’assegnazione della cifra di un milione di euro all’anno. In quel caso, però, l’operazione non è andata a buon fine. Ma non bisogna mai arrendersi. Prima o poi qualcosa torna.
© Riproduzione riservata
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link