Slow Wine Fair, la rivoluzione del vino etico quando la terra è una di noi

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La rivoluzione del vino sostenibile torna protagonista. Dal 23 al 25 febbraio, BolognaFiere ospiterà la quarta edizione di Slow Wine Fair, l’evento dedicato al vino che rispetta l’ambiente, valorizza il lavoro dei produttori e tutela la biodiversità. L’appuntamento, nato quattro anni fa con quattrocento cantine, continua a crescere: oggi conta oltre mille espositori provenienti da tutto il mondo. Numeri che attestano la centralità della fiera nel settore vitivinicolo sostenibile.

In contemporanea, i padiglioni di BolognaFiera ospiteranno la 36edizione di Sana, salone internazionale del biologico e del naturale, che si presenta in una nuova veste dedicata all’alimentazione fuori casa: Sana Food. Un’opportunità per i visitatori di immergersi in un’esperienza completa alla scoperta di produttori biologici d’eccellenza nei settori food, wine e spirits.

Uno spazio di incontro, confronto e condivisione per vignaioli, buyer, ristoratori e appassionati che trova le sue fondamenta nella Slow Wine Coalition – la rete globale che unisce tutti i protagonisti della filiera del vino per promuovere un nuovo modello di produzione e consumo del vino – e nei dieci punti del Manifesto del vino buono, pulito e giusto. Con questa carta, i produttori coinvolti si impegnano a seguire rigorosi criteri di sostenibilità ambientale: rinunciano all’uso di diserbanti e prodotti chimici (come gli antibotritici), preservano la biodiversità e promuovono un modello di agricoltura responsabile che tutela il paesaggio e le aree più fragili. Sono anche difensori del territorio e della comunità, assumendo un ruolo sociale e politico. Inoltre, le aziende firmatarie del Manifesto favoriscono l’empowerment dei dipendenti, garantendo condizioni di impiego eque e opportunità di crescita professionale. Produttori, consumatori e professionisti del settore, come sommelier, ristoratori ed enotecari, portano avanti un modello virtuoso di sviluppo sociale ed economico e una cultura del vino fondata su valori etici.

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Ogni anno, Slow Wine Fair si concentra su un tema di grande attualità per il settore. Dopo aver affrontato nel 2024 la rigenerazione del suolo attraverso la viticultura, nel 2025 il focus sarà sull’impatto ambientale del packaging e della logistica. Questo perché la scelta di una bottiglia incide dal 29 al 70% sull’impronta carbonica di un vino. La fiera invita dunque produttori e operatori a ripensare il confezionamento: bottiglie più leggere, materiali alternativi come il bag-in-box per i vini quotidiani, soluzioni innovative che riducano sprechi e inquinamento. La sfida è superare il pregiudizio secondo cui un vino di qualità debba essere necessariamente in una bottiglia pesante. Bisogna concentrarsi sul contenuto, non sul contenitore.

Nonostante uno dei temi caldi del mondo del vino sia il crescente interesse per i dealcolati – tanto che Vinitaly dedicherà un’intera area a queste nuove bevande –, Slow Wine Fair mantiene una posizione più critica. “Nel nostro Manifesto del vino buono, pulito e giusto – sottolinea Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine – è chiaro che il vino deve essere il frutto della vigna, senza processi di osmosi inversa che ne alterino la natura”. Un punto fermo che riflette la volontà di tutelare l’identità e la tradizione del vino.

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Un’edizione, quella di Slow Wine Fair 2025, che si preannuncia molto ricca. Nei padiglioni di BolognaFiere saranno presenti circa 1070 cantine da tutto il mondo, di cui il 50% certificate biologiche, biodinamiche o in via di certificazione. “Si può dire che sarà la fiera di vino naturale più importante d’Italia perché ci saranno oltre 200 aziende provenienti da 29 Paesi differenti, con una forte rappresentanza internazionale – evidenzia Gariglio – Risultato ottenuto anche grazie alla presenza di tre distribuzioni nazionali specializzati in vino naturale (Triple A, Arke Distribuzione ed Elemento Indigeno), di Demeter, alleanza che promuove e tutela i prodotti dell’agricoltura biodinamica, e di Vi.Te, un’associazione inclusiva e solidale che offre sostegno ai micro-territori e ai vignaioli desiderosi di condividere la passione per il vino naturale.

La fiera darà spazio anche a spirits, amari e, per la prima volta, al mondo del caffè con la Slow Food Coffee Coalition. Un’altra novità sarà l’area dedicata ai produttori di sidro, una bevanda dalle antiche radici che sta vivendo una riscoperta. Non mancheranno le masterclass, che offriranno agli appassionati e ai professionisti del settore la possibilità di approfondire territori, vitigni e metodi di produzione. E le attività fuori salone, che animeranno enoteche, ristoranti e locali di Bologna.

Slow Wine Fair è un’occasione per rafforzare il senso di comunità tra produttori, consumatori e operatori del settore. Il vino, come sottolineano gli organizzatori, è un prodotto culturale, espressione del territorio e della società. E questa manifestazione è il luogo ideale per ribadire che produrre in modo etico è una necessità.

Bologna per tre giorni sarà dunque il baricento di degustazioni, incontri e riflessioni sul futuro del vino. Un futuro che, per Slow Wine Fair, non può che essere sostenibile, equo e condiviso.

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