CREMONA – «Sono tornati Colomba e Dante, i personaggi che utilizzo quando voglio raccontare storie che in qualche modo abbiano le radici nel presente. Questo romanzo nasce da una semplice e attuale domanda: che cosa accadrebbe se partisse una rivolta sociale dei poveri verso i ricchi? Questo non tanto per raccontare la storia gialla, che comunque mi interessa perché io faccio romanzi di intrattenimento soprattutto e quindi uno deve leggere un giallo che gli piace, l’avventura, i colpi di scena. A me piace cercare di raccontare lo spirito del tempo, che per me adesso è una frattura sempre più ampia tra ricchi e poveri». Quando arriva tra le mani un nuovo romanzo del cremonese Sandrone Dazieri si può essere sicuri di un paio di cose: una scrittura potente per una storia fortemente intrigante, da leggere tutto d’un fiato (come non manca di affermare Jeffery Deaver, uno che di thriller se ne intende), ma soprattutto che sta per accendersi un faro sui buchi neri della contemporaneità.
OMICIDI FUORI DAL COMUNE
Accade anche con ‘Uccidi i ricchi’, nelle librerie da ieri, quarta inchiesta della serie di Colomba Caselli e Dante Torre, della quale Dazieri parla con Paolo Gualandris nella videointervista ‘Tre minuti un libro’. Colomba è tornata, e si fa notare. Capelli corti neri, iridi di un verde cangiante, spalle larghe da nuotatrice, zigomi alti vagamente orientali. Una bellezza assoluta che nasconde però ferite difficili da ricucire. Nel suo nuovo ruolo di detective privato, ha per le mani un omicidio fuori dal comune. Tra i grattacieli di vetro abitati dai milionari di Milano tutto sembra sotto controllo: massima sorveglianza e telecamere ovunque.
Eppure l’ex calciatore Jesús Martínez viene trovato morto nel suo costosissimo appartamento, congelato in una criosauna di ultima generazione. Sembra un malfunzionamento, ma se si tratta di uno dei cinquecento uomini più ricchi al mondo non possono esistere errori. Colomba non può fare a meno del suo prezioso quanto imprevedibile socio, Dante Torre, uomo dalle intuizioni geniali, che soffre di una forma estrema di claustrofobia e che con lei condivide le cicatrici di un passato traumatico. Tra loro c’è una complicità che li tiene in connessione, anche quando a dividerli è la lontananza.
SCOPPIA LA RIVOLTA
Non accontentandosi delle prime e troppo sbrigative spiegazioni di comodo, i due scoprono che quella di Martínez non è l’unica morte sospetta tra i membri di un ristretto cerchio composto da multimilionari. Nel frattempo si diffondono online una serie di post che incitano alla rivolta lanciando lo slogan: ‘Uccidi i ricchi’. Che si tratti della mano di un singolo vendicatore sociale oppure di un gruppo di anarchici o complottisti, il killer sembra inafferrabile. Messi a dura prova dall’indagine, Dante e Colomba devono anche sbrogliare la massa intricata dei loro sentimenti. Un thriller implacabile che si interroga senza sconti sul presente più attuale e sul futuro dell’umanità. Che sta tutta rinchiusa in una unica grande Nazione chiamata ‘Dollaronia’ comandata dalle persone più ricche del mondo.
«Si fanno gli affari loro in un modo diverso da quello che possiamo pensare perché registro che ormai esiste una nuova tipologia di ricco, l’ultra miliardario, le cui decisioni cambiano il mondo. Faccio qualche esempio. Quel signore che ha inventato il telefono da tasca, parlo di Steve Jobs, ha distrutto l’industria musicale, quella della fotografia e creato un nuovo modo per controllare dove siamo, che cosa compriamo. Oppure il signore di Amazon, Jeff Besos, che ha costruito un impero cancellando di fatto gran parte della rete dei piccoli negozi nel mondo, e così via. Guarda caso li abbiamo visti tutti schierati dietro Donald Trump. Questa situazione è chiaramente una miccia accesa, è esplosiva. Una volta avevamo un’idea del futuro fantastica. Ce l’hanno portata via e si sono presi persino lo spazio, diventato privato, a disposizione di persone come Elon Musk che decideranno come si potranno fare le case su Marte o sulla Luna».
IL SOGNO DI CHI HA GIÀ TUTTO
Ma fra di loro poi c’è un’altra gara. «In questa competizione interna posseggono tutto, hanno trasformato città come Milano da luoghi dell’accoglienza a città vetrina dove investire indifferentemente i soldi degli Emirati o quelli della ’ndrangheta. Una sola cosa non hanno ancora, ma stanno provando disperatamente ad averla: la vita eterna. Quindi fanno a gara a chi camperà più a lungo, a chi riuscirà ad autoclonarsi, a chi riuscirà a vivere ibernandosi per un milione di anni. Vogliono quello veramente».
E qui entriamo dritti dritti nel romanzo. «Nella mia storia sì, ma anche nella realtà. Parlando con amici e frequentando alcuni ambienti che mi sono serviti per lo studio, una cosa ho capito: i veri ricchi quando si trovano tra di loro parlano solo di vecchiaia, malattie e morte. Tutto il resto è secondario». La vicenda, come detto, inizia con la morte di uno dei 500 più facoltosi della lista di Forbes: è possibile che qualcuno stia uccidendo per una questione di odio di classe? Nella rete esplodono commenti, ci sono gruppi che si che si schierano con gli assassini, atti di vandalismo in mezzo mondo. È una rivoluzione o una presa in giro? È quello che Colomba e Dante dovranno scoprire.
FERITI DALLA VITA
Lei non è più poliziotta ma investigatrice privata e ha a che fare anche con i servizi segreti interessati a capire che cosa sta succedendo. «Quando un super miliardario viene ammazzato ci sono interessi economici più importanti di quelli politici. Una morte può significare un punto di Pil in meno per il tuo Paese o per l’Europa, quindi anche i servizi indagano. Chiedono di farlo a una persona, come Colomba, con grande esperienza di omicidi. Lei non può tornare in Polizia dopo quanto vissuto in precedenza, ma non ha ancora trovato una sua strada perché ha sempre voluto fortemente fare una cosa sola nella vita: il poliziotto.
Accetta questo incarico proprio perché è un modo per rimettersi in gioco rimanendo in qualche modo un servizio pubblico. «Vuol farlo per il suo Paese e chiaramente si tira dietro Dante, o meglio Dante si auto tira dentro perché non la lascerebbe mai da sola. E questo crea degli impatti perché a Dante i servizi segreti e la polizia non piacciono e soprattutto non gli piacciono i ricchi. Lui però vive per risolvere misteri. I miei due personaggi sono feriti dalla vita che cercano un posto nel mondo e l’unica cosa che permette loro di sopravvivere è il fatto che sono insieme e anche se poi possono trovare altre storie d’amore». Come accade a Colomba.
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