il sindaco Betta non digerisce la “questione morale” della candidata Fiorio – La Busa

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Le parole di Arianna Fiorio, candidata sindaco per la coalizione “Arco che vorrei”, riferite nella conferenza stampa di presentazione ufficiale, avvenuta sabato 15 febbraio al Casinò di Arco (leggi), stanno scatenando la reazione degli altri candidati sindaco. Alessandro Amistadi, del Polo Civico, Autonomista e di Centrodestra, l’ha attaccata per la sua “ricetta” sul turismo, definita “dirigista e illiberale” (leggi).

Ora anche il sindaco uscente Alessandro Betta la prende di mira per la cosiddetta “questione morale”. In un lungo post su Facebook, Betta ripropone lo stralcio dell’intervista della candidata sindaco Fiorio a un quotidiano locale, in merito all’inchiesta Romeo.
“Ci risiamo, invece che di idee/programmi realizzabili il mantra resta il “NO” a qualsiasi cosa venga fatta o proposta, il tutto poi condito in una campagna elettorale al veleno fondata su vicende giudiziarie innescate da esposti su esposti, con l’unico intento di demolire le persone con narrazioni negative – scrive nel suo post il sindaco uscente Betta -. Nell’ordine delle inchieste giudiziarie: “ex-Argentina”, “Maroadi” ed ora “Romeo”, ci risiamo prendendo proprio in riferimento le ultime dichiarazioni di Arianna Fiorio, cittadina di Riva del Garda, oggi consigliera comunale ad Arco e nelle ultime ore diventata, peraltro senza alcuna sorpresa, ufficialmente la quarta candidata sindaca/o della nostra città”.
“Sabato scorso doveva essere la giornata della sua candidatura con tanto di programmi e invece ha pensato bene di parlare di un’inchiesta ancora in fase d’indagine, su cui peraltro ha dato anche l’idea di possedere maggiori informazioni rispetto a quelle in possesso dei diretti interessati stessi”, scrive il sindaco Betta.
“Il silenzio spesso è stata una valida risposta negli anni ai suoi svariati attacchi personali, anche per evitare litigi, sulle sue ultime dichiarazioni è però doveroso rispondere – spiega Betta – Fondandosi quindi su elementi oggettivi che conosco non mi limiterò a rimanere ancora in silenzio, nei prossimi tempi porrò 10 domande specifiche (volendo fare un numero intero) sulla cosiddetta “moralità” sollevata da lei stessa rispetto a determinate sue scelte/azioni compiute dal 2010 ad oggi. Questi quesiti non intendono essere un attacco personale, sono anzi una riflessione con l’invito ad un confronto pubblico e trasparente sulle sue decisioni e comportamenti. Ho la consapevolezza di aver agito con integrità nel mio mandato e sentirla quindi parlare di “questione morale” significa aver superato il senso del limite”.

“La consigliera, in questa occasione specifica, nonostante sia di professione avvocata, ha scelto di affrontare pubblicamente nella presentazione ufficiale della sua candidatura ad essere la prima cittadina della città di Arco la questione morale sollevata dalla vicenda giudiziaria – scrive nel suo post il sindaco uscente Betta – Tutto ciò ancor prima che le indagini preliminari si concludano e che qualsiasi sentenza venga emessa e anzi anche in caso di una assoluzione lei stessa ha fatto intendere della necessità di una specie di sentenza morale. Se non fosse che siamo in febbraio, dove solo il carnevale potrebbe suggerire che si tratta di un brutto scherzo una simile dichiarazione, ma purtroppo è tutto reale”.

“Questo approccio non può che suscitare riflessioni – spiega il sindaco Betta – La questione morale, già affrontata in passato dal leader politico Enrico Berlinguer, richiede attenzione, ma anche equilibrio e rispetto per il principio di presunzione d’innocenza. Quando una figura di spicco, come quella di una candidata sindaca in questo caso tra il resto di professione avvocata, si espone pubblicamente in una fase così delicata, rischia di alimentare una cultura del pregiudizio, in cui la condanna anticipata di 77 persone prevale sul giusto processo”.
“Non è solo una questione di opportunità politica, ma soprattutto di etica professionale: sollevare la questione morale prima che vi sia una decisione giudiziaria dà l’impressione di prevaricazione, come se il giudizio di una persona fosse superiore alla legge stessa – sottolinea il sindaco Betta – Insomma, non è certo la prima volta, ma la consigliera e candidata Arianna Fiorio si pone al di sopra di tutto e di tutti, persino della magistratura stessa. Probabilmente intende il ruolo a cui candida come una sorta di ritorno al podestà, ma la vera domanda è se sia davvero questa la modalità di agire con la cosiddetta invocata “moralità”? – concludendo il suo ragionamento – Pare invece un modo di coprire gli argomenti che scarseggiano denigrando gli avversari, citando i grandi valori, ma poi infischiandosene delle basilari regole del diritto costituzionale”.



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