(Agen Food) โ Roma, 19 feb. โ Riconquistare posizioni a livello internazionale e attivare una strategia nazionale unica lungimirante con risorse dedicate: รจ il messaggio del settore olivicolo emerso ieri al convegno organizzato da Confagricoltura e Unapol a Roma, a Palazzo della Valle โOlio di oliva: dalla tradizione al futuro. Prospettive per lโolivicoltura italianaโ, con tutti gli attori della filiera e le istituzioni.
La produzione di olio dโoliva nel nostro Paese รจ in calo strutturale: tra condizioni climatiche avverse, frammentazione produttiva (il 40% delle aziende olivicole ha meno di 2 ettari di oliveto), volatilitร dei prezzi e della redditivitร , negli ultimi 20 anni i volumi di olive raccolte si sono ridotti di oltre il 30%, quelli di olio piรน del 38%, mentre il calo delle superfici si รจ limitato al 3%. Una deriva che occorre a tutti i costi fermare.
โAbbiamo un quadro italiano fatto di luci e ombre e occorre ripensare alla filiera produttiva โ ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti โ con investimenti concreti e senza far prevalere la visione ideologica. Se lโimpresa รจ orientata al mercato, cโรจ bisogno di grande professionalitร , perchรฉ altrimenti lโItalia perderร questa partita. Sul fronte internazionale il 73% della produzione รจ in mano a 5 Paesi: Spagna, Turchia, Tunisia, Grecia e Italia, ultima in questa classifica. Gli altri Paesi del bacino del Mediterraneo hanno saputo creare politiche settoriali mirate: Tunisia, Marocco, Egitto e Turchia stanno crescendo in maniera esponenziale. Non possiamo permetterci di stare a guardareโ.
Ciรฒ che frena lโItalia nella competizione internazionale sono piรน fattori, a partire da una strategia politica settoriale frammentata, con piani di settore territoriali, mentre occorre che si uniformino a quello nazionale in arrivo, anche per sfruttare al meglio le risorse che saranno messe in campo.
A riguardo il sottosegretario al Masaf Patrizio la Pietra ha annunciato la prossima convocazione del Tavolo Olio, per il quale โsi sta lavorando alla definizione delle linee guida, in modo da essere immediatamente operativi, e a unโunica interprofessione che coinvolga tutti gli attori della filieraโ.
Lโoliveto Italia รจ poi da ristrutturare. Il 61% delle piante ha piรน di 50 anni; il 49% ha una densitร per ettaro inferiore a 140 piante e solo lโ1.5% ha piรน di 400 piante per ettaro. Il quadro che emerge รจ di un oliveto Italia vecchio e poco competitivo, che necessita di essere ristrutturato.
Occorre aumentare la produttivitร , rendere la gestione dellโoliveto economicamente piรน sostenibile e al contempo favorire azioni di rinnovamento degli impianti produttivi con modelli moderni che consentano di accrescere la capacitร competitiva, come gli impianti ad alta densitร da implementare senza pregiudizi per varietร .
Infine, ma non ultime, la formazione e la valorizzazione del prodotto, a iniziare dalle scuole e dalla ristorazione. Lโolio di oliva italiano non รจ sufficientemente valorizzato, ma non รจ neanche conosciuto bene dai consumatori, i quali, nelle scelte della spesa, rischiano di affidarsi esclusivamente al fattore prezzo.
โOggi abbiamo ribadito il nostro impegno nel rafforzare la collaborazione con Confagricoltura โ ha affermato Tommaso Loiodice, presidente di Unapol โ confermando lโimportanza di unire le forze per affrontare le criticitร del settore olivicolo. Lโeccessiva frammentazione delle aziende e la necessitร di garantire un valore equo allโolio extravergine italiano sono sfide che richiedono visione e cooperazione. Formazione, innovazione e adeguamento alle nuove tecnologie sono le chiavi per dare slancio a un comparto storico, ma bisognoso di rinnovamento. Insieme, Unapol e Confagricoltura possono offrire risposte concrete per il futuro dellโolivicoltura italianaโ.
โLโolivicoltura non รจ solo un settore agricolo, ma un pilastro strategico per lโintero Paese, con ricadute significative non solo sullโeconomia rurale, ma anche sulla salute pubblica, sul turismo e sulla formazione. ร quindi fondamentale un dialogo sinergico tra i diversi ministeri, affinchรฉ si riconosca il valore trasversale di questo comparto e si adottino politiche adeguate a valorizzarne il ruolo sia a livello nazionale che internazionale.โ
Il mercato globale, insomma, offre spazi importanti per gli oli di oliva, e il know how italiano legato alle capacitร e alla qualitร del prodotto ancora dร allโItalia un vantaggio competitivo che dobbiamo certamente sfruttare senza rimandare.
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