A Genova protesta dei metalmeccanici in corso. Sciopero di otto ore per il rinnovo del contratto nazionale e manifestazione di Fiom e Fim che, partita alle 9 dalla stazione di Principe, ha attraversato il centro arrivando sotto la sede di Confindustria, a Brignole. Qui, dalle 10, sono in presidio anche i lavoratori Uilm che hanno deciso di non sfilare per le vie del centro “per non recare un disagio alla città”. Alcuni manifestanti, arrivati a destinazione, hanno lanciato uova contro le finestre di Confindustria. Lo scrive l’agenzia Dire.
“I segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm – spiega Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria – hanno incontrato i vertici di Federmeccanica e Assistal l’11 febbraio per vedere se c’era la disponibilità di riprendere la trattativa dopo lo stop del 12 novembre dopo 8 incontri e le successive iniziative di sciopero nei mesi di dicembre e di gennaio messe in campo, ma abbiamo registrato la non volontà di risedersi al tavolo per riprendere la discussione e questo è inaccettabile, perché parliamo del futuro industriale del nostro paese con il contratto più importante che riguarda 1,5 milioni di lavoratori, nel settore trainante quello dell’industria. Dopo il 13 dicembre, ritorniamo a protestare con la manifestazione in città ma questa volta verso Confindustria con una grande risposta dei metalmeccanici alla provocazione di Federmeccanica ed Assistal”.
“La loro posizione come abbiamo già dichiarato è pericolosa perché vogliono cambiare le regole e la struttura del contratto più importante del paese, non riconoscendo di fatto la dinamica della trattativa per l’aumento salariale e sulla valorizzazione delle professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici, volendo cambiare la dinamica della clausola di salvaguardia per tutelare il potere d’acquisto, mettendo a rischio anche i rinnovi dei contratti di secondo livello invece che ampliarne la costruzione all’interno delle aziende e non rispondendo di fatto alle richieste normative su temi importanti come la sicurezza sul lavoro, sulla gestione dei tempi di vita e di lavoro, sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, sulla stabilità dei contatti e sulla gestione degli appalti e altri temi di garanzia fondamentali per la gestione delle transizioni in essere. L’adesione allo sciopero è altissima nelle aziende e nella manifestazione perché vogliamo rinnovare il nostro contratto e vogliamo la ripresa della trattativa, perché vanno rispettati i lavoratori e le lavoratrici che tutti i giorni contribuiscono alla tenuta del paese in settore trainante per la nostra economia .Vogliamo il rinnovo del Ccnl”, conclude Venzano.
Il segretario della Fiom Genova, Stefano Bonazzi, ricorda che “siamo al secondo pacchetto di ore di sciopero per il rinnovo del contratto nazionale, un contratto nazionale la cui trattativa si è interrotta ormai da parecchio. Al centro della nostra rivendicazione c’è il salario: l’inflazione ha eroso in maniera consistente il potere d’acquisto dei metalmeccanici”. Per il sindacalista, “c’è consapevolezza tra i lavoratori che l’unico modo per recuperare è il rinnovo del contratto nazionale, con con un incremento del salario adeguato. La partita è aperta, ma da parte di Confindustria non c’è volontà di trattare, non parla di salario e questo è inaccettabile”.
“Il presidio si è reso necessario in quanto Federmeccanica e Confindustria non intendono allo stato attuale riprendere il negoziato sul rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici, sappiano costoro che non rinunciamo ai due punti essenziali della nostra piattaforma ovvero il salario e la riduzione dell’orario di lavoro – dice Antonio Apa, coordinatore Uilm Liguria -. A differenza di altri, siamo consapevoli che prima o poi è necessario alzare il tiro con grandi manifestazioni, allo stato, stando alla situazione di blocco deciso dalla controparte è necessario e noi andremo in questa direzione incidere soprattutto con articolazioni di sciopero e blocco della flessibilità, l’unica condizione che può far riprendere il negoziato. Abbiamo fatto una manifestazione nella manifestazione con la consapevolezza che siamo nella fase iniziale del confronto pertanto sia Federmeccanica che Confindustria devono sapere che in questo paese esiste un problema salariale e quindi è necessario recuperare il potere di acquisto dei lavoratori eroso dalla crescente inflazione e aprire le porte delle imprese a giovani disoccupati che hanno necessità di entrare nel mondo del lavoro”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link