Balneari, Tar: “La proroga fino al 2027 non è valida”

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Secondo il Tar “non vale invocare un accordo secondo cui le amministrazioni avrebbero l’obbligo di prorogare le concessioni balneari perché non risulta esistente un documento scritto e perché un simile accordo non potrebbe prevalere sulla pronuncia della Corte di Giustizia”.

Secondo la sentenza del Tar Liguria “sulla base del quadro regolatorio attualmente vigente, in forza delle sentenze dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato, le concessioni demaniali marittime per attività turistico-ricreative, beneficiarie di plurime proroghe ex lege, hanno cessato i loro effetti in data 31 dicembre 2023, sicché le nuove assegnazioni devono avvenire mediante selezioni imparziali e trasparenti tra i potenziali candidati, ai sensi della direttiva Bolkestein”.

Il tribunale amministrativo conferma la correttezza della delibera della Giunta comunale di Zoagli che “riconosciuta la scadenza dei titoli concessori in data 31 dicembre 2023, correttamente ha stabilito di esperire le selezioni per i nuovi affidamenti” e nega l’esistenza di un atto normativo su cui dovrebbe poggiarsi la proroga delle concessioni balneari.

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“Per contro, non vale invocare un accordo tra lo Stato italiano e la Commissione europea, secondo cui le amministrazioni avrebbero l’obbligo di prorogare le concessioni balneari sino al settembre 2027: – è scritto nella sentenza – e ciò sia perché non risulta esistente un documento scritto racchiudente tale patto sia in quanto, in ogni caso, un simile accordo non potrebbe prevalere sul dictum della Corte di Giustizia in ordine all’incompatibilità unionale del rinnovo automatico delle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative, essendo la Curia europea l’organo deputato all’interpretazione autentica del diritto eurounitario, con effetti vincolanti sia nei confronti delle autorità nazionali che delle altre istituzioni dell’Unione”.

 

 

Magi-Hallisey: Tar Liguria affossa proroghe Meloni Balneari

“Il tar della Liguria, come è giusto che sia e come avevamo avvisato da tempo, ha cancellato con un tratto di penna la proroga delle concessioni balneari al 2027 decisa da Giorgia Meloni per fare un mega regalo alle lobby che tengono in ostaggio le nostre spiagge da decenni. In pratica, per i giudici amministrativi prevale anche in questo caso il diritto europeo e le sentenze della Corte di Giustizia dell’Ue. Ora Meloni ha davanti a sé due strade: urlare alla magistratura politicizzata, lasciando ancora il settore balneare nella più totale confusione, oppure fare le gare in tutta Italia, come dice la legge. Smetta di scappare anche su questo e apra le nostre coste alla concorrenza”. Lo dichiarano Riccardo Magi e Matteo Hallissey, segretario e presidente di +Europa.

 

Turco, Meloni esibisca testo accordo con Ue se esiste
“Sui balneari il M5s è sempre stato chiarissimo: non è con le proroghe sine die che si fa il bene del comparto. Per questo nel 2022 avevamo trovato un adeguato punto di caduta con il ddl Concorrenza, dove fu approvata una nostra proposta anche da FI e Lega, che apriva sì a gare pubbliche, ma con precise tutele per i cittadini, per lo Stato, per le imprese del settore, dove si prevedevano indennizzi a carico di quelle subentranti, nonché garanzie specifiche per i lavoratori”. Così in una nota il vicepresidente M5s Mario Turco, coordinatore del comitato Economia-Imprese-Lavoro. “In questi anni – aggiunge – diversi comuni hanno indetto le gare ed è il caso di Zoagli in Liguria. Tre attività hanno deciso di ricorrere contro il bando, alla luce dell’intesa tra il governo Meloni e l’Ue che proroga – in teoria – le concessioni fino al 2027”. “Oggi – osserva Turco – il Tar della Liguria ci dice che quei ricorsi non possono essere accolti, perché di quell’accordo non c’è traccia scritta. Noi crediamo che questa sia l’ennesima performance sciatta di un governo che in tema di attività produttive ne sta combinando di tutti i colori”. “Basta manfrine – è l’appello del senatore 5 Stelle – Meloni esibisca il testo scritto di questa intesa raggiunta con l’Ue, sempre se esiste. Diversamente, come abbiamo modo di credere, la pianti con le uscite demagogiche e lasci che il settore venga aperto davvero alla concorrenza, con regole certe e tutele ad hoc per le imprese, per i cittadini, per lo Stato e per i laboratori. Una proroga al 2027 rischia solo di allungare l’agonia di un settore dove non ci sono più investimenti. E tra due anni e mezzo, gli imprenditori rischiano di ritrovarsi di fronte a gare secche senza tutele, e allora sì che sarà il disastro”.

 

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P.De Luca (Pd),governo pienamente responsabile del caos
“Come abbiamo denunciato con forza nei mesi scorsi, le bugie raccontate dalla destra sulle concessioni balneari si sono scontrate contro il muro della realtà rappresentato dalla direttiva Bolkestein. Il governo ha tradito le promesse fatte all’intero settore per anni, e lo ha fatto nel peggiore dei modi, creando una situazione di caos che si ripercuote ancora oggi non solo sugli operatori ma anche sugli amministratori locali, lasciati del tutto allo sbando. L’ultima pronuncia del Tar Liguria lo conferma, laddove afferma che la proroga al 30 settembre 2027, come articolata dal Governo e dalla maggioranza, è illegittima, considerando sia l’assenza di un accordo scritto tra lo Stato italiano e la Commissione europea sul punto, sia l’impossibilità che, in ogni caso, un simile accordo possa prevalere sulle pronunce della Corte di Giustizia. Una decisione che purtroppo riapre l’incertezza, quando peraltro siamo ancora in attesa del decreto ministeriale sulla definizione dei criteri per calcolare l’equa remunerazione ai concessionari uscenti, su cui andrebbero coinvolti immediatamente enti locali e parti sociali. Tanta confusione insomma, si brancola nel buio, e la piena responsabilità è di un Governo non all’altezza”. Così il capogruppo dem in commissione Ue della Camera, Piero De Luca.



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