Realtร operante come centro di Produzione di Danza & Arti Performative della Sardegna, tra ricerca e sperimentazione, Fuorimargine indaga corpo e movimento con lโobiettivo dello sviluppo dei linguaggi espressivi fisici oltre i limiti di definizioni univoche
Attivo con una marcata volontร di studio e crescita della danza di ricerca, in costante connessione con lโisola e lโesterno e con le forme e le simbologie dellโarte contemporanea, Fuorimargine si pone come spazio di incontro e formazione tra esperienze artistiche e come luogo di arricchimento tra differenti esperienze espressive, linguistiche e comunicative.
Ecco cosa ci hanno raccontato Giulia Muroni e Momi Falchi, direzione artistica di Fuorimargine.
Quali sono gli obiettivi e la visione politica e culturale di Fuorimargine?
Il desiderio โ insieme politico, sociale e culturale โ di creare opportunitร artistiche e professionali ha innervato la nascita di Fuorimargine, come Centro di produzione di danza della Sardegna. Un numero consistente di talenti sardi o presenti sul territorio si trova troppo spesso nella condizione di andare a vivere altrove, alla ricerca di possibilitร e interlocuzioni. Certamente abbiamo consapevolezza di quanto siano necessarie delle politiche istituzionali generative, tuttavia con i nostri strumenti proviamo a comporre delle risposte concrete sia su un piano professionale, che su quello artistico-curatoriale e culturale e nella proposta di programmazione a Cagliari e Nuoro.
Come Centro di Produzione di Danza e Arti performative della Sardegna, come vi muovete rispetto alla realtร dove operate e come si connettete con lโesterno?
Leggere la realtร in cui operiamo, sfrondata dalle retoriche dominanti, รจ un compito che ci appare necessario per proporre dei processi creativi che abbiamo la forza di interrogare il reale e di incastonarsi nei dilemmi del contemporaneo. Grazie ai contesti di rete nazionale e internazionale ci connettiamo a vari livelli con artistx emergenti, con professionistx e con vari strati di societร civile e di comunitร . Le reti sono luoghi di incontro e apprendimento di buone pratiche curatoriali e manageriali.
Quali sono stati i maggiori progetti portati avanti da Fuorimargine come centro di produzione?
Non ragioniamo mai in termini di grandezze aritmetiche a confronto, ci sono piuttosto dei progetti che ci stanno a cuore per vari ordini di ragioni, in primis per lโimpatto qualitativo che ha avuto nellโesistenza delle persone e delle comunitร . Matteo Sedda โ danzatore cagliaritano che vive a Bruxelles โ ci ha raggiunte quando lavorava con il collettivo VITAMINA e lo abbiamo sostenuto nella distribuzione della performance NeverStopScrollingBaby, incentrata sullโossessiva e coattiva dinamica della ripetizione; nel 2024 ha ottenuto il Premio DNA-Appunti Coreografici con Fuck me blind e proseguiamo in questa complicitร . Cristina Kristal Rizzo โ performer, coreografa e pedagoga della danza contemporanea, nota in tutta Europa โ ha affidato a Fuorimargine la cura del proprio repertorio e delle nuove creazioni, tra cui quelle con Diana Anselmo โ performer e attivistx sordx โ e Giulia Cannas โ giovane talento della danza. In questi due casi, lโincontro integenerazionale โ che abbiamo creato e/o agevolato โ ha consegnato strumenti e prospettive, mantenendo fisso lo sguardo sulla generazione e gemmazione di orizzonti. Sono perรฒ tante le artiste con cui siamo in un dialogo produttivo: Raffaella Giordano, Meg Stuart, Daniele Albanese, Marta Bellu e altre ancora.
Tra le vostre proposte qual รจ quella alla quale siete piรน legati voi e il vostro pubblico?
In trentโanni grazie al festival Autunno Danza, il pubblico cagliaritano si รจ affezionato ai percorsi autoriali della danza contemporanea italiana: AbbondanzaBertoni, Enzo Cosimi, Raffaella Giordano, MK e negli ultimi anni ha imparato a conoscere e riconoscere il valore di Alessandro Sciarroni, Chiara Bersani, SImona Bertozzi, Marco DโAgostin, PanzettiTicconi, Igor&Moreno ma anche gli internazionali come Arno Schuitemaker, Ben Duke, Constanza Macras, Marie-Caroline Hominal, Gyohei Zaitsu. Il desiderio รจ โ tra produzioni e ospitalitร โ di restituire un panorama quanto piรน vasto, plurale e sensibile, capace di attraversare geografie, immaginari e codici.
Una piccola anticipazione: quali sono i piani futuri di Fuorimargine?
I piani futuri prevedono un affondo ulteriore sulla radicalitร delle proposte artistiche, sullโinnovazione delle pratiche curatoriali, sul sostegno di percorsi e processi performativi inediti.
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