La Danimarca ha reso obbligatoria l’educazione finanziaria per gli studenti trai 13 e i 15 anni
Educazione finanziaria che si occupa di budget, risparmio, servizi bancari, diritti dei consumatori e altro ancora. La Danimarca ha reso obbligatorio questo programma educativo, con lo scopo di aumentare il tasso di alfabetizzazione finanziaria. Il paese scandinavo ha già uno dei tassi di alfabetizzazione più alti, pari al 71%, rispetto a una media europea che si ferma al 33%.
L’educazione finanziaria in Danimarca
Oltre alle classiche lezioni in aula, l’educazione finanziaria danese è articolata anche da eventi a cui gli studenti partecipano, come la “Danish money week”, in cui ogni anno 20.000 studenti di 700 scuole ricevono la visita di professionisti del settore finanziario per sottolineare l’importanza della conoscenza finanziaria.
L’educazione finanziaria in Europa
Il monitoraggio del livello di educazione finanziaria in Europa mostra che il 18% dei cittadini europei ha un alto livello di alfabetizzazione finanziaria, il 64% un livello medio e il restante 18% un livello basso. Ci sono, tuttavia, ampie differenze tra gli Stati membri. In soli quattro Stati membri, più di un quarto dei cittadini ha un punteggio elevato in alfabetizzazione finanziaria e sono Paesi Bassi, Svezia, Danimarca e Slovenia. Il monitoraggio sottolinea anche l’urgenza di rivolgere l’educazione finanziaria alle donne, ai giovani, alle persone con un reddito più basso e con un livello di istruzione generale più basso che tendono ad essere in media meno alfabetizzati finanziariamente rispetto ad altri gruppi.
La situazione in Italia
Il livello di educazione finanziaria in Italia resta basso e preoccupante. Secondo il monitoraggio europeo il 25% della popolazione ha una buona conoscenza finanziaria, il 49% ha una media conoscenza e il 26% ha una comprensione limitata di questi argomenti. Secondo l’indagine triennale effettuata dalla Banca d’Italia, negli adulti si riscontra un leggero miglioramento della conoscenza finanziaria: da 10,2 nel 2020 a 10,7 nel 2023, su una scala da 0 a 20. Per i giovani, invece, il 35% ha risposto correttamente alle domande dell’indagine, ma le conoscenze sono disomogenee: più alte tra gli studenti rispetto a chi già lavora, meno diffuse tra le donne e tra chi vive nel Centro e nel Sud Italia.
La situazione italiana rispetto alla media OCSE
La scorsa estate è stata pubblicata l’indagine internazionale OCSE PISA 2022 sull’alfabetizzazione finanziaria dei quindicenni. L’indagine ha coinvolto circa 98.000 studenti provenienti da 20 paesi di cui 14, inclusa l’Italia, appartenenti all’OCSE. In Italia gli studenti coinvolti sono stati circa 6.300. Nel 2022 gli studenti italiani hanno conseguito un punteggio medio in alfabetizzazione finanziaria di 484 punti, un risultato complessivamente coerente con quello del 2015 e del 2018 e in miglioramento rispetto al 2012 di 17 punti. Tuttavia il punteggio rimane inferiore rispetto alla media OCSE, che si attesta su 498 punti. Risultati simili all’Italia li hanno ottenuti la Spagna e la Norvegia.
Il ruolo della scuola
Anche nel rapporto OCSE si evidenzia l’importanza ruolo della scuola per l’educazione finanziaria. Dall’indagine emerge che gli studenti italiani dichiarano di aver imparato a scuola e di conoscere il significato di 6 termini su 16, uno in meno rispetto alla media OCSE. Tra i termini più trattati e compresi a scuola c’è “stipendio”, conosciuto da oltre due studenti su tre, seguito da “budget”, “imprenditore” e “prestito bancario”, noti a più della metà degli studenti. Termini come “diversificazione”, “tasso di cambio” e “interesse composto” risultano invece meno trattati e conosciuti.
Educazione finanziaria a scuola
A fronte di questi risultati aumentano gli appelli per inserire l’educazione finanziaria a scuola che però sembra essere stata dimenticata dalla recente riforma, che ha invece reintrodotto il latino alle medie e lo studio della Bibbia. A conferma di ciò, da una recente indagine di Alleanza Assicurazioni è emerso che due insegnanti su tre sono molto favorevoli all’educazione finanziaria a scuola e otto genitori su dieci ritengono che possa influire positivamente sull’educazione dei propri figli, indipendentemente dall’età.
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