Campi Flegrei, i cittadini si ribellano: 500 in corteo chiedono prevenzione e controlli contro l’inettitudine delle istituzioni

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Lo Stato deve agire per prevenire tragedie

Oltre 500 persone hanno partecipato stamani a Pozzuoli al corteo di protesta indetto da associazioni e comitati dei Campi Flegrei. La manifestazione, che ha visto scendere in piazza uomini, donne e bambini, aveva come obiettivo chiedere misure concrete per la sicurezza e la prevenzione in una terra segnata dai continui sciami sismici.

Lo slogan principale della protesta è stato chiaro e potente: “Non vogliamo contare i morti, vogliamo prevenirli”. Un messaggio che si fa portavoce delle gravi preoccupazioni della popolazione, esasperata dal rischio di vivere in un territorio vulnerabile a terremoti, senza che vengano presi i giusti provvedimenti. Questo slogan fa riferimento anche alle parole pronunciate dal capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, durante l’assemblea pubblica della scorsa settimana a Pozzuoli, quando, in risposta a una domanda su cosa fare in caso di una scossa di magnitudo 5, aveva dichiarato: “Se arriva una scossa di quinto grado, cadono i palazzi e conto i morti. Funziona così”. Una dichiarazione che ha suscitato indignazione tra i manifestanti e che ha dato ulteriore forza alla protesta.

Le richieste avanzate dalla cittadinanza sono precise. Tra le più urgenti, quella di maggiori risorse rispetto a quelle già previste dal Governo per fronteggiare il rischio sismico, l’immediato controllo e la messa in sicurezza degli edifici, sia pubblici che privati, con verifiche effettuate da esperti tecnici e non da controlli superficiali. Inoltre, i manifestanti chiedono sistemazioni abitative dignitose per gli sfollati, con un piano di emergenza chiaro e ben strutturato.

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Una delle voci più forti della protesta è quella di Laura Iovinelli, portavoce del Comitato Emergenza Campi Flegrei, che ha dichiarato: “Lo Stato deve prevedere un provvedimento speciale per i Campi Flegrei, perché il fenomeno del bradisismo, unico in Italia, richiede una risposta unica e mirata”. La Iovinelli ha continuato, chiedendo che non venga più fatta dipendere la sicurezza e gli aiuti dalle allerte, ma che vengano immediatamente messi in atto controlli strutturali seri sugli edifici, senza più accontentarsi dei “vergognosi controlli a vista” che non garantiscono la sicurezza delle persone.

Anche Andrea Ponticelli, militante di Potere al Popolo, ha espresso preoccupazione per l’inadeguatezza delle misure adottate fino a oggi. “Da quando è stato emanato il decreto per i Campi Flegrei, nulla è stato fatto per la sicurezza degli edifici. Noi ci sentiamo insicuri nelle nostre abitazioni e chiediamo che vengano adottati interventi seri e concreti”. Ponticelli ha sottolineato che la popolazione non può più aspettare promesse, ma ha bisogno di risposte immediate per proteggere le proprie case e la propria vita.

Tra i manifestanti, molti sono anche gli sfollati, che raccontano la difficile situazione che vivono da giorni. “Viviamo con le valigie in macchina, ci spostiamo continuamente da una struttura ad un’altra. Ora siamo ospiti da parenti, ma non possiamo continuare a vivere come nomadi”, ha dichiarato uno degli sfollati. Le storie di chi ha dovuto lasciare la propria casa a causa dei rischi legati ai terremoti sono un altro grido di allarme che ha risuonato forte durante la manifestazione.

Non solo i cittadini di Pozzuoli, ma anche alcuni residenti di Bagnoli hanno partecipato alla protesta, rispondendo anche all’intervento di Ciciliano. Quest’ultimo, durante una riunione a Monterusciello, aveva dichiarato: “Con una scossa di magnitudo cinque, cadono i palazzi e conto i morti”. Questo ha alimentato ulteriormente il malcontento, facendo sentire la necessità di un intervento urgente e di un impegno concreto da parte delle istituzioni.

Tra le richieste principali dei manifestanti ci sono:

  • Un piano d’emergenza stratificato, con protocolli d’azione specifici per ogni livello di rischio.
  • La verifica e messa in sicurezza degli edifici a rischio, attraverso interventi reali e non superficiali, a carico dello Stato.
  • L’assicurazione di sistemazioni abitative dignitose per gli sfollati, che non possono continuare a vivere in condizioni precarie.
  • La ristrutturazione antisismica degli edifici, pubblici e privati, per evitare il rischio di crolli.

La manifestazione di oggi è stata un chiaro segno di come i cittadini dei Campi Flegrei non siano disposti ad accettare più a lungo l’incertezza e il pericolo di vivere in una zona vulnerabile senza che vengano presi provvedimenti adeguati. “Non dobbiamo contare i morti, dobbiamo prevenirli!” è il grido che ha unito tutte le voci presenti, con una sola richiesta: azioni concrete e urgenti da parte delle istituzioni, per proteggere la vita e la sicurezza dei residenti in una delle aree più a rischio sismico d’Italia.

La cittadinanza, unita e determinata, chiede che le parole si trasformino finalmente in fatti e che le istituzioni, a partire dalla Protezione Civile, si impegnino seriamente per garantire la sicurezza e il benessere di tutti.

Ciro Crescentini

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