L’indicazione sembra essere stata chiara: evitare tensioni. Un’esigenza dettata dal fatto che al plenum straordinario del Csm, in programma il 26 febbraio per la nomina del nuovo procuratore generale della Cassazione, sarà presente, come di consueto, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ed è proprio per questa ragione che le forti frizioni emerse in V Commissione sono rimaste fuori dalle relazioni che accompagneranno la discussione.
Centoventotto pagine nelle quali il nome di Luca Palamara non compare mai, eppure il suo spettro ha aleggiato sulla scelta del successore di Luigi Salvato, che a marzo lascerà l’incarico per raggiunti limiti d’età. Un dettaglio tutt’altro che marginale. Nonostante la richiesta di arrivare in plenum con una proposta unitaria – proprio per la presenza del Capo dello Stato – la V Commissione ha prodotto due candidature: la prima, sostenuta dalla maggioranza con cinque voti, è quella di Pietro Gaeta, attuale avvocato generale della Cassazione; la seconda, invece, riguarda Pasquale Fimiani, anch’egli avvocato generale presso Piazza Cavour. A favore della proposta di maggioranza hanno votato il laico di Italia Viva Ernesto Carbone, presidente della Commissione e relatore della proposta, insieme ai togati Maurizio Carbone (Area), Michele Forziati (Unicost), Domenica Miele (Magistratura Democratica) ed Eligio Paolini (Magistratura Indipendente). Ma cosa è successo in V Commissione? La consigliera laica in quota Lega, Claudia Eccher, ha sollevato il caso Gaeta, riportando alla luce vecchie chat con Palamara, ex presidente dell’Anm ed ex dominus delle nomine. Secondo l’interpretazione dei laici di centrodestra, Gaeta – candidato di Magistratura Democratica, la corrente più osteggiata dalla maggioranza – avrebbe cercato di ottenere un incontro con Palamara nel periodo in cui era in ballo per una promozione. Non direttamente, ma attraverso l’intermediazione di un altro magistrato.
«Ciao Luca – scriveva il 26 aprile 2018 Pina Casella, sostituto procuratore generale della Cassazione in quota Unicost, la stessa corrente di Palamara – sono in ufficio con Piero Gaeta che vorrebbe salutarti, come già sai. Io ritorno a Roma il 2. Riesci quella settimana a passare dalle nostre parti per un caffè?». «Sì, assolutamente sì, con piacere», rispondeva Palamara.
L’incontro venne rimandato, ma lo scambio di messaggi proseguì fino a quando non fu fissata una data: il 16 maggio. «Siamo a pranzo al francese – scriveva Casella – ti aspettiamo per il caffè come d’intesa». «Alle 15.15 sono da voi», replicava l’ex presidente dell’Anm. La promozione di Gaeta arrivò a febbraio 2019, quando Palamara non era più al Csm. Era comunque il candidato più titolato, l’unica scelta possibile, tanto che venne approvato all’unanimità dal plenum. Il sostegno di Palamara, dunque, non era necessario, né vi sono prove che effettivamente ci sia stato. Ma la vicenda si tinge di ulteriori implicazioni: Gaeta, infatti, fu colui che, nel procedimento disciplinare contro Palamara, sostenne l’accusa e ottenne la sua radiazione. Ad alimentare le polemiche ci ha pensato anche Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, con un’interrogazione parlamentare dai toni durissimi. Il nome di Gaeta ha inoltre spaccato Magistratura indipendente, rimasta ferita dal suo atteggiamento nei confronti dei consiglieri di Mi finiti sotto procedimento disciplinare per la famigerata serata all’Hotel Champagne. Gaeta, infatti, non solo chiese e ottenne la loro sospensione, ma fece parte del team di Piazza Cavour che mise sotto accusa l’attuale segretario generale di Mi, il giudice d’appello Claudio Galoppi. L’accusa? Aver promosso, insieme a Palamara, un emendamento alla legge di stabilità 2017 che riduceva i tempi di attesa per gli ex consiglieri del Csm prima di concorrere a incarichi direttivi. «Non vedo dove sia l’illecito disciplinare», dichiarò in un’intervista al Dubbio il senatore Pierantonio Zanettin, ex componente del Csm e oggi capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia. «L’Anm per prima svolge costantemente azione di lobbying» aggiunse, ricordando che «la maggior parte dei parlamentari, io per primo, ha ricevuto sollecitazioni di ogni genere dai magistrati». Lapidaria la conclusione: «È un atteggiamento farisaico. Non si comprendono i criteri oggettivi con cui si sta muovendo la Procura generale». Il procedimento disciplinare, peraltro, si concluse con un nulla di fatto. Ora, Gaeta può contare sui voti di Area, Unicost, della togata di Md Mimma Miele e degli indipendenti Andrea Mirenda e Roberto Fontana: un totale di 13 voti. Ma la partita si deciderà con i sette voti dei togati di Mi, mentre i cinque laici di centrodestra hanno già dichiarato il loro sostegno a Fimiani. Ma anche il suo nome fa storcere il naso a qualcuno in plenum: secondo alcuni attenti commentatori di Palazzo Bachelet, piacque poco la sua audizione in prima commissione – nella vicenda che riguardava l’incompatibilità ambientale del giudice Donatella Ferranti, già parlamentare in quota Pd, visto che minimizzò la risonanza in Cassazione delle sue chat con Palamara.
Secondo la relazione di Carbone, Gaeta sarebbe il candidato più idoneo grazie alla consolidata esperienza nel sistema di legittimità e alle competenze di alto livello in vari ambiti della giurisdizione requirente. È stato magistrato inquirente in diverse procure, specializzandosi nella lotta alla criminalità organizzata e ai reati contro la pubblica amministrazione. Il sostegno alla sua candidatura deriva anche dal contributo nella digitalizzazione del processo penale e dalla gestione del settore disciplinare della Cassazione. Dalla relazione a favore di Fimiani (che verrà esposta da Eccher), invece, non emerge alcun riferimento al caso che ha scatenato polemiche in V Commissione. La strategia è chiara: puntare sugli aspetti tecnici e abbassare la temperatura dello scontro. Un modo, volenti o nolenti, per smorzare le polemiche annunciate. E accontentare il Quirinale, che prova in ogni modo a tenere a bada lo scontro ormai stancante tra politica e magistratura.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link