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Il membro dell’Ufficio Politico e Primo Ministro Manuel Marrero Cruz ha definito la lotta contro questo flagello universale una questione di sicurezza nazionale.
Più di mille persone sono state condannate nel Paese durante il 2024 per i loro legami con il narcotraffico, mentre si continuano ad adottare misure affinché bambini, adolescenti e giovani non siano coinvolti in questa attività dannosa, è stato riferito giovedì durante la riunione del Gruppo di lavoro per la prevenzione e la lotta contro il crimine, la corruzione, le illegalità e l’indisciplina sociale, presieduto dal membro dell’Ufficio Politico e Primo Ministro, Manuel Marrero Cruz.
Durante l’incontro al Palazzo della Rivoluzione, il colonnello Juan Carlos Poey Guerra, capo dell’organo specializzato nella lotta alla droga del Ministero dell’Interno, ha spiegato che questo è il risultato dei casi che sono stati archiviati nel Paese e, in conformità con il nostro Codice Penale, le persone coinvolte sono state per lo più condannate alla reclusione.
Tali risultati dimostrano, come è stato sancito durante la riunione – alla quale ha partecipato il Maggiore Generale Lázaro Alberto Álvarez Casas, membro dell’Ufficio Politico e Ministro dell’Interno – che a Cuba questo flagello universale, che colpisce la salute e la sicurezza di un Paese, non sarà mai tollerato e che, alla luce dei nuovi metodi e delle nuove tecniche di introduzione delle droghe, è urgente affrontare la questione con un approccio integrale e agire con rigore.
Poey Guerra ha spiegato che le azioni messe in campo nella lotta alle droghe illecite si basano sul rispetto dei diritti, dei doveri e delle garanzie fondamentali sancite dalla Costituzione della Repubblica. Ha aggiunto che ogni giorno la lotta viene migliorata, sulla base di sistemi di lavoro permanenti, operazioni e piani specifici.
A questo proposito, il Capo del Governo ha ratificato che combatteremo questo fenomeno, come ha detto il Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione cubana: “con il sangue e il fuoco” contro chiunque cerchi di contaminare le nostre strade, di contaminare i nostri figli, nipoti, adolescenti e giovani. Ha anche insistito sul ruolo della famiglia come anello decisivo nella battaglia contro le dipendenze.
#Cuba ratifica la voluntad política de tolerancia cero a las drogas, flagelo universal que afecta la seguridad nacional. Ante los nuevos métodos y técnicas para su introducción en el país, urge abordar esta temática con enfoque integral y actuar con rigor.https://t.co/8GnLV0AB26
— Manuel Marrero Cruz (@MMarreroCruz) February 21, 2025
La nostra vera guerra è contro tutti coloro che cercano di contaminare la società. È una questione di sicurezza nazionale, ha detto.
Da parte sua, Julio César Rodríguez García, responsabile dell’Ufficio di attenzione agli organi statali e del settore giuridico del Comitato centrale del Partito, ha sottolineato che si tratta di una questione che deve essere analizzata in profondità. Ha insistito sulla fondamentale integrazione tra le organizzazioni di massa, l’Unione dei Giovani Comunisti, la Federazione degli Studenti delle Scuole Secondarie, la Federazione degli Studenti Universitari e i Ministeri dell’Educazione e della Salute Pubblica.
Ha ricordato che recentemente, nel comune capoluogo di Marianao, sono state visitate diverse scuole secondarie, pre-universitarie e universitarie, con la partecipazione di queste organizzazioni, oltre che della Procura provinciale e del responsabile dell’Organo antidroga del Ministero dell’Interno, per discutere di questo flagello.
E parliamo, ha detto, dei danni alla salute, di ciò che stabilisce il Codice penale e della severità delle sanzioni per coloro che sono coinvolti nel traffico di droga. E dobbiamo farlo in tutta Cuba.
C’è più scontro, ma è un fenomeno che abbiamo latente”, ha detto Rodríguez García, che ha insistito sul fatto che ‘questa è una battaglia molto seria, e con essa non si scherza’.
In linea con ciò, Poey Guerra ha sottolineato che le Grandi Antille non sono ignare della minaccia della droga e del suo impatto, ed è per questo che mantengono la volontà politica di continuare a collaborare con le organizzazioni internazionali in materia. “Se riusciamo a far svolgere a tutte le province, ogni mese, un’esercitazione integrata, sferreremo un colpo devastante e, allo stesso tempo, mobiliteremo la società e la famiglia nella lotta, che è ciò di cui abbiamo bisogno per raggiungere quell’equilibrio armonioso tra prevenzione e lotta”.
L’incontro ha affrontato anche il tema della lotta alla criminalità. Secondo il Capo del Governo, dalle analisi e dalle statistiche presentate, è chiaro che c’è un confronto, ma “gli indicatori sono ancora alti e la popolazione non ne percepisce l’impatto”. Per questo motivo, ha chiesto misure estreme nella lotta alla criminalità e la partecipazione di tutti i settori della società e della popolazione.
“Da ognuna delle istituzioni, dobbiamo eliminare le cause e le condizioni che danno origine a questi eventi, una questione che non è stata risolta e sulla quale dobbiamo continuare a insistere in tutto il Paese”, ha detto Marrero Cruz, che ha sottolineato l’importanza del controllo interno e il ruolo che devono svolgere le amministrazioni.
Fonte: Granma
Traduzione: italiacuba.it
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