Concessioni balneari, l’Ue: “Gare aperte e trasparenti”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 



24 Febbraio

14:43
2025



Stampa questo articolo

Rimane un’incognita il destino delle concessioni balneari italiane. La sentenza del Tar Liguria, che giudica illegittimi i rinnovi automatici al 2027, non ha fatto altro che far ripiombare nell’incertezza il nodo sulla “proroga sì, proroga no”, chiamando in causa la stessa Commissione europea.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Bruxelles ha ribadito la necessità di gare aperte e trasparenti, chiarendo che insieme a Roma sono stati “concordati gli elementi chiave di un’intesa comune per allineare il sistema italiano delle concessioni balneari al diritto Ue: le concessioni saranno riassegnate entro i prossimi tre anni (al più tardi entro settembre 2027) sulla base di gare aperte, trasparenti e non discriminatorie. I Comuni hanno pertanto il diritto di organizzare immediatamente gare e assegnare le concessioni anche prima di settembre 2027”.

Una portavoce della Commissione Ue, intervenuta nelle scorse ore, ha sottolineato che «questi elementi sono riflessi nella legislazione italiana» e che «non è previsto un accordo formale scritto con il governo». La Commissione, pur non commentando ufficialmente la decisione del Tar, ha ricordato che il dialogo con l’Italia è iniziato lo scorso agosto per risolvere «l’annosa questione» della liberalizzazione delle concessioni, portando a un’intesa raggiunta in ottobre. L’obiettivo principale rimane la chiusura della procedura d’infrazione Ue pendente nei confronti dell’Italia.

In soldoni, come ha scritto poi Repubblica – riportando la conferma di una portavoce dell’esecutivo Ue – il ‘common understanding’ tra il governo italiano e la Commissione europea non può essere rivendicato in giudizio per invalidare le gare bandite dai Comuni. E non perché non sia stato messo per iscritto, ma perché è solo un accordo politico che ha per ora sospeso (ma non chiuso) la procedura d’infrazione avviata nei confronti del governo italiano per la violazione della direttiva Bolkestein.

Secondo l’esperto legale Federico Bulfoni, in alcune dichiarazioni rilasciate all’Adnkronos, «il Tar Liguria ha fatto l’unica cosa che avrebbe potuto fare sotto il profilo giuridico, viste anche le numerose sentenze del Consiglio di Stato sulla vicenda. L’obbligo di disapplicazione delle disposizioni normative nazionali in contrasto con le normative dell’Unione europea, quali la direttiva Bolkestein, e con le statuizioni della Corte di Giustizia dell’Unione europea, vale tanto per le autorità giurisdizionali, quanto per le amministrazioni».

Un aspetto interessante, secondo Bulfoni, riguarda il Comune di Zoagli, che «pur non disponendo alcuna proroga delle concessioni scadute, sembra aver provveduto a rilasciare ai balneari uscenti una licenza temporanea fino al 31 ottobre 2024, nelle more della conclusione della procedura di gara». Questo potrebbe rappresentare una soluzione temporanea in attesa dell’effettiva riassegnazione delle concessioni. «La concorrenza – afferma l’esperto – lo stabilisce proprio il Codice degli Appalti, non deve essere vista come una finalità, ma come un mezzo per raggiungere il risultato ottimale». Allo stesso tempo, fa presente come nel periodo transitorio sia «molto difficile che il risultato ottimale possa essere conseguito assegnando nuovi titoli di breve durata a nuovi operatori, smantellando le gestioni precedenti».

Dal canto suo, l’assessore al Demanio della Regione Liguria, Marco Scajola, respinge le accuse di inerzia e rivendica il ruolo attivo della Regione nella questione: «Penso si possa dire tutto, escluso di essere stati silenti su questo argomento: al contrario siamo sempre stati una regione propositiva e attiva a livello nazionale. Continueremo a lavorare anche in Conferenza delle Regioni e delle Province autonome con coerenza e nell’interesse di cittadini e lavoratori, senza strumentalizzare un settore importante come quello balneare a seconda degli interessi del momento».

Le associazioni di categoria non nascondono la preoccupazione per il caos normativo che sta investendo il settore. «Esprimiamo il nostro sconcerto di fronte alle dichiarazioni rilasciate ieri da una portavoce non identificata della Commissione europea che, in maniera sospettamente tempestiva, ha commentato la sentenza del Tar Liguria, affrettandosi a difendere l’operato della divisione mercato interno della Commissione europea», hanno dichiarato Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria, e Bettina Bolla, presidente di La Base Balneare con Donnedamare.

I rappresentanti del settore chiedono maggiore chiarezza e regole certe per le oltre 30 mila imprese e i 300 mila lavoratori coinvolti, auspicando un intervento risolutivo che garantisca un equilibrio tra concorrenza e tutela degli operatori già attivi e ribadendo la necessità di andare avanti con la mappatura delle concessioni.

Microcredito

per le aziende

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link