“Ha dormito e ora sta riposando”

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“La notte è trascorsa bene, il Papa ha dormito e sta riposando”. La nota odierna della sala stampa vaticana tranquillizza sulle condizioni di papa Francesco. La crisi del fine settimana sembra rientrata, anche se le condizioni permangono severe. 

Oggi inizia l’undicesimo giorno di ricovero all’ospedale Gemelli.

Ieri il Pontefice aveva ricevuto “due unità di emazie concentrate con beneficio e con risalita del valore di emoglobina”. Stabile era rimasta la piastrinopenia, ma alcuni esami sanguigni avevano evidenziato una iniziale, lieve, insufficienza renale, allo stato sotto controllo. 

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Dal bollettino medico diramato nella serata di ieri è emerso che Bergoglio prosegue l’ossigenoterapia ad alti flussi attraverso le cannule nasali, e che è sempre vigile e ben orientato. Ieri ha inoltre partecipato alla Santa Messa presso l’appartamento allestito al 10° piano dell’Ospedale.

Cos’è la piastrinopenia diagnosticata a Papa Francesco

Cos’è l’infezione polimicrobica che ha colpito il Papa

La cugina piemontese: “Sono molto agitata”

Siamo tutti preoccupatissimi. Speriamo si riprenda in fretta e superi questo momento brutto, io sono molto agitata” confida Carla Rabezzana, 93 anni, la cugina di papa Francesco che abita in provincia di Asti, a Portacomaro, il paese d’origine della famiglia di Jorge Mario Bergoglio. Poco più di 1.900 abitanti che, come milioni di fedeli in tutto il mondo, stanno vivendo momenti di inquietudine per la sua salute. “Preghiamo tutti perché esca in salute dall’ospedale. Provi a mettere il naso in chiesa, è tutto pieno…” racconta un uomo uscendo dalla parrocchia. Tre anni fa, Francesco fece visita a questi territori, ricevendo la cittadinanza onoraria ad Asti. “I nonni erano di qua, siamo molto legati al Pontefice”, spiega una donna. “In paese hanno tutti paura che stia male” aggiunge un barista. Unanime l’augurio di una pronta guarigione e di “rivederlo qua a Portacomaro” dove lo attende anche la “Vigna del papa”, di proprietà del Comune e dedicata a Bergoglio.

Carla, la cugina del Papa: “Preghiamo perché esca presto dall’ospedale”

L’omelia, l’Angelus, il post sui social

Ieri, nella domenica che ha segnato il Giubileo dei Diaconi, Francesco, ha fatto arrivare la sua voce tramite tre scritti. Il primo l’omelia indirizzata ai Diaconi per l’evento Giubilare loro dedicato in cui ha rimarcato l’essenzialità del perdono perché un “mondo dove per gli avversari c’è solo odio è un mondo senza speranza, senza futuro, destinato ad essere dilaniato da guerre”.

“San Lorenzo, vostro patrono, quando gli fu chiesto dai suoi accusatori di consegnare i tesori della Chiesa, mostrò loro i poveri e disse: ‘Ecco i nostri tesori!’. È così – ha osservato il Papa nel  testo letto da Fisichella – che si costruisce la comunione: dicendo al fratello e alla sorella, con le parole, ma soprattutto coi fatti,  personalmente e come comunità: ‘per noi tu sei importante’, ‘ti vogliamo bene’, ‘ti vogliamo partecipe del nostro cammino e della  nostra vita’. Questo fate voi: mariti, padri e nonni pronti, nel  servizio, ad allargare le vostre famiglie a chi è nel bisogno, là dove vivete. Così la vostra missione, che vi prende dalla società per  immettervi nuovamente in essa e renderla sempre più un luogo  accogliente e aperto a tutti, è una delle espressioni più belle di una Chiesa sinodale e ‘in uscita’”.

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Il secondo intervento di giornata del Papa è stato all’Angelus. Qui il Santo Padre si è detto “fiducioso” per il percorso di recupero. Poi ha indirizzato il pensiero alla guerra in Ucraina in occasione del terzo anniversario della guerra e agli altri conflitti di questa ‘Terza Guerra Mondiale a pezzi’: “Mentre rinnovo la mia vicinanza al martoriato popolo ucraino, vi invito a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medioriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan”. 

Infine il pensiero alle tante lettere e ai tanti disegni dei bambini che hanno “colpito” il Papa. Un pensiero di ringraziamento che Francesco ha espresso anche a mezzo social tornando a postare su X dopo una settimana. Insomma, c’è da aspettare per comprendere l’evoluzione dello stato delle cose.

Fisichella: “Sentiamo il Papa in mezzo a noi, il Signore lo assista nella prova e nella malattia”

Monsignor Rino Fisichella, a capo della macchina organizzativa del Giubileo, prima di leggere il  testo dell’omelia preparata dal Papa per il Giubileo dei diaconi di domenica, gli ha dedicato il suo pensiero: “Mi fa particolarmente piacere dovere  dare lettura dell’omelia che Papa Francesco avrebbe lui stesso  comunicato a tutti quanti voi in questa domenica particolare. Nella  celebrazione eucaristica dove la comunione assume una dimensione più  piena e significativa sentiamo il Papa, benchè in un letto d’ospedale, vicino e in mezzo a noi e questo ci obbliga a rendere ancora più forte e intensa la nostra preghiera perchè il Signore lo assista nel momento della prova e della malattia”.

I disegni dei bambini per Papa Francesco

“Caro Papa Francesco speriamo che guarisci presto così ti posso abbracciare”, “ti voglio bene Papa Francesco”, “voglio che guarisci presto ed esci dall’ospedale”: sono alcune delle dediche che i bambini delle scuole elementari di diversi comuni italiani hanno inviato al Pontefice ricoverato al Gemelli. Decine di disegni colorati che raffigurano Bergoglio sorridente con il pollice alzato, o mentre apre la Porta Santa. E anche disegni raffiguranti Carlo Acutis, che sarà canonizzato il 27 aprile: il primo Santo dei millenials.

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Incontri di preghiera in tutta Italia. Zuppi: “Il Papa possa ristabilirsi al più presto”

È partita da Bologna la catena di preghiera promossa dalla Conferenza episcopale italiana per la salute di papa Francesco. L’iniziativa è cominciata con un rosario, guidato dal vescovo di Bologna e presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, nella basilica di San Domenico, al quale si sono uniti numerosi fedeli. L’invito dei vescovi è quello di organizzare, da lunedì, tante iniziative analoghe nelle chiese italiane. “Ci riuniamo in preghiera – ha detto Zuppi – per affidare alla Vergine madre Papa Francesco e lo facciamo con tanto affetto e riconoscenza, in questo momento di prova e di sofferenza. Nei prossimi giorni le chiese in Italia si ritroveranno in tanti modi, per intercedere con Maria per la guarigione del papa. Certamente farà piacere a Papa Francesco che insieme a lui ricordiamo tutti i malati, soprattutto quelli di cui nessuno si ricorda”.

Tutto il mondo prega per Papa Francesco 

La Casa Bianca ha fatto sapere che “Trump è stato aggiornato” sul suo stato: “Preghiamo” per lui, ha aggiunto la portavoce del presidente americano. Anche il principe e presidente degli Emirati Arabi, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, hainviato un messaggio al Pontefice, augurandogli “una pronta guarigione”. 

Nei giorni scorsi, il presidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian, ha scritto su X: “Auguro a papa Francesco di stare bene e prego l’Onnipotente per la sua salute e la sua pronta guarigione”. Così come Ahmad Al-Tayyeb, grande imam di al-Azhar, la più importante autorità religiosa dell’islam sunnita, su Facebook: “Prego Dio affinché conceda al mio caro fratello papaFrancesco una pronta guarigione e una buona salute per poterecontinuare il suo cammino al servizio dell’umanità”. 

Simile messaggio anche dalla presidente del Messico: “Auguriamo una pronta guarigione a papa Francesco, grande umanista che ha scelto di stare dal lato dei più poveri e di promuovere la fraternità tra le persone e le nazioni”. Mentre dalla Colombia, qualche giorno fa, è giunta al cardinale Pietro Parolin, la lettera della ministra degli Esteri, Laura Sarabia, in cui si dice che il Paese è preoccupato per Francesco, ricordando “gli sforzi di Bergoglio per la costruzione dellapace in Colombia”.   

In Argentina, suo Paese natale, le preghiere per la sua salute riguardano principalmente i quartieri più poveri di Buenos Aires, le cosiddette ‘villas miserias’ dove operano i ‘curas villeros’ (i preti dei poveri) e dove il ricordo del sostegno e delle frequenti visite dell’allora vescovo Jorge Bergoglio è ancora vivo. Tra l’altro, l’immagine del Pontefice è stata proiettata sull’obelisco di Buenos Aires, mentre al confine tra Usa e Messico è stata eretta una statua di Francesco nel luogo dove 9 anni fa celebrò la messa.   

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Alle preghiere dei leader, si aggiungono quelle della gente semplice durante la messa domenicale in varie città del mondo: da Nairobi, in Kenya, a Sydney e Melbourne in Australia, fino aTimor Est, che il Papa ha visitato l’anno scorso e dove la maggior parte della popolazione è di fede cattolica, enaturalmente nelle Filippine, dove quasi l’80% della popolazione è cattolica romana. Da giorni, tutti i principali quotidiani internazionali dedicano un articolo sulle prime pagine al Papa, seguito anche sui social dove la notizia del suo ricovero è diventata una delle più cliccate nell’ultima settimana.



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