Rumori e vibrazioni a Sestri Ponente per il ribaltamento a mare, Ape Confedilizia, consumatori e pensionati Spi all’attacco

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I proprietari chiedono immediati test su rumori e vibrazioni per i ristori, consumatori e comitati denunciano che l’Autorità di sistema portuale non avrebbe avviato sistemi di monitoraggio e non avrebbe ancora ricevuto i rappresentanti dei cittadini, i pensionati Cgil attaccano il Comune: «Ignora le proprie responsabilità». Poi chiedono diritti e risarcimenti

I proprietari

Ape Confedilizia, la principale associazione della proprietà a Genova, solleva preoccupazioni riguardo alla mancanza di valutazioni urgenti sui rumori e sulle vibrazioni che stanno interessando la cittadinanza. Senza queste analisi, sarà difficile fornire un indennizzo adeguato ai proprietari colpiti dal cantiere. Vincenzo Nasini, vicepresidente nazionale di Confedilizia e presidente di Ape Genova, insieme a Paolo Prato, presidente della Federazione Ligure della Proprietà Edilizia e presidente di Ape Imperia, descrivono la situazione a Sestri Ponente come critica e da cui non si può tornare indietro.

«I residenti, proprietari di immobili nelle vicinanze dello stabilimento Fincantieri, da mesi affrontano forti immissioni di rumori e vibrazioni, oltre a notare crepe nei loro appartamenti e nelle aree comuni dei condomini. Non è raro che si richieda l’intervento di tecnici comunali e dei Vigili del Fuoco, che dichiarano inagibili alcune parti o addirittura interi alloggi. I proprietari vivono con la paura di nuove crepe e del rischio di dover sgomberare i propri immobili. Alcuni segnalano difficoltà nella chiusura degli infissi e l’obbligo di rimuovere polveri dai terrazzi che prima non esistevano», affermano i due dirigenti.

La situazione, già di per sé insostenibile, è aggravata dalla mancanza di certezze riguardo agli indennizzi temporanei legati ai cantieri, senza indicazioni sul soggetto responsabile per la corresponsione di tali indennizzi. Inoltre, non sono stati effettuati accertamenti delle condizioni degli immobili prima dell’inizio dei lavori. Non è arrivata alcuna comunicazione riguardo alla possibile svalutazione economica delle aree vicine allo stabilimento Fincantieri, prevista al termine dei lavori.

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Secondo Nasini e Prato, «Se non vengono avviati immediatamente rilievi fonometrici sui livelli di rumore e altri studi sulle vibrazioni e le interferenze ambientali, gli indennizzi auspicati non saranno in grado di coprire i danni subiti dai proprietari. I costi per i rilievi non dovrebbero gravare sui proprietari che soffrono i disagi. La quantificazione degli indennizzi dovrebbe avvenire attraverso tavoli di discussione tra le istituzioni, i soggetti attuatori e le rappresentanze e i comitati dei cittadini».

I consumatori

In una lettera aperta inviata ieri alle autorità locali e regionali, i rappresentanti di associazioni di consumatori e comitati cittadini di Sestri Ponente hanno espresso preoccupazioni riguardo ai continui disagi provocati dal cantiere di ribaltamento a mare nel quartiere. I residenti lamentano il forte disturbo acustico e le vibrazioni che perdurano da mesi, richiedendo risposte concrete per tutelare la loro salute e sicurezza.

I firmatari della lettera, tra cui Adoc Genova e Liguria, Assoutenti Genova e Liguria e il Comitato Via Sestri e Dintorni, segnalano che, a distanza di 20 giorni dalla loro richiesta ufficiale, l’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale non ha ancora convocato un incontro con i cittadini. Questo silenzio, evidenziano, violerebbe il diritto fondamentale di essere ascoltati, sancito dalle leggi internazionali e dalla Costituzione Italiana.

Nel comunicato si fa notare che l’Autorità Portuale non ha adottato misure di monitoraggio riguardo ai rumori e alle vibrazioni prima dell’inizio dei lavori, a differenza di quanto realizzato da RFI a Rivarolo, e che non sono stati definiti i criteri per la gestione degli indennizzi per i disagi causati. Inoltre, si richiede l’estensione della procedura PRIS, che protegge i cittadini coinvolti in grandi opere, anche ai lavori di ribaltamento a mare, per garantire ulteriori diritti e risarcimenti.

“Chiediamo alle istituzioni di occuparsi di questa situazione, di sollecitare l’Autorità Portuale a incontrare i cittadini e di assicurare che i lavori siano svolti nel rispetto dei diritti delle persone e dell’ambiente”, affermano i rappresentanti delle associazioni e dei comitati firmatari, i quali hanno anche proposto una modifica normativa per estendere la protezione ai cittadini coinvolti da grandi cantieri, affinché le future opere rispettino pienamente i diritti dei lavoratori, delle persone e delle imprese nei territori circostanti. La lettera si conclude con un appello alle istituzioni locali e regionali affinché promuovano un cambiamento volto a garantire maggiore attenzione nella gestione dei disagi causati dalle grandi opere pubbliche.

I pensionati Spi Cgil

Sì a un nuovo bacino di carenaggio a Sestri Ponente, ma non a discapito dei cittadini: questo è il messaggio espresso dal sindacato pensionati della Cgil del quartiere. I lavori in corso da mesi per l’ampliamento di Fincantieri «stanno mettendo a dura prova la pazienza dei residenti, in particolare degli anziani che devono sopportare rumori e vibrazioni incessanti per otto ore al giorno, sette giorni su sette – spiegano al sindacato -. Molti anziani sono costretti a rimanere in casa a causa di malattie croniche e disabilità, e stanno raggiungendo un limite inaccettabile»

Lo Spi Cgil non è contrario a un nuovo bacino di carenaggio, poiché riconosce l’importanza di creare occupazione e il potenziale impulso per l’economia locale. Infatti, sostiene che il lavoro genera prosperità e contribuisce a far tornare Sestri Ponente un luogo dove i giovani possano pianificare un futuro e una famiglia. «Tuttavia, ciò che non può essere accettato è un’Amministrazione comunale che ignora le proprie responsabilità» dicono allo Spi.

«È compito del Sindaco di Genova, o di chi ne fa le veci, rispondere per la salute e il benessere dei cittadini, garantendo vivibilità e servizi adeguati a tutti coloro che vivono e lavorano nel territorio. Il Masterplan del Comune è appena iniziato e deve essere oggetto di discussione in incontri pubblici con il Municipio, le associazioni e tutti gli interessati allo sviluppo sostenibile del quartiere – dicono a sindacato -. Nel frattempo, i residenti e i commercianti più colpiti devono essere compensati con un’indennità per rumori e vibrazioni, e vanno riconosciuti i danni alle abitazioni e ai negozi. La legge della Regione Liguria, che riguarda i Programmi Regionali di Intervento Strategico (P.R.I.S), prevede fondi economici a sostegno dei cittadini e delle attività commerciali colpite dagli effetti del cantiere. Riteniamo che questi interventi debbano essere considerati come un obbligo riparativo da parte dell’Amministrazione Comunale, che deve rispondere concretamente ai cittadini. Come Lega Spi Cgil, abbiamo richiesto un incontro con il Vice sindaco reggente del Comune di Genova e ci impegneremo per trovare soluzioni a queste problematiche».

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