Vi sono dei momenti nei quali la priorità della politica estera su quella nazionale si appalesa con chiarezza anche agli occhi miopi di governanti e legislatori abituati, per convinzione e prassi, ad anteporre a qualsiasi ragionamento le modeste convenienze della seconda, spesso per di più ridotta a mero chiacchiericcio quotidiano privo di qualsiasi prospettiva alta, ricco di tatticismo declinato nel breve periodo e di polemiche sideralmente lontane dalla vita reale delle persone comuni. Un terreno privilegiato per chi è abile nello zigzagare fra amici presunti e avversari forse non tali, nel dire e non dire, nell’esercizio sterile di un’arte oratoria inutile, mai o quasi fissata in uno scritto un minimo approfondito e ragionato.
Ora, però, siamo proprio in uno di quei momenti nei quali gli eventi che accadono fuori dalle nostre abitudini e convenienze quotidiane impongono scelte precise, prese di posizione chiare, affermazioni nette. Rivelando così verità a volte scomode, nascoste dalla cappa fumosa generata dalla ridondante politica-politicante e ciò nondimeno reali, incontrovertibili.
Così, abbiamo visto la solitamente determinata Presidente del Consiglio destreggiarsi a fatica fra la coerenza innanzitutto con sé stessa nel ribadire il sostegno all’Ucraina invasa e bombardata dalla Russia e quella con la sua appartenenza a un fronte sovranista che ora con Donald Trump alla Casa Bianca ritiene giunto il tempo di esplicitare senza più timori la propria preferenza per i modi rudi e assai poco democratici delle autocrazie governanti in un numero crescente di capitali.
Giorgia Meloni deve difendersi dall’attacco che le sta sferrando da destra Matteo Salvini, leader ammaccato di una Lega irriconoscibile ai suoi fondatori ma ancora nelle mani del suo spregiudicato segretario, ormai avviatosi su una deriva radicale e populista sempre più pericolosa. Posizioni che obiettivamente pongono in difficoltà gli alleati “moderati”, nella fattispecie Forza Italia.
Sostenere apertamente Alternative für Deutschland (AfD) in Germania, come ha fatto Salvini, contro la CDU partito guida dei Popolari europei, dei quali Forza Italia è parte, significa porsi in netta contrapposizione con l’alleato. E neppure il felpato Ministro degli Esteri può far finta di niente, nel nome della governabilità. Certo non le ha mandate a dire Marina Berlusconi, e non è la prima volta. E qualcosa questo vorrà pur dire, in quel partito.
Ma anche, da parte del solito Salvini, la mancata chiarezza nella presa di posizione in difesa del Presidente della Repubblica, attaccato e minacciato (e con lui, l’Italia intera) in già tre ripetute occasioni da una funzionaria di alto livello del governo russo, può essere passata sotto silenzio e accantonata nel dimenticatoio.
Ciò per dire che quanto accade fuori da noi sta determinando le premesse per un chiarimento indifferibile: se davvero Forza Italia vuole essere (e non solo sostenere d’essere) un partito europeista e “moderato di centro” non potrà restare ancora a lungo alleato di partiti esplicitamente di destra anche nelle scelte che marcano una posizione, senza furbizie d’alcun genere, appunto nella politica estera.
Ma così è pure sull’altro fronte. Ove il M5S una volta di più, eterodiretto dalla banda Travaglio e guidati dal camaleontico ex premier Giuseppe Conte, ha dimostrato la sua predilezione per il Cremlino putiniano e per la Casa Bianca trumpiana cogliendo al volo l’occasione per sbandierare un pacifismo fasullo che di fatto premia l’invasore troppo grande per poter essere sconfitto. Golia vincente su Davide, a prescindere.
Si potrà essere “testardamente unitari”, ma la segretaria del PD non potrà a lungo sacrificare la coerenza europeista del suo partito con lo scetticismo del suo teorico alleato, sistematicamente inteso a creare fratture all’interno di una coalizione in verità mai davvero nata. Un tema che Elly Schlein dovrà svolgere ma che ancor più la minoranza interna dovrà imporle, trovando quel coraggio che sinora non ha avuto.
Sulla politica estera non è lecita l’ambiguità. Anche nelle alleanze nazionali. Vale per Forza Italia, vale per il Partito Democratico.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link