ecco le agevolazioni per il 2025 — idealista/news

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


Gli italiani, come è noto, sono amanti del mattone e anche per questo motivo puntano in tanti a possedere almeno un immobile di proprietà. In quest’ottica l’acquisto della prima casa riveste senza dubbio una grande importanza, per quanto spesso possa essere complicato e molto impegnativo. Anche per questo motivo lo Stato ha previsto delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa, al fine di rendere più agevole questo rilevante investimento. 

Per usufruire dei vantaggi contemplati dalla legge, è cruciale conoscere tutti benefici fiscali disponibili, ma anche i requisiti richiesti per ottenerli. 

Quali sono le agevolazioni prima casa 2025?

Da lungo tempo lo Stato ha disposto una serie di agevolazioni per l’acquisto della prima casa, introducendo ulteriori novità nell’ultima legge di bilancio, in vigore dall’1 gennaio 2025. 

Microcredito

per le aziende

 

I benefici fiscali prevedono una riduzione delle imposte da pagare quando si acquista un immobile da destinare ad abitazione principale. Ecco nel dettaglio le agevolazioni prima casa 2025: 

  • Imposta di registro: se si acquista da un privato o da un’impresa che vende in esenzione IVA, si versa un’imposta di registro del 2% sul valore catastale al posto del 9%, con un importo minimo di 1.000 euro;
  • Imposta ipotecaria e catastale: entrambi questi tributi sono dovuti nella misura fissa di 50 euro ognuno;
  • IVA: acquistando da un’impresa con vendita soggetta a IVA, l’aliquota è applicata nella misura ridotta del 4% rispetto al 9%. In tal caso le imposte di registro, catastale e ipotecaria, saranno da versare nella misura fissa di 200 euro ciascuna. 

Tra i benefici “prima casa” ci sono anche delle spese detraibili, qualora l’acquisto venga finanziato da un mutuo: al posto delle imposte dovute, si paga un’imposta sostitutiva pari allo 0,25% dell’importo del mutuo. 

Sono spese detraibili, sempre al 19%, quelle relative agli interessi che si pagano sul mutuo, fino a un importo massimo di 4.000 euro, quindi la detrazione spettante ogni anno è di massimi 760 euro. Sempre nella misura del 19% si possono detrarre altre spese legate all’ottenimento del mutuo, quali quelle notarili e istruttorie, oltre all’imposta sostitutiva. 

Agevolazioni prima casa: i requisiti

L’accesso alle agevolazioni prima casa e alle spese detraibili è possibile solo se si soddisfano determinati requisiti, sia oggettivi che soggettivi. In quest’ultima categoria rientra l’appartenenza dell’immobile a determinate categorie catastali: 

  • A/2 (abitazioni di tipo civile); 
  • A/3 (abitazioni di tipo economico);
  • A/4 (abitazioni di tipo popolare); 
  • A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare);
  • A/6 (abitazioni di tipo rurale); 
  • A/7 (abitazioni in villini);
  • A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi). 

Le agevolazioni spettano anche per le pertinenze dell’abitazione principale, che rientrano nelle categorie catastali:

  • C/2 (magazzini e locali di deposito);
  • C/6 (rimesse e autorimesse);
  • C/7 (tettoie chiuse o aperte), tutte nel limite di una pertinenza per ciascuna categoria.

Sono escluse, invece, le seguenti categorie: 

  • A/1 (abitazioni di tipo signorile); 
  • A/8 (abitazioni in ville);
  • A/9 (castelli e palazzi di eminente pregio storico e artistico).

Inoltre, chi vuole beneficiare delle agevolazioni prima casa, deve rispettare anche dei requisiti soggettivi, che analizziamo di seguito, relativi alla residenza e al possesso di altri immobili. 

Agevolazioni prima casa se si possiede già un immobile

Parlando dei requisiti soggettivi, è bene sapere cosa accade alle agevolazioni sulla prima casa se si possiede già un immobile. L’acquirente non deve essere proprietario, né titolare di diritto di usufrutto o uso di una casa situata nello stesso Comune in cui intende acquistare l’abitazione principale, anche nel caso in cui non ha fruito dei benefici per quella già posseduta. 

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Inoltre, per accedere alle agevolazioni per la prima casa, l’acquirente non deve possedere altre abitazioni acquistate con gli stessi benefici. In caso contrario, può anche essere ammesso ai vantaggi fiscali previsti, con l’impegno però di vendere l’immobile già posseduto entro un lasso di tempo ben definito. 

Fino al 2024 il termine previsto era un anno, ma la Legge di Bilancio 2025 ha rivisto questo limite, estendendolo a due anni. La mancata osservazione di questa disposizione, comporta la perdita delle agevolazioni e quindi il pagamento delle maggiori imposte, con l’aggiunta degli interessi e di una sanzione pari al 30%.

Agevolazioni prima casa: che fare con la residenza?

Uno dei requisiti per l’accesso alle agevolazioni prima casa è legato alla residenza: l’immobile deve trovarsi nello stesso Comune in cui l’acquirente risiede. 

In mancanza di ciò, sarà necessario trasferire la residenza entro 18 mesi dall’acquisto, pena la perdita dei benefici, con conseguente obbligo al pagamento delle imposte nella misura ordinaria, con l’aggiunta di sanzioni e interessi. 

Agevolazioni prima casa senza residenza

Ci sono diverse situazioni in cui si può usufruire delle agevolazioni sulla prima casa, senza necessariamente avere la residenza nel Comune in cui si trova l’immobile al momento dell’acquisto. 

Una delle eccezioni riguarda il caso in cui la casa si trova nel Comune in cui l’acquirente svolge la sua attività lavorativa o di studio. Possono beneficiare delle agevolazioni prima casa senza dover trasferire la residenza anche i cittadini italiani che si sono trasferiti all’estero per ragioni di lavoro e hanno risieduto o svolto la propria attività in Italia per almeno cinque anni. 

Le agevolazioni saranno ugualmente riconosciute a patto, però, che l’immobile si trovi nel territorio del Comune di nascita o in quello in cui l’acquirente aveva la residenza o svolgeva la propria attività prima del trasferimento all’estero. 

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Inoltre, il cittadino emigrato all’estero deve essere iscritto all’AIRE, ossia l’anagrafe italiana degli italiani residenti all’estero. 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link