ECONOMIA, inclusione finanziaria e micro credito in Italia. Il Rapporto 2025 di Gruppo Banca Etica

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25 febbraio 2025 – Inclusione finanziaria e micro credito. Per un nuovo dialogo con i territori è il titolo della terza edizione del rapporto annuale nato dalla collaborazione tra Gruppo Banca Etica, c.borgomeo&co. e Rete Italiana di Microfinanza (RITMI).

PRESENTATO A ROMA IL XVIII RAPPORTO SUL MICRO CREDITO

Lo studio contiene il VI Rapporto sull’inclusione finanziaria e il XVIII Rapporto sul microcredito in Italia ed è stato presentato oggi a Roma (on line è disponibile la registrazione integrale dell’evento) nella sede dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, durante una tavola rotonda animata dal confronto tra i vertici delle organizzazioni promotrici della ricerca, Anna Fasano (presidente di Banca Etica), Carlo Borgomeo (presidente di c.borgomeo&co.) e Giampietro Pizzo (presidente di RITMI e moderatore dell’incontro) (e i rappresentanti di istituzioni ed enti autorevoli coinvolti (Banca d’Italia, Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, Conferenza episcopale italiana, CeSPI) Centro Studi di Politica Internazionale e Caritas Italia). Lo studio, oltre a fotografare la realtà cifre alla mano, apre un dibattito di prospettiva presentando un’agenda di proposte operative e normative rivolte alle istituzioni e al settore bancario.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

CALO DEI NON BANCARIZZATI

Ed ecco alcuni highlights evidenziati dall’indagine: circa il 3% dei nuclei familiari in Italia non possiede alcuno strumento bancario (conto corrente; conto deposito; conto postale). Si tratta di quasi 600.000 nuclei familiari, per un totale stimabile di circa 1,3 milioni di cittadini non bancarizzati. Una massa di persone escluse finanziariamente già fragili e rese così ulteriormente vulnerabili. Il dato appare in sensibile miglioramento rispetto alla precedente rilevazione su dati del 2020: in due anni circa 500.000 famiglie (il 46% di quelle in condizione di esclusione indicate nel precedente rapporto) si sono dotate di strumenti bancari. Tra gli aspetti negativi permane la maggior debolezza delle aree meno sviluppate del Paese (il 72% delle famiglie non bancarizzate vive al Sud e nelle Isole) e delle persone più in difficoltà, e il 77% delle famiglie escluse appartiene al quintile di reddito più basso (fino a 17.000 euro annui). Il 53% delle richieste di finanziamento viene dal Nord, mentre solo il 28% da Sud e Isole. Se pur con tassi di accoglimento più alti al Sud, questi tendono a premiare soprattutto gli appartenenti ai quintili di reddito più alti.

INDICE DI INCLUSIONE FINANZIARIA: È DESERTIFICAZIONE BANCARIA

In questo scenario, l’Indice di inclusione finanziaria elaborato da Banca Etica, che si concentra su intensità creditizia (rapporto tra finanziamenti e prodotto interno lordo, Pil) e condizioni di offerta di credito nelle aree territoriali, segna per il 2022 un calo di 8,4 punti rispetto al valore di riferimento (fissato a 100) per il 2012. È il peggior risultato dall’inizio delle rilevazioni e sintetizza una serie di condizioni sfavorevoli per persone e imprese, inclusa la restrizione quantitativa di disponibilità dei finanziamenti e una maggior riluttanza del sistema a concedere quei finanziamenti. Una fotografia complessiva che trova riscontro nel forte rallentamento del credito erogato dalle banche registrato dalla relazione di Banca d’Italia sul 2022 e sulla quale incidono vari fattori, a cominciare dalla contrazione dei punti di accesso al credito. A fine 2023 Fisac Cgil segnalava che nel paese fossero presenti poco più di 20.000 sportelli bancari, ridotti di quasi il 4% rispetto al 2022, e marcando ulteriormente la differenza tra Nord (57% del totale nazionale), Sud e Isole (22%).

DONNE E IMMIGRATI

Donne e immigrati restano i soggetti a maggior rischio di rimanere ai margini. In particolare, l’inclusione economica di genere appare frenata anzitutto dalla limitata partecipazione delle donne al mercato del lavoro (56,2% in Italia a fronte del 70,2% della media dell’Unione europea), con un 37% delle donne italiane che non ha un conto in banca e solo 95 miliardi di euro di crediti concessi a donne sui 474 erogati dalle banche alle persone fisiche nel 2023 (FABI). E, benché le donne si dimostrino mutuatarie a minor rischio, rispetto all’indice di bancarizzazione delle persone straniere (non OCSE) in Italia, invece, il dato è cresciuto vertiginosamente negli anni (dal 61% del 2010 al 90% del 2020), per poi contrarsi all’83% del 2022. In questo scenario molto difficile, il micro credito si dimostra uno strumento indispensabile di inclusione finanziaria. Nel 2023, secondo i dati elaborati da c.borgomeo&co., grazie al lavoro di promozione di 127 soggetti sono stati concessi micro prestiti (quasi sempre senza bisogno di garanzie personali) a 17.785 beneficiari, per un ammontare complessivo di oltre 298 milioni di euro. Rispetto al 2022 si registra così una discreta crescita del numero di prestiti (+13,4%) e un forte incremento dell’ammontare erogato (+39,2%), così come del prestito medio (+54% sul 2022).

UNO SCENARIO DIFFICILE

Un particolare dato da osservare è la crescita dei micro crediti agli studenti, che rappresenta circa il 46% dei micro crediti erogati nel 2023, ciò rappresenta senza dubbio una novità sia rispetto ai soggetti finanziari che alle caratteristiche del prodotto finanziario. Un fenomeno senz’altro da monitorare in prospettiva. I dati riportati nella ricerca fotografano il settore prima dell’entrata in vigore della nuova normativa (gennaio 2024), che porta con sé cambiamenti importanti per il micro credito produttivo. Ciò significa che nella rilevazione riguardante l’anno 2024 è plausibile attendersi una sensibile dinamica di crescita. Per contro, il micro credito sociale non ha visto purtroppo evoluzioni con la nuova normativa, nonostante la sempre più crescente domanda di strumenti di inclusione finanziaria dedicati a soggetti vulnerabili, lasciando perciò irrisolta una delle principali sfide del settore.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

LA FOTOGRAFIA DI UN PAESE FRAMMENTATO, CON PARZIALI MIGLIORAMENTI

Ad avviso di Anna Fasano, presidente di Banca Etica, «i dati presentati nello studio, letti congiuntamente alla crescita della desertificazione bancaria e all’aumento delle disuguaglianze, ci consegnano la fotografia di un paese frammentato, dove le fasce più fragili e disagiate di popolazione non trovano nel sistema bancario e nell’offerta delle istituzioni un’adeguata risposta all’urgenza delle istanze d’inclusione sociale. La sfida per tutti gli operatori coinvolti è perciò quella di lavorare su diversi strumenti della filiera del credito e dell’accompagnamento, perché tornino ad essere acceleratori di autodeterminazione, con particolare focus sui target oggi a maggior rischio, come donne e migranti. E Banca Etica continuerà, come e più di prima, a fare la propria parte in questa direzione». Secondo Carlo Borgomeo «alcuni dati mostrano qualche parziale miglioramento in materia di inclusione finanziaria, ma molta strada resta ancora da fare. Per quanto riguarda il micro credito cresce il numero dei prestiti e, soprattutto, l’importo medio. Il che, considerata anche la sempre minore incidenza del cd. micro credito sociale, può non essere una buona notizia. Bisogna infatti evitare il rischio che progressivamente il micro credito perda la sua caratteristica che è quella di rendere possibile, per I soggetti più deboli, l’esercizio del diritto al credito».

MICRO CREDITO QUALE RISORSA IMPORTANTE

Per Giampietro Pizzo (presidente di RITMI), «di fronte ai bisogni e alle capacità inespresse di persone e comunità fragili, la ricerca evidenzia come il micro credito si confermi una risorsa importante ma non ancora pienamente valorizzata. Lo scenario è destinato a evolvere, a seguito dell’entrata in vigore della nuova normativa del micro credito (Decreto Ministeriale n.211/2023) che porta senz’altro elementi di novità e di opportunità, ma ora servirebbe un cambio di passo nell’impegno delle istituzioni, in particolare sul fronte del micro credito sociale. L’inclusione finanziaria si costruisce sui territori lavorando per la messa in rete di competenze e risorse di prossimità: solo così si danno risposte effettive, si costruiscono servizi permanenti e si rende l’inclusione finanziaria un primo passo verso una maggiore coesione sociale e migliori condizioni di vita individuali e collettive».

BANCA ETICA

Banca Etica è la prima e tuttora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica, opera da venticinque anni sull’intero territorio nazionale attraverso una rete di filiali e consulenti e grazie ai servizi di home e mobile banking. Banca Etica raccoglie il risparmio di organizzazioni e cittadini responsabili e lo utilizza interamente per finanziare progetti finalizzati al benessere collettivo. Oggi Banca Etica conta più di 48.000 soci e 96 milioni di capitale sociale; una raccolta di risparmio di oltre 2,5 miliardi di euro e finanziamenti per circa 1,2 miliardi di euro a favore di iniziative di organizzazioni, famiglie e imprese nei settori della cooperazione e innovazione sociale, cooperazione internazionale, cultura e qualità della vita, tutela dell’ambiente, turismo responsabile, agricoltura biologica, diritto alla casa, legalità. Banca Etica aderisce ai principali network internazionali della finanza etica: Global Alliance for Banking on Values (GABV) e Federazione Europea delle Banche Etiche e Alternative (Febea). Il Gruppo Banca Etica include Etica Sgr, società di gestione del risparmio che propone esclusivamente fondi comuni di investimento etici, Fondazione Finanza Etica, che promuove iniziative di studio e sensibilizzazione sull’educazione critica alla finanza, e CreSud che offre risorse finanziarie e servizi di assistenza a organizzazioni di micro finanza, produttori di commercio equo e solidale, associazioni e Ong in America Latina, Africa ed Asia. In Spagna è attiva Fiare Banca Etica, con uffici e filiali in alcune città – www.bancaetica.it

C.BORGOMEO&CO.

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c.borgomeo&co. Grande trasparenza, capacità di formulare soluzioni innovative, esperienza consolidata: questi i punti di forza della società c.borgomeo& co, fondata nel 2002 da Carlo Borgomeo e Marco Vitale, che da oltre vent’anni eroga servizi di consulenza ad Imprese, Pubbliche Amministrazioni, Enti del Terzo settore, Associazioni e Organizzazioni operanti in vari settori. Tra le attività della società merita apposita menzione il Rapporto annuale sul micro credito in Italia, pubblicato per la prima volta nel 2005, che costituisce la più significativa base di dati disponibile in materia. In tema di micro credito la società ha elaborato, inoltre, numerosi progetti esecutivi calibrati sulle reali esigenze dei committenti

www.borgomeo.it

RETE ITALIANA DI MICROFINANZA E INCLUSIONE (RITMI)

Nata nel 2008, RITMI (Rete Italiana di Micro finanza e Inclusione Finanziaria) è un’associazione senza fini di lucro impegnata nella lotta all’esclusione sociale e finanziaria. All’interno della Rete si sviluppano attività volte alla creazione di nuova imprenditorialità, sostegno alle imprese, promozione delle pari opportunità, lotta al sovra indebitamento e iniziative di educazione finanziaria. Con il fine di dare maggiore visibilità al micro credito e alla micro finanza, RITMI lavora attivamente per favorire il dialogo con la società e le istituzioni, anche con azioni volte a incidere sulla legislazione specifica

ritmi@ritmi.org

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 



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