Friedrich Merz dopo la vittoria alle elezioni in Germania con il 28,6% dei voti ottenuto dalla CDU vuole avviare al più presto le consultazioni per formare un governo stabile. “Abbiamo ricevuto un mandato chiaro e costruiremo una Grosse Koalition con i socialdemocratici”, ha dichiarato dalla sede della Konrad Adenauer Haus. Il mancato ingresso al Bundestag dei liberali dell’FDP e del partito rossobruno BSW ha lasciato come unica opzione un’alleanza con l’SPD, nonostante il crollo elettorale di quest’ultimo al 16,4%. Merz punta a chiudere le trattative entro Pasqua, consapevole della necessità di garantire rapidamente stabilità al Paese. L’avanzata dell’AfD, che ha raddoppiato i voti rispetto alle scorse elezioni raggiungendo il 20,8%, rappresenta per Merz un campanello d’allarme per i partiti moderati. Il leader conservatore vuole arginare la crescita dell’estrema destra ricostruendo un rapporto di fiducia con l’elettorato centrista, pur senza compromessi con l’AfD. Sul tema migratorio, ha precisato: “Nessuno vuole chiudere le frontiere, ma dobbiamo proteggerle meglio”. L’SPD, travolta dalla sconfitta elettorale, non ha ancora dato il via libera alla Grosse Koalition proposta da Merz. “Nulla è deciso”, ha affermato il presidente Lars Klingbeil, nominato capogruppo parlamentare per guidare il rinnovamento del partito. Olaf Scholz, ancora cancelliere in carica, ha garantito di rimanere al suo posto “fino all’ultimo giorno”. Merz, consapevole della crisi dei socialdemocratici, ha assicurato di non volerli “distruggere”, riconoscendone il ruolo fondamentale nella democrazia tedesca. I Verdi, con l’11,6%, si preparano invece all’opposizione, pur mostrando disponibilità a collaborare su alcuni temi. Tra questi, la riforma del freno al debito, che Merz vorrebbe approvare prima del suo insediamento per evitare ostacoli futuri nella legislatura. La Germania punta a superare il vincolo del pareggio di bilancio imposto da Wolfgang Schäuble durante la crisi dell’euro. Sul fronte internazionale, Merz ha già avuto colloqui con il presidente francese Emmanuel Macron e con la premier italiana Giorgia Meloni, con la quale la collaborazione sarà stretta, soprattutto sul tema migratorio. Ha anche espresso posizioni chiare su Donald Trump: “L’Europa non si farà intimidire e deve essere pronta a difendersi da sola”. Secondo Merz, ci sono segnali evidenti che gli Stati Uniti abbiano perso interesse per l’Europa, e l’Ue dovrà imparare a parlare “con una sola voce” su questioni cruciali come i dazi e il sostegno all’Ucraina. Un altro segnale della sua linea decisa in politica estera è l’invito annunciato a Benjamin Netanyahu a Berlino, ignorando le polemiche legate all’ordine di arresto della Corte Penale Internazionale. “È assurdo che il presidente israeliano non possa visitare la Germania”, ha commentato. Con il Bundestag che verrà sciolto il 24 marzo, il tempo stringe per Merz, che vuole chiudere le trattative al più presto e garantire alla Germania un governo forte in un contesto internazionale sempre più incerto.
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