“Il dilettantismo della giunta sulla Città della Musica rischia di costarci il milione di finanziamento”

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“Dilettantismo”. Questa la prova che per il capogruppo Domenico Pettinari (Pettinari sindaco) avrebbe dato per l’ennesima volta l’amministrazione Masci sulla vicenda della Città della Musica di via Raiale. Un “dilettantismo” che ora alla città potrebbe costare la perdita del milione di euro destinato alla realizzazione delle aule e i laboratori previsti dalla delibera del 24 settembre 2019 e cui si è rinunciato con quella del 20 febbraio 2025 come anticipato da IlPescara.

Una situazione aggravata anche dalla motivazione alla base della decisione e cioè la pericolosità idraulica determinata dal Psda (Piano stralcio difesa delle alluvioni) che prima dell’appalto dei lavori aveva già inserito l’area in quelle più a rischio. Una cosa di cui il Comune, denuncia quindi Pettinari, si è accorto solo cinque anni dopo e cioè oggi con quella delibera di rinuncia all’intervento.

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“Perché il Comune non ha sospeso l’aggiudicazione dei lavori avvenuta nel giugno 2020, dopo l’entrata in vigore del Psda., ma ha preferito continuare a portare avanti il progetto, addirittura sollecitando la ditta aggiudicataria della gara di appalto dei lavori a prendere in consegna e iniziare i lavori dalla firma del contratto nell’ottobre del 2020 fino al febbraio del 2023, giorno della rescissione del contratto, nel frattempo elargendo incarichi di consulenza tecnica per quasi 40 mila euro cui si aggiungono gli oltre 4 mila euro che alla fine ha dovuto riconoscere alla ditta in virtù della rescissione?”, chiede sottolineando che si tratta di “somme che se non coperte eventualmente dal finanziamento saranno a carico del bilancio comunale”.

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“In quel periodo – incalza – il rischio idraulico pubblico non c’era o si faceva finta di non vederlo e si preferiva continuare a portare avanti un’opera posta in zona ad alto rischio idraulico, con tutte le conseguenze del caso?”. Parole cui aggiunge anche la cronologia degli atti a partire dalla delibera di giunta del 2019 con cui si approvò il progetto definitivo seguita dalla determina dirigenziale del 22 giugno 2020 con cui si ratificò l’aggiudicazione di lavori per arrivare alla successiva, quella del 17 novembre 2021 con cui ci fu l’affidamento cui seguì la firma de contratto risalente al 21 ottobre 2020. Si arriva così al 15 febbraio 2023 quando un’altra determina, ricorda Pettinari, e cioè la 212, dispose il recesso del contratto “per intervenute problematiche nel progetto sollevate dalla ditta assegnataria dell’appalto che non procedeva alla presa in consegna e all’inizio dei lavori poiché ritenute dalla stessa non sanate, nonostante il Comune avesse più volte sollecitato la stessa ditta, attraverso una corposa corrispondenza dalla firma del contratto nel dicembre del 2020 riconoscendo alla stessa un rimborso per le spese sostenute pari a oltre 4mila euro”. Il penultimo attimo prima della delibera 88 di pochi giorni fa con cui è arrivata la rinuncia al progetto, fu la determina dirigenziale 1249 del 22 giugno 2023 con cui, prosegue il capogruppo, “veniva affidato alla Società già affidataria dell’incarico di progettazione dell’intervento, l’incarico di revisione del progetto definitivo/esecutivo per un importo complessivo pari a 3mila 806,40 euro”.

Adesso il Comune con la delibera di febbraio chiede alla Regione di destinare parte del milione di euro che era destinato alla Città della Musica alla “copertura delle spese di consulenza tecnica sostenute sino ad oggi e di riprogrammare la restante soma per altri progetti sul territorio comunale”, ma quel milione arriva dalla altre iniziative e progetti culturali, ma quel milione di fondi Masterplan, denuncia Pettinari, non è certo che si farà in tempo a reinvestirlo “considerato che oggi si ha a disposizione solo un anno e mezzo per riprogrammare i fondi, approvare i nuovi progetti, appaltare i lavori ed eseguirli con effettuazione delle spese”. Questo perché “l’articolo 242 del decreto legge 19 maggio 2020 numero 34 al comma 7, stabilisce la scadenza dei programmi operativi complementari alla programmazione comunitaria 2014-2020 (quindi il Masterplan) al 31 dicembre 2026”.

Sarebbe quindi “elevato il rischio che il Comune di Pescara – conclude il capogruppo di opposizione – possa perdere il finanziamento”.



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