Manutenzione ordinaria, quali spese sono a carico dell’inquilino in affitto?

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La manutenzione ordinaria nel caso di affitto può generare dei dubbi nei proprietari e negli inquilini sul fronte delle spese. È fondamentale conoscere i rispettivi obblighi per evitare incomprensioni e costi inaspettati, quando si prende in affitto un immobile. Il locatore deve garantire la consegna della casa in perfette condizioni e provvedere alla manutenzione straordinaria, mentre l’inquilino è responsabile delle piccole riparazioni e della manutenzione ordinaria. Ma cosa significa esattamente “manutenzione ordinaria”? E quali sono le spese a carico di ciascuna parte? Scopriamolo insieme.

Cos’è la manutenzione ordinaria in un contratto di locazione?

La manutenzione ordinaria in un contratto di affitto si riferisce a tutti quegli interventi necessari per mantenere l’immobile in buono stato d’uso senza alterarne la struttura. Stiamo parlando di piccole riparazioni, pulizie e sostituzioni di componenti soggetti a normale usura. Per capire meglio di cosa stiamo parlando, vediamo in quali sono le attività che rientrano in tale definizione.

 

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Sono esempi di manutenzione ordinaria:

 

  • La sostituzione delle guarnizioni dei rubinetti per evitare perdite d’acqua;
  • La pulizia periodica di grondaie e scarichi per prevenire ostruzioni;
  • La ritinteggiatura delle pareti per mantenere l’ambiente decoroso;
  • La lubrificazione di serrature e cardini per garantire il corretto funzionamento.

 

Diversa è la manutenzione straordinaria che riguarda interventi più complessi e costosi, necessari per il ripristino di parti strutturali o impianti essenziali dell’immobile. La manutenzione straordinaria è a carico del proprietario e comprende, ad esempio:

 

  • Il rifacimento del tetto o della facciata;
  • La sostituzione dell’impianto elettrico o idraulico;
  • La riparazione di crepe strutturali nelle mura portanti.

 

Quali sono le spese di manutenzione ordinaria a carico dell’inquilino?

Secondo la normativa e gli usi consolidati, l’inquilino in affitto è responsabile delle spese di piccola manutenzione ordinaria, necessari per  il corretto utilizzo dell’immobile. Ecco un elenco dettagliato:

 

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  • Pulizia e manutenzione degli infissi: l’inquilino deve occuparsi della pulizia di finestre, porte, persiane e tapparelle, nonché della sostituzione di maniglie o cerniere usurate;
  • Sostituzione di lampadine e fusibili: l’illuminazione interna è responsabilità dell’inquilino, che deve provvedere al cambio di lampadine e piccoli componenti elettrici;
  • Piccole riparazioni idrauliche: sono a carico dell’inquilino la sostituzione delle guarnizioni dei rubinetti, la pulizia dei sifoni e la disostruzione degli scarichi;
  • Manutenzione degli elettrodomestici forniti dal proprietario: l’inquilino deve assicurarsi che gli elettrodomestici (se presenti) siano mantenuti in buone condizioni e puliti;
  • Pulizia e cura degli spazi comuni: l’inquilino in affitto deve contribuire alla pulizia di scale, pianerottoli e cortili, secondo il regolamento condominiale, se l’immobile fa parte di un condominio.
  • Verniciatura delle pareti interne: se l’usura è dovuta a un uso normale e non a danni accidentali, l’inquilino deve occuparsi della tinteggiatura.

 

A chi spetta la manutenzione della caldaia in un contratto di locazione?

Uno dei dubbi più frequenti tra inquilini e proprietari legati da un contratto di locazione riguarda la manutenzione della caldaia. Secondo la legge, la suddivisione delle spese segue un criterio chiaro:

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  • La manutenzione ordinaria della caldaia è a carico dell’inquilino: ciò include controlli periodici, pulizia e verifica dei fumi, così come previsto dalla normativa vigente.
  • La sostituzione o riparazione straordinaria spetta al proprietario: se la caldaia si rompe per usura o guasto non dovuto a un uso improprio, il locatore deve farsi carico della riparazione o dell’eventuale sostituzione.loc

La manutenzione della caldaia è obbligatoria per garantire la sicurezza dell’immobile e il rispetto delle normative ambientali. Il mancato controllo periodico può comportare sanzioni e, soprattutto, mettere a rischio la sicurezza degli occupanti.





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