Regione apre a indennizzi, Assoutenti ferma protesta. Ma l’opposizione chiede il Pris

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Genova. Potrebbe sembrare una battaglia di parole, ma nei fatti gli scenari in ballo sono molto diversi e potrebbero portare a soluzioni davvero distanti tra loro. Stiamo parlando del caso del cantiere del ribaltamento a mare di Sestri Ponente, per il quale Regione Liguria oggi si è resa disponibile ad aprire un tavolo di confronto per ragionare sugli eventuali indennizzi da destinare ai cittadini danneggiati. Una apertura che ha disinnescato la protesta portata avanti sul tema da Assoutenti, mentre le opposizioni in regione invece chiedono a gran voce l’apertura di un tavolo Pris per indennizzi a tutto il quartiere. Nel frattempo continua il percorso del comitato nato dal basso dai residenti, che attraverso l’assistenza di Confedilizia stanno preparandosi alla battaglia legale per indennizzi o eventuali risarcimenti più corposi.

Ma andiamo con ordine. “Entro la fine della settimana, Marco Bucci, presidente della Regione Liguria e Commissario alla Ricostruzione, e il Comune di Genova riuniranno Assoutenti, Adoc e i comitati di Sestri Ponente per fare il punto sulla situazione riferita agli eventuali danneggiamenti patiti dai residenti di Sestri Ponente a causa dei lavori per il ribaltamento a mare portati avanti da Autorità Portuale”. Questo è quanto si legge nella nota stampa inviata da Regione Liguria ieri sera.

Una accelerazione da parte dell’ente regionale che sul caso dei possibili danneggiamenti documentati dai residenti di fatto non si era ancora espresso: “Abbiamo verificato la possibilità di procedere all’eventuale indennizzo dei danni subiti e debitamente accertati come effetto delle lavorazioni più impattanti, che comunque si concluderanno entro la fine del prossimo mese di marzo – conferma il presidente della Regione Marco Bbucci – L’ampliamento dei cantieri di Sestri Ponente è una necessità per il futuro della Blue economy nella nostra regione, dobbiamo comunque rispettare la qualità di vita dei cittadini e impegnarci affinché si possano raggiungere entrambi gli obiettivi”.

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La comunicazione arriva a poche ore dal presidio di protesta lanciato da Assoutenti e il comitato dei danneggiati nato sotto l’ala dell’associazione dei consumatori guidata da Furio Truzzi sotto palazzo San Giorgio, sede di Autorità portuale, committente dei cantieri. Assoutenti che “ringrazia il presidente per la convocazione” e revoca la manifestazione rinviata “a data da destinarsi”.

La via del Pris

Sembrerebbe l’avvio di un lieto fine, ma di fatto la vertenza è solo all’inizio. Se Regione Liguria parla di indennizzi per “danni debitamente accertati“, cosa senza dubbio complicata in assenza di un “testimoniale di stato” fatto prima dell’inizio delle lavorazioni, dall’opposizione arriva la richiesta ufficiale dell’apertura di un tavolo Pris. Una soluzione utilizzata in altre situazioni in cui grandi cantieri hanno interferito pesantemente con la cittadinanza – vedi Terzo Valico e il grande cantiere del Viadotto Bisagno –  prevedendo delle fasce di indennizzi slegate dalla certificazioni di danni, ma applicando una logica più ampia per definire il danno, comprendendo disagi, rumore, limitazioni dovute al cantiere e molto altro.

A portare avanti questa strada Linea Condivisa. “Regione Liguria si è dotata di uno strumento come il tavolo Pris (Programma Regionale Intervento Strategico) con la finalità di indennizzare i disagi derivanti da grandi cantieri – si legge nella nota firmata da Gianni Pastorino, Filippo Bruzzone e Sara Tassara – Il Committente dell’opera è Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale nel cui board siedono sia un rappresentante del Comune di Genova che uno di Regione Liguria”.

“Per questa ragione di concerto con il consigliere Gianni Pastorino, che porterà la stessa proposta in consiglio Regionale, questo martedì porterò in Consiglio Comunale una richiesta di attivazione del tavolo Pris. Un ulteriore percorso di tutela dei cittadini sestresi che hanno già gravi danni accertati all’interno delle loro case”, spiega Bruzzone mentre Pastorino sottolinea come “Abbiamo già utilizzato lo strumento del Pris nelle scorse legislature sia per i lavori relativi al terzo valico che per la drammatica caduta del Ponte Morandi e grazie ad una modifica voluta da me e dal Consigliere Lunardon, è stato possibile applicarlo anche per il viadotto della Valbisagno. Presenteremo quindi un ordine del giorno nelle varie sedi istituzionali affinché il committente dei lavori che coinvolgono Sestri attivi un tavolo Pris anche per queste lavorazioni”.

Rincara la dose Sara Tassara, consigliera municipale che ha seguito la vertenza fin dalle prime assemblee, tra le promotrici di una raccolta firme che in poche ore ha raccolto la sottoscrizione di oltre mille residenti: “Nei giorni scorsi un appartamento è stato addirittura dichiarato parzialmente inagibile dall’ufficio pubblica incolumità del Comune di Genova – ricorda – La situazione sta precipitando ed è nostro preciso dovere percorrere ogni strada per tutelare i cittadini”.

La via dei risarcimenti

Nel frattempo, mentre la politica istituzionale muove i primi passi, prosegue anche la “terza via”, vale a dire quella intrapresa dai cittadini che non hanno aderito al comitato promosso da Assoutenti: appoggiandosi a Confedilizia, infatti, si stanno preparando le carte per una eventuale battaglia legale con Palazzo San Giorgio per arrivare ad indennizzi ma anche a eventuali risarcimenti.

Una differenza di termini che di fatto è sostanziale: il risarcimento, infatti, è previsto in caso di condotta non conforme alla normativa. Cosa tutta da dimostrare, ma che nei fatti potrebbe avere una sua dimensione, tenendo conto del fatto che un simile cantiere ha avuto un genesi di anni, anche nello sviluppo della sua “messa a terra”. Tempistiche che secondo i cittadini potevano permettere una gestione molti diversa anche delle eventuali “ricadute esterne”, secondo alcuni “prevedibili” visto il contesto urbano di Sestri Ponente.

 

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