Si è tenuto nel corso della serata di martedì 25 febbraio presso il teatro Brecht di San Sisto l’incontro partecipativo rivolto alla cittadinanza per illustrare gli interventi di valorizzazione del quartiere legati ad Agenda Urbana.
Presenti l’assessore alle infrastrutture Francesco Zuccherini, l’assessore all’ambiente David Grohmann, l’assessore alla transizione digitale Andrea Stafisso, il dirigente Franco Marini, i rappresentanti dello studio Barabani, Alfio Barabani e Cecilia Carrioli, che si è occupato del master plan dell’intervento, e numerosi consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione.
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Aprendo l’incontro, l’assessore Francesco Zuccherini ha definito agenda urbana “uno strumento importante della programmazione regionale ed europea” che consente ai 5 comuni principali dell’Umbria di utilizzare questa “leva” finanziaria per realizzare progetti di rigenerazione urbana, tali da poter cambiare il volto della città e dei quartieri per cui sono pensati. Ciò potrà avvenire con il recupero degli immobili pubblici esistenti, tramite investimenti sull’ambiente, sulla mobilità dolce, sulla tecnologia e sul sociale.
La città di Perugia per raggiungere questo risultato ha realizzato quindi dei “masterplan” individuando le zone ideali ove calare gli investimenti. Tra queste spicca San Sisto, area tra le più importanti della città anche alla luce della significativa densità abitativa, interessata negli anni da molteplici cambiamenti, urbanistici e non, che oggi necessitano di essere adeguati alle rinnovate e diverse esigenze della popolazione.
Il concetto base della progettualità è quello degli spazi comuni, con particolare attenzione per il luogo simbolo di ogni quartiere, ossia la piazza, luogo di aggregazione dove ci si incontra e si socializza. Tale luogo, nelle intenzioni, sarà piazza Martinelli destinata a diventare la piazza per eccellenza di San Sisto a vocazione esclusivamente pedonale, con intorno, ma all’esterno, una corona di parcheggi. Sugli immobili della piazza (teatro Brecht, due torri, biblioteca Penna) si interverrà in maniera significativa. Le opere su San Sisto prevedono altresì azioni di “ricucitura” delle varie aree della frazione, che verranno collegate tra loro tramite piste ciclopedonali, nonché la creazione di un vero e proprio “anello verde” che metterà a sistema i parchi esistenti, ma creando nuovi spazi ove oggi (al confine con la ferrovia limite naturale del quartiere) vi sono solo campi incolti.
L’assessore Zuccherini ha tenuto a precisare che, partendo dal masterplan, anche al di fuori dei fondi di agenda urbana potranno essere individuati ulteriori interventi, finanziabili o con la programmazione comunale o con ulteriori canali di finanziamento.
Zuccherini, con l’occasione, ha voluto informare i cittadini presenti che, grazie all’interlocuzione avviata con Umbra Acque ed in occasione dei lavori del Brt, per San Sisto è stato programmato il potenziamento del collettore, oggi insufficiente rispetto alle esigenze del quartiere. Altro progetto su cui è stato avviato, insieme alla regione, un confronto con Rfi riguarda il superamento del passaggio a livello, posto a confine del quartiere, con l’obiettivo di garantire una maggiore scorrevolezza della mobilità.
“Siamo contenti – ha concluso – di partire oggi con questo iter per avviare un percorso che vogliamo seguire con i cittadini, associazioni ed operatori commerciali per raggiungere, tutti insieme, un risultato importante per il quartiere.
Nel suo intervento l’assessore David Grohmann ha tenuto a precisare come il masterplan redatto abbia un approccio di tipo multifunzionale. Nel suo contesto spiccano le azioni volte al potenziamento del verde ed alla valorizzazione del verde esistente. Tra gli obiettivi di progetto assume particolare rilievo la rifunzionalizzazione dello spazio posto alle spalle del complesso “Due torri” in piazza Martinelli, oggi precluso all’accesso ed in gran parte inutilizzato. Esso verrà riscoperto e valorizzato per diventare parte integrante della piazza interamente pedonale in un mix funzionale tra verde ed altri servizi.
A proposito di verde, l’assessore ha riferito che la valorizzazione della “fascia di protezione” che si intende proporre per piazza Martinelli potrebbe sfruttare anche ulteriori canali di finanziamento (ad esempio fondi comunitari Fse e Fesr) nell’ottica di progetti volti alla riduzione del rumore ed alla realizzazione di impianti di irrigazione.
Un altro progetto che l’Amministrazione comunale intende proporre per la città di Perugia – ha poi illustrato Grohmann – è quello dell’insediamento di “foreste urbane”, ossia la progettazione e lo sviluppo di aree verdi urbane e periurbane con valorizzazione di quelle esistenti, facendo della natura un’importante protagonista di questo paesaggio. Ciò tramite l’attuazione di piani e programmi sistematici e strutturati, il primo dei quali è stato pensato proprio per San Sisto.
Nel’ambito del masterplan di San Sisto Grohmann ha quindi affrontato il progetto volto alla realizzazione di una “cintura verde” con particolare attenzione all’area, oggi in larga parte inutilizzata, posta a margine della ferrovia. I terreni privati, nelle intenzioni verranno acquisiti al patrimonio comunale: tutta la zona verrà riqualificata tramite interventi di forestazione e quindi collegata, in una continuità ideale, ai parchi già esistenti es. Pedopark, parco dello Skrondo (dietro via Pizzetti) quest’ultimo da dotare di nuove strutture per l’esercizio fisico. Ove possibile si cercherà di riqualificare anche le strutture sportive che insistono nell’area (campetti da basket e calcio).
Per quanto concerne il tema della transizione digitale, l’assessore Andrea Stafisso ha riferito ai presenti che l’approccio seguito dall’Amministrazione è stato di guardare non soltanto ai singoli territori ma all’intera città in un’ottica di armonia.
In questo contesto il Comune di Perugia sta riservando attenzione al patrimonio dei dati, che vanno adeguatamente raccolti, gestiti ed infine manutenuti. Tra i progetti in cantiere, propri alla luce di ciò, vi è quello di dotare la città di una ampia sensoristica che consentirà di misurare dati strategici, come rumore e qualità dell’aria, consentendo poi all’Amministrazione di assumere iniziative e scelte sostenute dai dati concreti ricevuti.
Stafisso ha poi annunciato che l’urp (ufficio per le relazioni con il pubblico) di San Sisto, molto utilizzato dai cittadini, verrà potenziato, migliorando i servizi, favorendo una sempre maggiore accessibilità da parte delle varie categorie di soggetti con disabilità e accelerando sulla digitalizzazione dei servizi.
San Sisto, inoltre, sarà anche il quartiere-guida nel progetto generale che mira a completare il gemello digitale, sistema di cui la città si è dotata da tempo, ma che occorre valorizzare ulteriormente tramite la mappatura di tutti i sottoservizi. Ciò infatti consentirà in caso di bisogno di poter intervenire con le manutenzioni in modo mirato.
In conclusione Stafisso ha tenuto a rimarcare che la transizione digitale non deve essere vista con diffidenza, in quanto si tratta di un fenomeno fortemente legato al capitale umano (dunque i cittadini) che devono essere posti al centro di esso tramite la fornitura di servizi realmente rispondenti alle necessità della comunità. Ciò è quanto l’Amministrazione intende fare nell’ambito del progetto legato ad Agenda urbana per San Sisto.
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IL PROGETTO TECNICO
Rigenerazione di San Sisto e Monteluce/Sant’Erminio
Ad illustrare gli aspetti tecnici della programmazione comunitaria 2021-2027 è stato il dirigente Franco Marini che si è concentrato sull’obiettivo principale di agenda urbana, ossia “un’Europa più vicina a cittadini, attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali”, nonché sul concetto di “microcittà”, in cui si articola il territorio urbanizzato di Perugia, fondato sul suo policentrismo storico riconosciuto dalle comunità locali in termini di identità, e appartenenza con diversi gradi di vitalità. A Perugia ne sono state individuate 63: il centro storico, 55 prevalentemente residenziali e 7 di tipo specialistico (terziario, tempo libero, sanità, ecc.).
Tre i progetti guida: 1) metrovia (ferrovia urbana Assisi-Ellera), 2) l’acropoli con la gronda nord (collegamento Monteluce-Elce), 3) il Tevere con la qualificazione paesaggistico-ambientale.
Il concetto di “rigenerazione urbana” è il cuore pulsante delle politiche di sviluppo sostenibile moderne, dove le città diventano non solo luoghi di residenza e lavoro, ma anche spazi in cui si sviluppano identità, coesione sociale e innovazione. Il programma di rigenerazione urbana che ha visto la trasformazione dei quartieri Fontivegge-Bellocchio e Ponte San Giovanni si estende ora a nuove aree urbane di Perugia, con un’attenzione particolare al quartiere di San Sisto e, contestualmente, a Monteluce/Sant’Erminio (l’incontro partecipativo relativo a quest’ultimo quartiere si è svolto nella giornata di lunedì 24 febbraio). Questi interventi si inscrivono nell’ambito della più ampia Agenda Urbana costituita dal Documento strategico territoriale, che mira a realizzare un modello di città più sostenibile, inclusiva e resiliente, allineato con gli obiettivi globali di sviluppo sostenibile delineati nell’Agenda ONU 2030. Il programma prevede interventi che si coniugano con le politiche ambientali e sociali europee per il periodo 2021-2027 e con l’adozione dei principi di “prossimità, sostenibilità, accessibilità e partecipazione” che guidano l’Agenda urbana 21-27 dell’Umbria.
Cinque i punti di finanziamento consentiti da agenda urbana: infrastrutture verdi e blu, infrastrutture ciclistiche, riqualificazione degli spazi pubblici, sviluppo dell’agenda digitale, fondi per azioni di tipo sociale.
Tutti i suddetti criteri sono contemplati nel Psus (Programma urbano per lo sviluppo sostenibile) del Comune di Perugia, ma una particolare attenzione è riservata alla valorizzazione del concetto di “prossimità”, rigenerando i luoghi di aggregazione di due importanti quartieri perugini, al fine di migliorarne la coesione sociale e la qualità della vita.
San Sisto: un quartiere in trasformazione
Dopo aver analizzato le principali problematiche e la storia del quartiere di San Sisto (primo sviluppo negli anni ’60 con la Perugina e “boom” negli anni ’80 con il Silvestrini) – hanno spiegato nella loro relazione tecnica gli arch. Alfio Barabani e Cecilia Carrioli – emerge un quadro complesso ma ricco di potenzialità. Il quartiere è caratterizzato da una buona dotazione di servizi, spazi verdi e strutture sportive. Tuttavia, la qualità degli spazi pubblici e privati è spesso insufficiente, e manca un “centro” che possa fungere da punto di riferimento identitario per la comunità. In questo contesto, la rigenerazione di San Sisto si inserisce come un’occasione per rafforzare l’identità del quartiere, puntando sulla riqualificazione di aree strategiche e sulla connessione delle diverse parti del quartiere.
Il masterplan per San Sisto redatto nell’ambito del Documento strategico territoriale (DST), si articola in una serie di interventi che comprendono:
-il potenziamento delle connessioni tra il quartiere e il centro città, grazie al nuovo sistema di trasporto pubblico rapido BRT (finanziato tramite il PNRR) e al potenziamento del sistema ferroviario urbano;
-la realizzazione di una nuova piazza (Martinelli), come cuore pulsante della vita sociale. Una piazza – hanno detto gli architetti – che oggi si configura come mero piazzale, luogo di parcheggio e con i due principali edifici (teatro e biblioteca) “esposti” solo lungo viale San Sisto. Questa impostazione sarà “ribaltata”, trasformando la piazza in pedonale ed ampliandola fino a 2600 m2 (+30%) grazie al superamento del dislivello con l’area sovrastante. E’ prevista un’area giochi per bambini di 600m2 ed un incremento dei parcheggi (soprattutto fronte Asl) passando dagli attuali 110 a 178.
-la riqualificazione degli edifici pubblici che su di essa si affacciano (la biblioteca Penna, quest’ultima da ampliare, il teatro Brecht, il cva “Due torri”). Dietro le due torri, nell’area oggi inutilizzabile, si ipotizza la creazione di una sala per conferenze da 400 posti ed aule per didattiche all’aperto.
-la creazione di una cintura verde lungo l’asse ferroviario che si connette ecologicamente al corridoio verde del Genna ad est e con il sistema olivato pedecollinare di Lacugnano ad ovest; -la creazione di un sistema di piste ciclabili interne al quartiere connesso con i percorsi ciclabili extraurbani (ciclovia del Trasimeno e ciclovia per Pian di Massiano) che convergono su San Sisto
Quelli sopra descritti costituiscono gli interventi principali, in grado di rafforzare la rete dei servizi e migliorare l’accessibilità e la qualità della vita.
Con il Psus si dà attuazione ad una parte degli interventi previsti nel masterplan.
I predetti, strettamente interconnessi tra loro, si pongono l’obiettivo di costruire un quartiere green, con una nuova piazza accessibile a tutti come luogo di aggregazione quotidiano per ospitare eventi a cui si accompagna la riqualificazione dei principali edifici pubblici che su di essa si affacciano; con la riqualificazione e il potenziamento delle aree verdi connesse con un sistema di percorsi ciclopedonali che favoriscano la mobilità sostenibile anche in relazione al nuovo sistema di trasporto BRT.
Inoltre, l’integrazione tra azioni sociali, digitali e fisiche è cruciale per il successo del progetto. Gli interventi sociali e lo sviluppo di attività educative e culturali, si connettono con quelli urbanistici, grazie alla riqualificazione degli spazi pubblici e alla realizzazione di un “gemello digitale” del quartiere che consenta una gestione più efficiente dei servizi e dei flussi di dati. Inoltre, l’espansione dei servizi digitali per persone con disabilità contribuirà a rendere San Sisto un quartiere più inclusivo.
Un Programma Integrato e Sostenibile
Il programma di rigenerazione che interessa San Sisto e Monteluce/Sant’Erminio è un esempio di come una visione strategica possa integrare diversi aspetti dello sviluppo urbano, dalla sostenibilità ambientale alla coesione sociale, passando per l’innovazione tecnologica e la mobilità sostenibile. I due quartieri, pur con le loro differenze territoriali, storiche e sociali, si collegano in un unico processo che mira a costruire una città più inclusiva, verde e resiliente.
Il tema della prossimità, che include l’idea della città dei quindici minuti e della rigenerazione di quartieri come microcittà in grado di offrire servizi e luoghi per l’incontro, lo svago e la cultura ai propri abitanti è, come detto, il filo conduttore dei due interventi della Agenda urbana 21-27 di Perugia.
Al principio della “prossimità” si affianca una idea di rigenerazione urbana basata su un approccio integrato che comprende il recupero del patrimonio pubblico e dei servizi ad esso connessi, la creazione di infrastrutture ecologiche e sostenibili, e l’uso delle tecnologie digitali per migliorare la gestione dei servizi e favorire la partecipazione civica.
In questo modo, l’intervento non solo risponde alle sfide urbane della contemporaneità, ma contribuisce a costruire una città più equa, vivibile e con una forte identità, che diventa esempio di come la rigenerazione urbana possa essere uno strumento di sviluppo sostenibile a lungo termine.
Sebbene i due quartieri presentino peculiarità distintive—San Sisto una periferia di recente formazione al confine con la più importante zona industriale della città e con il polo ospedaliero e universitario del “santa Maria della misericordia” e Monteluce/Sant’Erminio un’area più storica, situata ai margini della città vecchia — entrambi condividono la necessità di riqualificare spazi pubblici e sociali che, oggi, risultano frammentati o poco funzionali per la comunità. L’intervento sulle piazze o, più in generale, sui luoghi di aggregazione di queste “microcittà” non è dunque solo un’azione di recupero di singole aree, ma un’opportunità per creare un modello replicabile di rigenerazione urbana, che possa essere esteso ad altri quartieri cittadini. La riqualificazione delle piazze in queste aree, infatti, può fungere da punto di partenza per un processo di valorizzazione che va oltre l’ambito strettamente fisico, mirando a rafforzare il senso di comunità e a stimolare una crescita urbana equilibrata. Inoltre, il carattere complementare degli interventi—che unisce la valorizzazione storica di Monteluce/Sant’Erminio con la transizione ecologica e la sostenibilità di San Sisto—offre una sperimentazione che può rivelarsi utile anche per altri contesti urbani, favorendo l’adattamento di soluzioni già testate e la creazione di un modello flessibile di rigenerazione, capace di rispondere alle specifiche esigenze di ciascun quartiere, pur mantenendo una visione di città integrata e coesa.
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