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“Aumentare la spesa per la difesa deve essere un obiettivo teso a rilanciare l’industria e la crescita. Per questo bisogna immaginare un Recovery Plan per la difesa. Se ogni Paese inizia a muoversi autonomamente aumenteranno inevitabilmente i costi per lo Stato in modo irrazionale”. E’ la posizione espressa dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti in occasione di una riunione ristretta dei ministri europei del G20 e ribadita nel corso del bilaterale con il ministro delle finanze polacco Andrzej Domaski. In sostanza spendere in armi fa bene all’economia.

Anche Berlino ha l’intenzione con il nuovo governo di approvare rapidamente fino a 200 miliardi di euro di spese speciali per la difesa. Il Financial Times ha rivelato ieri come la ministra dell’economia del governo laburista Rachel Reeves e i suoi omologhi dei paesi Ue discuteranno di un fondo comune per la difesa nel G20 Finanza che si apre oggi a Cape Town, in Sudafrica. Al quotidiano della City, il ministro polacco Andrzej Domanski chiarisce come potrebbe trattarsi si un “fondo per il riarmo”, e persino di una “banca per il riarmo”. Di questo scongelamento della Brexit almeno sul lato della cooperazione militare – a cinque anni dall’uscita di Londra e quasi nove dal referendum – si discute già da qualche giorno. Insomma si corre alle armi.

Intanto i leader dell’Unione Europea hanno discusso oggi in videoconferenza della recente visita del presidente francese Emmanuel Macron negli Stati Uniti, dove ha incontrato il presidente Donald Trump, in un nuovo contatto preparatorio in vista del vertice straordinario del 6 marzo prossimo, in cui l’Ue “prenderà decisioni” per rafforzare la difesa europea e aumentare il sostegno all’Ucraina di fronte a possibili negoziati di pace. L’appuntamento convocato da Costa segue la dinamica dei contatti e degli incontri tra i dirigenti dell’Ue volti a trovare una posizione comune, a fronte del timore che gli Stati Uniti avviino negoziati di pace con la Russia e raggiungano un rapido accordo di cessate il fuoco, alle spalle di ucraini ed europei. Costa ha riferito in un messaggio sui social network che la videoconferenza è servita per “lavorare su uno stretto coordinamento europeo” e in particolare per conoscere le conclusioni dell’incontro di Emmanuel Macron alla Casa Bianca. Quindi, ha indicato che la riunione in videoconferenza è stata “molto utile” per preparare il Consiglio Europeo straordinario del 6 marzo, in cui ha osservato che “verranno prese decisioni sul sostegno all’Ucraina e sul rafforzamento della difesa europea”. Fonti Ue spiegano che l’incontro è stato breve, circa 30 minuti, e si è concentrato sulle spiegazioni di Macron dopo l’incontro con Trump, seguite da una serie di domande e interazioni tra i leader del blocco.

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In ogni caso, l’ex primo ministro portoghese ha ribadito l’idea che dal vertice emergeranno decisioni per aumentare la difesa europea, in un momento in cui sono in gioco la pace in Ucraina e il futuro ruolo dell’Europa nel mantenimento della sicurezza nel continente. Si prevede che la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, presenti all’incontro un “piano globale” per rilanciare la produzione europea di armi. Dopo l’incontro, il primo ministro dei Paesi Bassi, Dick Schoof, ha sottolineato la “stretta cooperazione” con gli Stati Uniti per avere una “pace duratura” in Ucraina. “Per renderlo possibile, sono necessari un sostegno continuo all’Ucraina, garanzie di sicurezza e investimenti nella difesa europea”, ha riassunto. Per il presidente lituano, Gitanas Nauseda, è fondamentale che l’Ue agisca con unità per “raggiungere la pace attraverso la forza” in Ucraina, un messaggio che ha sottolineato ai suoi colleghi europei. “L’Europa si trova di fronte a importanti decisioni in materia di sicurezza ed è sempre più chiaro che deve essere in grado di difendere efficacemente i propri interessi strategici”, ha affermato il primo ministro ceco, Petr Fiala, che ha sottolineato come sia “essenziale” che l’Unione “agisca unita e decisa” nel campo della difesa. Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha detto che l’incontro in videoconferenza è servito a raccogliere le forze per “spingere la creazione di uno spazio europeo di sicurezza e difesa. L’Ucraina, la Spagna e il mondo hanno bisogno di un’Europa forte e unita. E noi gliela daremo”, ha assicurato.



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