La Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2024/2025 della D’Annunzio si è tenuta il 25 febbraio 2025, alle ore 11 presso l’Auditorium del Rettorato, nel Campus di Chieti.
Sono intervenuti il Magnifico Rettore Liborio Stuppia, la Prof.ssa Maria Cristina Verrocchio in rappresentanza dei Docenti, il Dott. Maurizio Stefanachi per il Personale Amministrativo e Tecnico, il Sig. Davide Del Grosso in rappresentanza degli Studenti.
Alla cerimonia è intervenuto il Ministro della Salute Orazio Schillaci il cui intervento pubblichiamo di seguito.
Buongiorno,
saluto il Magnifico Rettore Liborio Stuppia, le autorità civili, religiose, militari, il Senato accademico, i docenti, i ricercatori, il personale tecnico- amministrativo, gli amici rettori e soprattutto gli studenti e gli specializzandi.
È per me un onore essere qui oggi, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”, un ateneo che celebra con orgoglio i suoi 60 anni di storia, testimoniando la propria crescita e il suo contributo alla formazione, alla ricerca e allo sviluppo del territorio e del sistema accademico italiano.
Il Rettore, nella sua prolusione, ha posto questioni che ritengo fondamentali sul ruolo attuale dell’università e sulla sua missione nel formare i giovani, nel produrre conoscenza e nel contribuire allo sviluppo sociale ed economico. Condivido questa visione: l’università deve essere un motore di progresso, un luogo di crescita e confronto, dove gli studenti possano acquisire le competenze necessarie per affrontare le sfide del futuro con uno spirito critico e capacità di innovazione.
La formazione di qualità, del resto, è il fondamento sul quale si costruisce anche il futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale.
Viviamo un’epoca in cui la necessità di medici, in particolare di alcune specialità, e di professionisti sanitari, a cominciare dagli infermieri, è sempre più evidente. Per questo il Ministero della Salute, insieme al Ministero dell’Università e della Ricerca, sta compiendo un grande lavoro al fine di potenziare i percorsi formativi.
Sono aumentati i posti disponibili nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e stiamo sostenendo con forza le Scuole di Specializzazione anche pagando di più le borse per quelle specialità che sono oggi meno ambite: penso non solo all’emergenza-urgenza della quale sentite sempre parlare, ma anche all’anatomia patologica o alla radioterapia, che sono discipline specialistiche fondamentali per la lotta contro il cancro. Non possiamo rischiare, domani, di non avere sufficienti medici specializzati in queste discipline che rappresentano il futuro delle cure.
L’Università di Chieti-Pescara ha un ruolo centrale in questo processo, con i suoi corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e nelle Professioni Sanitarie – basti citare la laurea in Infermieristica, in Ostetricia, in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria, in Tecniche di laboratorio medico e di Radiologia Medica per Immagini – ma anche quelli in Area scientifica, come l’Ingegneria Biomedica, in cui si formano le donne e gli uomini che domani saranno la linfa del nostro Servizio Sanitario Nazionale.
Un aspetto cruciale per la crescita delle nostre università è senza dubbio l’internazionalizzazione. La collaborazione con atenei e centri di ricerca esteri rappresenta una straordinaria opportunità per studenti e ricercatori, consentendo loro di acquisire nuove competenze e di confrontarsi con le migliori esperienze internazionali. Con 326 accordi Erasmus e 129 accordi di mobilità extraeuropea, l’Università di Chieti-Pescara dimostra il suo impegno in questa direzione.
Allo stesso modo, la ricerca è un elemento imprescindibile per l’innovazione e il progresso. Il Ministero della Salute sostiene con convinzione la ricerca biomedica e sanitaria, anche attraverso gli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che mirano a potenziare le infrastrutture e a promuovere progetti ad alto impatto scientifico. Il contributo dell’università è fondamentale: senza ricerca non vi è innovazione e senza innovazione non vi è progresso nella medicina e nell’assistenza sanitaria. I progressi incredibili compiuti dalla medicina in campo terapeutico per tante malattie ne sono testimonianza chiara.
Infine, sono convinto che possiamo stringere un’alleanza sempre più efficace anche sul terreno della prevenzione sanitaria, che è un nodo fondamentale per la tutela della salute, soprattutto per una popolazione longeva come quella italiana, e che è essenziale anche per assicurare la sostenibilità futura del nostro sistema d’assistenza sanitaria. Cito quale esempio l’accordo che abbiamo stretto con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane per promuovere la donazione del sangue e che può essere un modello per campagne sui grandi temi della prevenzione.
L’Università di Chieti-Pescara sta dimostrando di voler guardare al futuro con ambizione, con investimenti significativi per il raddoppio del campus, la creazione di nuove strutture didattiche e amministrative, e l’espansione dei servizi agli studenti. Il progetto di ampliamento del campus di Chieti, con un investimento di 64 milioni di euro, rappresenta un esempio di come l’università possa e debba essere un punto di riferimento per tutto il territorio.
Desidero inoltre esprimere il mio apprezzamento per l’impegno di questo Ateneo nel tutelare il diritto allo studio, offrendo borse di studio a tutti gli studenti meritevoli. L’accesso all’istruzione superiore deve essere garantito a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche di partenza, perché solo così potremo costruire una società più equa e capace di valorizzare il talento e il merito.
Sessant’anni fa, questa università nacque con l’obiettivo di offrire agli studenti abruzzesi una opportunità di formazione di alto livello. Oggi, la “Gabriele d’Annunzio” è una realtà consolidata, con oltre 20.000 studenti e più di 1.000 docenti e personale tecnico-amministrativo. È un Ateneo che continua a crescere e a innovare.
L’augurio che rivolgo oggi a questa comunità accademica è di proseguire con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione, continuando a essere un luogo di formazione, di ricerca e di crescita per le future generazioni di medici, professionisti sanitari e scienziati.
Grazie e buon anno accademico a tutti.
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