investimenti in calo, ma startup ed export spingono la crescita

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L’Italia è leader nell’Unione europea per produzione e valore aggiunto nel comparto agricolo, con ottime performance in coltivazioni, comparto frutta, ortaggi e vino. L’export alimentare segna una crescita del 9% rispetto al 2023, contribuendo al 9,2% dell’intero export nazionale. Il percorso dell’ecosistema italiano del foodtech rimane però complesso: nel 2024 calano del 38% gli investimenti, a fronte di un aumento delle startup (407) e all’utilizzo crescente di tecnologie avanzate come intelligenza artificiale (AI), biotecnologie e Internet of Things (IoT). È lo scenario delineato dal rapporto Agrifoodtech 2024, pubblicato a febbraio da Verona Agrifood innovation hub ed elaborato da Eatable Adventures. 

  

Un ecosistema che cresce, ma con meno risorse

Il settore attraversa una fase di evoluzione, mostrando la capacità di sviluppare soluzioni innovative e una solida conoscenza scientifica e tecnologica. Come afferma però Alberto Barbari, regional Vp Italy di Eatable Adventures, “l’ecosistema resta concentrato intorno a imprenditori già affermati, con esperienza nel lanciare e vendere startup di successo. Per dare ulteriore slancio al settore, è fondamentale attrarre nuovi talenti, capaci di ampliare la base imprenditoriale e di portare idee fresche”. Il settore presenta inoltre una forte polarizzazione geografica: il 50% di queste nuove realtà si concentra nel Nord Italia, Lombardia in testa (31%), seguita dal Piemonte (10%) e dal Veneto (9,7%).

Microcredito

per le aziende

 

Si osserva una forte propensione allo sviluppo interno delle tecnologie: il 77% delle startup preferisce lavorare in-house. La collaborazione con il mondo accademico è ancora limitata: solo il 15% delle innovazioni nasce da sinergie con le università. L’occupazione nel settore segna un calo significativo del 27%, conseguenza diretta della chiusura di imprese in fase di scale-up e della struttura ridotta dei team di lavoro. Il 74% delle startup opera con un organico composto da un massimo di cinque persone.

Pesano anche gli impatti degli eventi climatici e dei conflitti internazionali: il 52% delle imprese agricole ha segnalato difficoltà operative a causa del maltempo, dell’aumento dei costi e del calo dei prezzi di vendita.

Tra IA, biotecnologie e nuovi modelli produttivi

L’innovazione tecnologica continua a rappresentare il motore del settore foodtech. L’AgriTech, mostra progressi significativi grazie a robotica e automazione delle colture, con il 38% delle startup impegnate nella efficienza produttiva. Il 29% delle nuove imprese si concentra su modelli innovativi di coltivazione, con tecnologie di precisione e sistemi di agricoltura verticale.

L’evoluzione della produzione alimentare vede il 44% delle startup focalizzato sulla creazione di ingredienti innovativi e nuove formulazioni alimentari, in cerca di qualità e sostenibilità.

Cresce l’attenzione all’economia circolare e il 20,8% delle imprese sviluppa soluzioni per ridurre lo spreco alimentare e riutilizzare sottoprodotti agricoli. Il 45% delle startup di logistica e delivery lavora su soluzioni per ottimizzare il cosiddetto ‘last-mile delivery’, migliorando l’efficienza e riducendo l’impatto ambientale delle consegne. Anche l’attenzione al packaging sostenibile conquista attenzione: il 21% delle imprese è impegnato nello sviluppo di materiali intelligenti e biodegradabili.

Startup innovative: tecnologie che stanno trasformando il settore 

Nel panorama del foodtech, tra le tecnologie emergenti, si distinguono le applicazioni delle microalghe, che trovano impiego nell’estrazione di pigmenti naturali, aprendo nuove prospettive per il comparto alimentare e cosmetico grazie alle loro proprietà nutrizionali e sostenibili. In forte evoluzione l’ambito delle biotecnologie applicate alla valorizzazione degli scarti agricoli. L’attenzione alla salute e al benessere dei consumatori ha portato allo sviluppo di alternative alla caffeina più salutari e performanti, mentre la gestione delle risorse lungo tutta la filiera produttiva offre spazio alle soluzioni tecnologiche per la riduzione degli sprechi alimentari.

Un’alleanza di sistema

Nonostante le difficoltà, l’Italia “dispone di tutte le risorse necessarie” per consolidarsi come hub innovativo nel panorama agroalimentare internazionale. Un aspetto chiave, osserva il Rapporto, è la creazione di “un’alleanza strategica tra industria, università, centri di ricerca e startup, puntando su soluzioni scalabili e sostenibili”. Altra priorità riguarda l’accesso ai finanziamenti per le startup in fase di scale-up, sia attraverso il sostegno pubblico sia con iniziative private. La contrazione degli investimenti colpisce soprattutto le imprese emergenti, molte delle quali faticano a superare i primi stadi di sviluppo. Altra sfida aperta è quella dell’inclusività. Attualmente, solo il 23% delle startup Agrifoodtech ha fondatrici donne e il 36% dei team include una componente femminile. Promuovere una maggiore diversità all’interno dell’ecosistema imprenditoriale potrebbe arricchire il settore con nuove idee e competenze, oltre a favorire un ambiente più equo e accessibile.

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di Monica Sozzi

 

Copertina: Unsplash



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