Open Day Scuola Politecnica. Lezioni teoriche ma anche tanta attività di laboratorio per chi sceglie i Corsi di Laurea scientifici

“Il futuro ve lo create voi”. Presentazione generale dell’Ateneo e dell’offerta formativa delle Triennali afferenti al Collegio di Scienze matematiche, fisiche e naturali, con tanto di dimostrazioni pratiche in laboratorio. Grande partecipazione di studenti delle scuole alla seconda giornata dell’Open Day della Scuola Politecnica delle Scienze di Base organizzata nell’Aulario T di Monte Sant’Angelo il 12 febbraio.
A testimoniarne la bontà, turno doppio: il primo alle 9.00 del mattino – già consistente l’affluenza – il secondo alle 11.00. “Scegliete in base alle propensioni personali, non pensate solo allo sbocco lavorativo”, questo il mantra che si sente ripetere in quasi tutte le aule, anche se il virgolettato specifico appartiene alle professoresse Olga Mangoni e Giulia Maisto, rispettivamente Coordinatrici dei Corsi di Laurea in Scienze per la natura e per l’ambiente e Biologia, presentati nella T5 e nella T6.
Poi aggiungono: “spezziamo una lancia a favore di chi non va benissimo a scuola: è capitato anche a noi, non scoraggiatevi. Prendete spunto da queste giornate per capire come operare la vostra scelta”. Le docenti entrano nel merito dei singoli percorsi. “Per studiare i sistemi naturali – spiega la prima – devo conoscere geografia, zoologia, botanica, biologia, geomorfologia. Durante i primi anni è fondamentale l’integrazione tra queste materie”. L’obiettivo è chiaro: “studiare la biodiversità”.
Ma la teoria non basta: “vi verranno impartite lezioni teoriche, certo, ma svolgerete tante attività in laboratorio e farete escursioni sul campo. La natura va letta da tutti i punti di vista”. Un esempio è Mangoni stessa: “la mia passione mi ha portato undici volte in Antartide, scelta che ha implicato sacrifici nello stare lontano dalla famiglia e in condizioni non confortevoli. Il naturalista combina curiosità scientifica e impegno”.

“L’inglese è fondamentale”

La parola passa poi alla collega di Biologia, che racconta i punti di forza del Corso: “l’eterogeneità delle materie trattate e la diversificazione delle attività di ricerca. Non dimenticate: fisica, chimica, matematica sono i mattoni di base, dopo bisogna aggiungere la biologia molecolare, la genetica per lo studio dei geni e dei meccanismi molecolari, la microbiologia per lo studio dei microorgansimi”. Dopo aver mostrato e soprattutto spiegato come nasce e cresce una colonia batterica, la docente sottolinea: “l’inglese è fondamentale, soprattutto per le lauree scientifiche: consente di leggere tutte le pubblicazioni, utili anche in fase di tesi”. Piccolo excursus anche sul Tolc-B: “un punteggio alto consente di scegliere se frequentare la sede di San Giovanni o quella di Monte Sant’Angelo”.
Accanto, nell’Aula T7, si presentano i Corsi di Chimica, Chimica Industriale e Biotecnologie molecolari e industriali. Sul primo si esprime la prof.ssa Lucia Panzella: “la Chimica è una scienza applicata; è una vera e propria lingua alfabetica e le sue lettere sono gli atomi, mentre le parole sono le molecole. A questa materia si attribuisce spesso la colpa dell’inquinamento da plastica. Al contrario, la vera colpa è nel cattivo utilizzo che se ne fa di quel materiale. Il compito del chimico è trovare una soluzione; ma la chimica può trovare applicazione anche in sostanze naturali, definendo le relazioni struttura-proprietà per valorizzare al meglio i composti naturali”.
Si passa a Chimica Industriale: “questo chimico non deve occuparsi solo dei principi fondamentali della chimica – spiega un ricercatore – ma anche dell’ottimizzazione della resa e della qualità del prodotto, nonché sviluppare nuovi materiali e studiare le relazioni tra struttura chimica e proprietà finali, rispettando gli standard di inquinamento e sicurezza”.

“Fare aiuta a non dimenticare”

Sull’area chiude la prof.ssa Daria Monti, che coordina Biotecnologie Molecolari e Industriali. Brillante e coinvolgente, pone tante domande rivolte agli studenti per stimolarne la curiosità e fa riferimenti pratici e quotidiani: “Vogliamo formare persone che abbiano la cassetta degli attrezzi che consenta di lavorare in tutti gli ambiti possibili: saper manipolare i microorganismi significa poter costringerli a fare tante cose. Per raggiungere il livello di formazione che desideriamo, accogliamo un numero ristretto di studenti (massimo 150), per portare tutti in laboratorio. Ricordate: fare aiuta a non dimenticare più. E vi do un consiglio: non aspettate che le graduatorie scorrano, iniziate subito a seguire le lezioni. Interesse, motivazione, indipendenza e creatività basata però sulla scienza: queste sono le qualità necessarie”.
Se nella T9 la protagonista è Scienze geologiche, nell’Aula T10 Fisica, Matematica, Ottica e Optometria. E il prof. Italo Testa è referente all’orientamento proprio di Fisica: “Vi daremo una solida preparazione di base – al primo anno soprattutto di matematica e fisica. Se non si ha un passato su queste materie non è un grosso problema, conta di più l’attitudine. Anche perché gli sbocchi non mancano: struttura della materia, astrofisica, geofisica, didattica, fisica biomedica, elettronica. Ad ogni modo, scegliendo questo Corso, passerete tanto tempo in laboratorio, una delle cose più importanti di Fisica. Una piccola chicca sul terzo anno: studierete la meccanica quantistica, una delle teorie più interessanti, stimolanti e sfiziose, direi”.
Al termine delle presentazioni dell’offerta formativa, con tanto di risposte ai tanti quesiti posti dagli studenti ai docenti, la giornata è continuata nei laboratori e negli stand allestiti nei vari Dipartimenti coinvolti per mostrare praticamente alle future matricole di cosa si occuperanno nella quotidianità.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 3 – 2025 – Pagina 12