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2025, Avvenire, 23 febbraio

La vita dopo l’incubo dei debiti: «Così ho ritrovato la dignità»

Gianluca A. ha aperto il primo sportello in Sardegna per rinegoziare le forti esposizioni, avvalendosi della legge “Salva suicidi”. Ora offre consulenze a chi vive la sua stessa esperienza

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Dietro ogni debito c’è una vita. Lo sa bene Gianluca A., sardo, 50 anni, che ha conosciuto il baratro del sovraindebitamento, ma è riuscito a risalire. La sua è una storia di rinascita: dopo anni di angoscia, è riuscito a rimettersi in piedi grazie alla legge 3/2012, meglio nota come la “Salva suicidi”, uno strumento giuridico che permette di ridefinire i debiti per chi si trova in una situazione di impossibilità oggettiva a farvi fronte. Una storia come tante, purtroppo, un’impresa di famiglia che si arrende alla crisi, costretta a chiudere dopo anni di sacrifici, debiti che sembrano insormontabili. «Per dieci anni ho vissuto sotto il peso dell’indebitamento – racconta A. – senza immaginare un’alternativa. Poi ho scoperto l’esistenza di una legge che può darti una possibilità. Ad aiutarmi è stata l’associazione Liberi dal debito, che a livello nazionale si occupa di divulgare la legge “Salva suicidi”, di cui oggi sono referente regionale. L’iter – spiega – è iniziato a febbraio 2021, un anno dopo è arrivata la sentenza del tribunale di Cagliari che mi ha salvato, spalmando il debito in un arco temporale definito dalla legge in base a quello che potevo pagare».

Una sentenza che gli ha permesso di cancellare oltre 450mila euro di debiti accumulati con le banche dopo il fallimento della sua azienda causato dalla crisi economica mondiale del 2008. «Per me è stato un punto di svolta – afferma –. Oggi, grazie all’associazione che mi ha formato e continua a supportarmi, aiuto chi si trova nella stessa condizione. Voglio che sappiano che non sono soli, che esiste un modo per rimettersi in piedi. Non si tratta solo di saldare un debito, ma di riprendersi la vita ritrovando dignità e speranza».

Oggi A. è dipendente di un’azienda di trasporti e offre consulenze gratuite a chi è soffocato dai debiti. È il volto e l’anima del primo sportello Liberi dal debito in Sardegna, aperto a Quartu S. Elena, per chi è in condizioni di sovraindebitamento, grazie ad una collaborazione tra l’assessorato alle Politiche sociali e l’associazione Liberi dal debito. Un ufficio a sportello per tutelare la privacy degli interessati, perché spesso chi chiede aiuto teme di essere giudicato. Il servizio offre assistenza su appuntamento, valutando caso per caso se esistano i presupposti per accedere agli strumenti previsti dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Un’ancora di salvezza per chi non vede via d’uscita. In meno di una giornata dalla presentazione del servizio sono arrivate 60 richieste d’aiuto, un dato emblematico.

«Avere debiti mette a rischio la salute mentale – afferma Marina Del Zompo, psicoterapeuta e presidente della commissione Politiche sociali del Comune di Quartu –. Le persone si ammalano, le famiglie si sgretolano sopraffatte dall’angoscia. Come operatrice della salute ho toccato con mano questa sofferenza, incontrando tante donne e uomini in difficoltà che vivono situazioni da loro definite senza via di scampo. Questo perché i debiti portano con sé un senso di vergogna, colpevolezza e solitudine. La nostra amministrazione è molto impegnata nel ricostruire il welfare cittadino, questo sportello svolgerà, quindi, anche una funzione di prevenzione ed emersione del fenomeno».

Il problema del sovraindebitamento è una piaga sociale di cui si parla ancora poco. Secondo i dati di Liberi dal debito, circa 8 milioni di italiani vivono questa realtà, con 5 milioni di famiglie a rischio usura. Numeri che fanno paura, ma che raccontano una situazione più diffusa di quanto si immagini. Una crisi silenziosa che si espande, oggi più che mai, a causa dei rincari del costo della vita e del lavoro precario. La legge 3 del 2012 può essere una via d’uscita, permette di rinegoziare i debiti, evitando il tracollo. In pochi la conoscono e spesso la scoprono solo quando è troppo tardi. Nonostante la gravità della situazione, c’è un segnale positivo: 311 sentenze di stralcio del debito hanno già permesso a tante persone di riprendere il controllo della propria vita. Gianluca A. è uno di questi.

 





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