UNICEF-WFP-FAO/Somalia: stimate 4,4 milioni di persone a rischio fame a causa della siccità e del conflitto in corso entro aprile 2025
Dall’Ufficio Regionale della FAO per l’Africa
26/02/2025
Nuovi dati dalla Somalia mostrano che 4,4 milioni di persone potrebbero soffrire la fame entro aprile 2025, a causa del peggioramento delle condizioni di siccità, del conflitto e degli alti prezzi dei generi alimentari.
Il Governo Federale Somalo e le agenzie delle Nazioni Unite avvertono che, senza adeguati finanziamenti per l’assistenza umanitaria, il Paese – che nel 2022 è stato spinto sull’orlo della carestia da una grave siccità, causando migliaia di morti, di cui quasi la metà bambini – potrebbe ancora una volta trovarsi ad affrontare una grave crisi alimentare.
L’allarme lanciato dall’Agenzia somala per la Gestione dei Disastri (SoDMA), dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) e dal Programma Alimentare Mondiale (WFP), giunge in concomitanza con l’ultima analisi della Classificazione Integrata delle fasi della Sicurezza Alimentare (IPC), che mostra come 3,4 milioni di persone stiano già affrontando livelli di crisi o superiori di fame in Somalia (IPC3+). Si prevede che questo numero salga a 4,4 milioni (circa il 23% della popolazione) tra aprile e giugno 2025, quando si prevedono piogge inferiori alla media.
Si stima che 1,7 milioni di bambini sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta fino a dicembre 2025, di cui 466.000 in condizioni di grave malnutrizione acuta, con un aumento del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Quasi i due terzi (64%) dei casi di malnutrizione si concentrano nel sud della Somalia, dove la siccità e l’insicurezza sono più gravi.
“La siccità in peggioramento, le piogge irregolari e il conflitto continuo stanno erodendo i mezzi di sussistenza e spingendo le famiglie in una crisi sempre più grave”, ha dichiarato il Rappresentante FAO per la Somalia Etienne Peterschmitt. La FAO sta intensificando il suo sostegno alla produzione agricola, promuovendo soluzioni climaticamente sostenibili e rafforzando sistemi agroalimentari più resilienti. Attraverso sistemi di allerta precoce e azioni preventive, aiutiamo le comunità a prepararsi agli shock prima che diventino emergenze, riducendo l’impatto delle crisi alimentari.”
“Gli eventi climatici passati dimostrano che i bambini sono i più colpiti, affrontando malnutrizione grave e malattie che aumentano il rischio di morte e problemi di sviluppo a lungo termine,” ha dichiarato Nisar Syed, Rappresentante dell’UNICEF in Somalia.
“Poiché la prevenzione è fondamentale, l’UNICEF fornisce l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, fornisce micronutrienti, forma gli operatori per identificare i primi segni di malnutrizione e opera in aree remote. Data la natura ricorrente di queste crisi, dobbiamo promuovere un approccio multisettoriale, collaborando con tutte le parti interessate e con il Governo per investire nella resilienza, nell’azione preventiva e in un sistema sanitario solido.”
“Shock ricorrenti come le siccità stanno mettendo a rischio milioni di somali, mentre i prezzi dei generi alimentari aumentano e i raccolti diminuiscono. Nel 2022, la carestia è stata evitata solo grazie a un intervento umanitario su larga scala, che è necessario anche ora per fornire assistenza immediata e soluzioni a lungo termine. Tuttavia, la carenza di fondi ci costringe a ridurre gli aiuti proprio nel momento peggiore”, ha dichiarato El-Khidir Daloum, Direttore del WFP in Somalia.
I risultati dell’ultima analisi della Classificazione Integrata delle fasi della Sicurezza Alimentare (IPC) confermano inoltre che le precipitazioni irregolari nel 2024 hanno portato a scarsi raccolti, al rapido esaurimento dei pascoli e delle riserve d’acqua, all’inondazione dei campi coltivati e allo sfollamento di centinaia di migliaia di persone.
Le famiglie più colpite sono quelle che hanno raccolti agricoli insufficienti e hanno esaurito le loro scorte alimentari, gli sfollati interni (IDP) e i pastori con poche risorse e guadagni inferiori alla media dalla vendita del bestiame.
La grave carenza di fondi ha portato alla riduzione o al taglio di programmi salvavita. Le Nazioni Unite chiedono finanziamenti più urgenti per incrementare l’assistenza alimentare, il sostegno alla nutrizione, i servizi idrici e igienico-sanitari e le iniziative di sostentamento per mitigare l’impatto della prevista siccità in Somalia. Oggi, il Piano di risposta e fabbisogno umanitario per la Somalia del 2025, che richiede 1,42 miliardi di dollari, è finanziato solo al 12,4%.
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